Questo post sara' lungo. MOLTO LUNGO Me ne scuso, ma credo che meriti la giusta rilevanza.
Su Affari e Finanza di oggi c'e' una intervista a Riccardo Ruggiero, che implica dei dogmi delle telecomunicazioni che a mio parere non si possono non criticare.
Telecom, la rete del futuro porterà 50 mega a tutti
Donna bella, intelligente e ricca a tutti, ole'.
Milano. “La verità è che per far crescere il mercato bisogna fare una rivoluzione tecnologica nelle telecomunicazioni, probabilmente la più grande che sia mai stata fatta in Italia sull’onda di quella avviata da Deutsche Telecom in Germania con il lancio della super DSL. Una rivoluzione di una portata tale che fino a qualche anno fa sarebbe stata semplicemente impensabile”.
Ora sappiamo la verita', vediamo se ci dice perche'.
Per spiegarsi meglio Riccardo Ruggiero, amministratore delegato di Telecom Italia, mi squaderna davanti un grafico (riprodotto qui sopra) quasi del tutto incomprensibile, ma che è il cuore della rivoluzione hi-tech di cui si parla. “Per capire di che cosa si tratta – comincia Ruggiero – dobbiamo fare un passo indietro. Oggi in Italia abbiamo circa 25 milioni di linee telefoniche. Gli internauti, cioè coloro che viaggiano su Internet, sono circa 12 milioni. Quelli collegati in banda larga sono sugli otto milioni. Da questi dati emerge che nel giro di un paio d’anni, il mercato andrà verso la saturazione. A questo aggiunga che, grazie alla concorrenza, le tariffe continueranno a calare. Negli ultimi tempi siamo andati avanti, come Telecom, vendendo soprattutto banda larga, ma la crescita nel medio periodo potrebbe rallentare. E poi che cosa vendiamo? E, più in generale, che cosa facciamo? E mi riferisco non solo alla Telecom, ma più in generale a tutti gli attori del mercato. Siamo tutti nella stessa situazione: dobbiamo trovare il modo di continuare a far crescere il mercato delle tlc ”.
Quando parlai con persone di Telecom dicendo "cerchiamo un modo di far crescere il mercato per tutti, offrendo nuovi servizi agli utenti visto che l'osso si sta spolpando", circa 18 mesi fa, mi diedero una risposta che, in una analogia, potrebbe essere "io sono un mastino, chissenefrega dei chihuahua, mangio io.."
Bella sfida.
“La soluzione c’è ed è anche semplice: le reti dovranno essere in grado di distribuire contenuti televisivi e servizi ICT (telemedicina, servizi per la pubblica amministrazione, ecc).
Osservo che non si dice piu' "Teledidattica" che fino all'altro ieri, e dal 1999, era la parola chiave per le "applicazioni innovative che verranno".
Telecom aveva una societa' che si chiamava Trainet e poi TILS (telecom italia learning services) che faceva Teledidattica, che e' stata venduta a luglio 2006 per 1 Euro (non so se sia vera la voce che dice che c'era anche una garanzia di 20MEur di lavoro che TI avrebbe dato alla "nuova TILS").
Telecom aveva una societa' (peraltro molto grande, una delle principali in Italia) che faceva servizi ICT, si chiamava Finsiel, venduta anch'essa a febbraio 2005 (il pacchetto di maggioranza valeva 165 Milioni di Euro).
Telecom Italia ha una partecipazione di minoranza della societa' Telbios che commercializza prodotti di assistenza e monitoraggio remoti che funziano in banda stretta (anche con accoppiatore acustico, oh yeah!) e che sta pensando a prodotti che utilizzino il video; fatturato di circa 25Meur.
I principali servizi per la Pubblica Amministrazione sono
- Telefono
- Fax
- Telex
- Accesso a banche dati
- Protocollo informatico
- Posta certificata
Nulla che richieda 50Mbps... (basta che con questa scusa non appaia un impegno di spesa della PA a favore di TI per chissa' che cosa.., o meglio, se lo fa con TI, lo faccia con tutti!)
Restano i "contenuti televisivi"... e infatti...
