Link: Alessandro Longo » Come si manipola una ricerca.
“La società di ricerca Gartner prevede un forte sviluppo dell’Iptv” via con le cifre. HO ricevuto anche io quel comunicato stampa. Venti giorni fa (alla faccia del quotidiano…ma si sa che i pezzi tecnologici possono slittare anche di mesi, su i quotidiani italiani). La tesi della ricerca era proprio l’opposto, però: Gartner avvisava che l’IP Tv sarebbe rimasta un business di nicchia.
Piu' che di nicchia (pochi utenti), un business povero (pochi soldi).
Stefano, secondo me c'è un punto dubbio/oscuro nei tuoi ultimi post! Ti spiego le mie perplessità:
Tu scrivi: "Se poi facciamo la One Network all'ingrosso assieme ai concorrenti ottimizzando l'allocazione degli investimenti passati, presenti e futuri, forse diamo una mano al digital divide". OK!
Su questo convergi con Chirichigno (tra parentesi INFRATEL, oltre che ex AD Telecom). Ma io ti dico: tutto dipende da come si fanno le cose, sulle dichiarazioni GIUSTE siamo tutti d'accordo. Le reti ( e le NGN) vanno fatte per servizi inventati/creati da tutti gli attori (anche dalla domanda latente di imprese e cittadini) e ad essi fortemente correlati. L'esperienza "infrastrutturale" di Infratel avulsa dalle vere esigenze degli utenti non serve a nulla. E' mero spreco. CIO' VALGA PER IL FUTURO!
L'IPTV per riempire la rete TI è una opzione "facile" (come la semplice TV generalista), ma è ovvio che IL MERCATO DELLA LARGA BANDA DEVE essere un po' PUSH, crearsi la propria domanda, suscitare desideri impellenti di comunicazione multimediale punto-multipunto. Ma ci vuole tempo...
Non è facile, lo sai bene, e la concorrenza degli altri media rischia di uccidere in culla i sogni di Ruggiero (e di tanti altri come lui). D'altra parte esperienze molecolari importanti di Video su Internet (come direbbe Jeremy Allaire) a livello delle BBoard di una volta indicano una strada, ma certo non fanno VOLUME e margini.
Il tuo giusto scetticismo ( e di tante analisi nel medio termine) sulla nicchia IPTV, quindi, sembra perfino scoraggiare un percorso di "prova" del Video su IP. Ma da qualche parte bisogna pure iniziare: il P2P, il BroadbandWireless,ecc. sembrano oggi ancor meno pesanti di Alice TV nel segnare un business sicuro.
Allora, ancora una volta, the content IS THE KING!
E infatti quando alla fine scrivi, nel caso di ONE network:
"A quel punto si, sui servizi concorrenza sfrenata e vinca il migliore (senza abusi di posizione dominante)"
riaffermi, in fondo, che ci serve un accesso neutro e OPEN per misurarci sui contenuti e sui servizi.
RESTA INTEGRALMENTE A NOI TUTTI, IN QUALUNQUE RUOLO FUTURO, la necessità di competere con le libraries di Ruggiero e Murdoch, con qualcos'altro di più o meno costoso (in termini di diritti)o con servizi P2P e nuovi autori. Ma perchè questo avvenga non credi che l'IPTV sia un buon driver per la Tv on demand? E allora lasciamogliela fare, serve ad aprire il mercato, non credi?
Scritto da: Verio | 25/09/2006 a 22:55
io penso che il driver siano i servizi, non la infrastruttura. e' li' che bisogna spingere, poi, se occorre potenziare, allora si potenzia.
Si semina e poi si fa crescere.
Scritto da: Stefano Quintarelli | 25/09/2006 a 23:56
bah, da quello che so e che vedo la produzione filmografica occidentale sta decrescendo da decenni. La filmografia europea è al lumicino, vedi quella francese e italiana, svedese e inglese.
Quella americana, poi, è in netto ribasso. Hollywood non fa altro che produrre materiale di cassetta, remake e pochi film di valore. La tv la vedi. Partite di calcio truccate e poco altro.
Come sostieni investimenti da 10 miliardi di euro? Con le panzane o la roba già vista e scaricata su un qualsiasi P2p? Provaci pure, ma qui c'è un problema nel manico, non ne mezzo.
Scritto da: beppe | 25/09/2006 a 23:57
youtube, google video, ecc. invece.. (business molto piccolo, piccolissimo, marginale; ma in forte crescita e con effetti significativi sui business consolidati (come skype..))
Scritto da: Stefano Quintarelli | 26/09/2006 a 09:07
Io la vedo come Beppe: cambiare il manico, non il mezzo.
Invece di trascinare il paese dietro le logiche push degli industriali, qualcuno ha mai chiesto agli utenti cosa vogliono?
Io credo che sopra una certa soglia di età stanno bene con Sky (e probabilmente, fustigati da 10 anni dalla difficoltà a "imparare il computer", sarebbero restii a usare "la televisione che arriva da internet"); sotto quella soglia di età amano il P2P, youtube, google video, last.fm, etc. tutto ciò che è gratuito (e degli spot della BSA sulla pirateria se ne fregano, piuttosto comprano un DreamCoso che taglia automaticamente gli spot). E degli anziani non ne parliamo, perchè a parte durare poco, vedono di meno la televisione e comprano ancora meno elettronica...
Abbiamo satellite e dtt, si collegano al router adsl ed ecco fatta la televisione on demand. Se proprio Murdoch ha bisogno di risparmiare perchè il sat costa troppo, che foraggi il dtt invece di mettere le mani su Telecom (e la rete, qualunque essa sarà: privata, pubblica, vecchia, nuova, wireless e/o cablata).
Per me cambiare il manico significa ridisegnare tutta la normativa a partire proprio dal diritto d'autore. Al WIPO è da un po' che ci stanno pensando... SVEGLIA ITALIA!
Scritto da: Michele Favara Pedarsi | 26/09/2006 a 18:35
guarda questo
http://quinta.typepad.com/photos/foto/foto_092506_002.html
.. NON e' di fastweb..
Scritto da: Stefano Quintarelli | 27/09/2006 a 21:11
Per me quello è la conferma che tecnologicamente 20 mbit bastano e avanzano per una famiglia di 8 persone che saltuariamente si ritrovano tutti contemporaneamente davanti a una televisione diversa, e mentre fanno "wassssssuuup!" tra di loro... magari con la videoconferenza nel pip del televisore :)))
Mi vuoi dunque dire che a Murdoch non serve l'Ngn? Che l'Ngn sono 10 miliardi di Pil ma, se fosse quantizzabile, molti di meno in sviluppo? Che i piccoli operatori potrebbero già farsi la loro iptv se avvessero i contenuti da veicolarci? Che il governo ha già intenzione di spendere 10 miliardi in Ngn... una specie di scudo spaziale? SBOTTONATI UN PO'!
P.s.: per curiosità, quanto costa quella macchina?
Scritto da: Michele Favara Pedarsi | 28/09/2006 a 02:59