Ci sono due momenti nella liturgia di una azienda quotata in borsa che sono come la Pasqua e l'Epifania per la religione:
Il bilancio annuale e la semestrale.
Da quanto mi risulta, Telecom Italia l'anno scorso ha comprato diritti tv per trasmetterli su Internet per un importo pari a meno dell'1% del fatturato.
Per capirci, se avete una ditta che fattura 300mila euro, in proporzione sono circa 2000 euro.
Per una cosa cosi' il capo di GPI, Camfin, Pirelli, Olimpia, Telecom, ecc. rinvia la liturgia e va a Londra a trovare Murdoch (il quale, anche lui trova del tempo per questo incontro).
Non credo occorranno commenti particolari, se non che forse qualcuno si stara' ricredendo di quanto diceva che eravamo dei pazzi visionari con l'appello www.regoleperiptv.it.
Adesso anche Confalonieri (Mediaset) mette le mani avanti dicendo "sono un grande soggetto delle tlc ed un grande soggetto dei media che si mettono d'accordo", come dire, "qui sotto c'e' una questione antitrust".
La cosa che intriga infatti e' questa. Difficilmente l'antitrust potrebbe avvallare un connubio di questo tipo, certamente potrebbe farlo quella nazionale se politicamente sostenuta in Italia e per la quale Tronchetti e Murdoch potrebbero avere gia avuto rassicurazioni (Entrambi sono stati a Palazzo Chigi nei mesi scorsi; realpolitik, you know.. Si decide per tutela e non per giustizia, vedi mio post precedente), ma non credo proprio che quella Europea gliela farebbe passare liscia.
Sono proprio curioso di vedere che architettura aziendale/contrattuale tirano fuori dal ciliindro.
Se poi dovesse essere un solo accordo sui contenuti, mi viene da chiedermi: ok, questa e' la facciata, e dopo ?
Soggetti troppo importanti solo per dei contenuti..