In sostanza, dobbiamo far evolvere la banda larga per portare a casa
della gente, via Internet, servizi, contenuti e la televisione (con
centinaia di canali), con grande affidabilità e qualità in alta
definizione”.
Mi fa piacere che dica "Via internet", fino a ieri Telecom sosteneva una rete ad ampissima banda per guardare la SUA TV (un'autostrada dell'informazione per la loro TV) e una banda striminzata per accedere al resto del mondo (ovvero Web, P2P, ecc. e LE TV degli altri; ref. www.regoleperiptv.it).
Forse e' stata una svista di Ruggiero o una liberta' dell'articolista...
Ma siamo sicuri ? se e' vero che i margini sono in calo, facciamo una semplice osservazione
I ricavi di Telecom nel 2005 sono stati 30.597.000.000 Euro (circa 60.000 miliardi di lire, bilancio Telecom Italia).
I ricavi di tutto il mercato TLC in Italia (rete fissa tradizionale + rete mobile + internet, relazione annuale AGCOM) sono pari a 36.300.000.000.
Le "risorse del mercato televisivo" sono pari a 6.851.000.000 (include Pubblicita', Canone, Offerte Pay, ecc., fonte relazione annuale AGCOM. Il Canone, per definizione, va alla RAI, ed e' 1.483.000.000, per cui le risorse "sul mercato" sono 6851-1483=5.368.000.000.
I video a pagamento valgono in Italia nel 2005 1.200.000.000 (di quei 5.368.000.000). La musica e' quasi trascurabile.
Detto in altre parole, nel 2005, le risorse disponibili di tutto il mercato televisivo in un mese sono pari ai ricavi che Telecom Italia fa in poco meno di 5,5 giorni.
TI deve
- sottrarre utenti a SKY (che pero' e' il suo grossista per i contenuti, benvenuti nel club di chi si confronta con gli operatori verticalmente integrati! (che vendono a te e direttamente anche ai tuoi clienti. Auguri!))
- sottrarre utenti alla Pay per view di Mediaset
- sottrarre pubblicita' a Mediaset
- vendere nuovi contenuti agli stessi utenti, OLTRE a quelli gia' venduti con due problemi: uno che c'e' il servizio pubblico che e' gia' remunerato dal Canone e non vedo bene sottrarre spettatori alla Politica e due che le giornate hanno solo 24 ore ed una parte di queste bisogna dormire, se proprio non lavorare (certo, si possono pagare contenuti video anche dormendo, non occorre guardarli)
Non dico che la TV non andra' via cavo Internet, dico che i soldi non saranno tantissimi.
BT fa il 30% dei ricavi
Ma non è quello che avete già cominciato a fare da un po’ di tempo?
“Sì, infatti proseguiamo con la nostra strategia della convergenza ma per offrire a tutti, la qualità e i servizi cui ho accennato prima. Dobbiamo cambiare marcia, fare un salto in avanti”.
Io convergo oggi, mail, web, instant messenger, sia sul palmare che sul tv che sul pc.
BT Global Services (il pezzo di BT che offre servizi ICT alle grandi imprese) ha fatto l'ultimo anno 8,632,000,000 sterline (12,8miliardi di Euro) piu' di quanto ha fatturato la divisione che vende al dettaglio (BT Retail) che ha fatto 8,452,000,000 sterline (12,6 miliardi di Euro, fonte bilancio BT; e' vero che il margine e' inferiore, ma anche gli ammortamenti, e poi, e' un nuovo business per BT .
Telecom Italia nel 2005 ha fatto sulla rete fissa (BT non ha rete mobile) 14.277.000.000, pero' i servizi ICT li ha venduti a inizio 2005.
Il che significa?
“Dobbiamo fare una rivoluzione hi-tech e realizzare la Next Generation Network: la rete ultra Broadband ”.
Capirete che sul "Dobbiamo", io a questo punto ho piu' di qualche perplessita'. se pero' potessi vedere dati dell'andamento delle vendite di video e musica online e dati sui margini, magari potrei cambiare idea. Pero' questi dati Telecom non li cita nelle relazioni agli azionisti. (come sono i dati del margine del broadband di Telecom
Italia ? e i dati di vendita di video e musica ed i relativi dati di
margine ? non li trovo da nessuna parte)).
In assenza di indicatori, mi sembra che qualcuno legittimamente potrebbe considerarlo una scommessa superiore a quella che fu all'epoca le superlicenze per l'UMTS, di cui ad oggi io, effettivamente, ho visto qualcuno videotelefonare da una spiaggia l'estate scorsa.
Espressione suggestiva, ma poco chiara.
“Cercherò di spiegarmi meglio. Per distribuire molti contenuti e la televisione via Internet nelle case degli italiani dobbiamo garantire una banda, garantita, superiore ai 50 Mega Cioè deve assolutamente essere quella, anche se sono in mille a navigare su Internet tutti insieme”.
Beh, questa poi...
Premessa: l'aumento delle prestazioni delle CPU, la loro diminuzione di costo e la diminuzione di costo delle memorie consente di fare compressioni video sempre maggiori. Quicktime, per citarne una abbastanza diffusa, ha iniziato con una finestrella 162x120 pixel a 256 colori e 8 fotogrammi al secondo (ricordi Fabrizio ?) ed oggi con MPEG-4 AVC fa 1280x720 pixel a 24 fotogrammi al secondo con 5-6 Mbps. (sito apple) (per completezza, il sistema PAL delle nostre televisioni (anche dei Plasma) oggi fa 25 fotogrammi al secondo e 768 x 576 pixel, una immagine con una definizione che e' la meta' di quella di Apple)
Per piacere, Telecom, non riempire l'Italia con decoder con algoritmi di compressione obsoleti, solo perche' costano 2 euro in Cina e giustificare che c'e' bisogno di banda. Una volta distribuiti i decoder, sostituirli diventa un problema! sarebbe, a mio avviso, un danno per gli utenti... Mettiamo decoder efficienti, magari aperti, come quello che sta facendo la RAI, che non siano bandwidth-hungry...
E questo oggi non si può fare?
“Si può, ma bisogna rivoluzionare tutta la rete di accesso portando a termine quello sviluppo tecnologico che abbiamo da tempo avviato”.
In parole povere?“Oggi la distanza media degli utenti dalle nostre centrali locali è di circa 1500 metri. E questo non consente di salire oltre i 20 mega. Per fare questo dobbiamo accorciare questa distanza a 500-600 metri”.
Lo stesso link di Apple ci dice che per fare 1920x1080 (cioe' la risoluzione HDTV), con la loro implementazione di MPEG4 AVC occorrono 7-8 Mbps. Come dire, che in 20 Mbps, che Ruggiero dice essere il limite attuale (secondo me e' piu' basso), ci stanno circa 2 canali ad alta definizione e 2 canali a definizione normale, contemporaneamente. (certo, usando decoder che non si trovano (per adesso) nelle patatine). Ma la rete e' di telecom e spenderci giova a Telecom, i decoder possono essere potenzialmente usati da tutti...
Ma poi, in quante famiglie ci sono 4 persone che guardano la TV ? mah.
Quindi dovete fare altre centrali?
“No. dobbiamo superarle avvicinandoci a casa del cliente”.
Secondo il filo logico, non fa una piega. Cosi', per inciso, si saltano le centrali attuali che di solito sono nei centri delle citta e si possono vendere nel mercato Real Estate.
Sempre più misterioso.
“No. E’ semplice. Oggi come funziona la rete? Il segnale arriva, via fibra ottica, alla centrale locale (ce ne sono otto mila in tutta Italia) e poi dalle centrali raggiunge le case degli italiani sul doppino di rame. Bene, noi dobbiamo superare le otto mila centrali e arrivare con la fibra ottica molto più avanti fino agli armadi di smistamento (quelli che stanno accanto ai condomini e alle case). Questi sono circa 100 mila in Italia. In pratica, dobbiamo arrivare con la fibra ottica fin sotto casa degli utenti. Da lì all’abitazione poi si va con il doppino di rame che tutti hanno già in casa. In questo modo si possono fornire a tutti oltre i 50 mega di banda”.
Ma come, e il progetto di FTTH con fiber to the home ? e' morto o non lo voleva dire. teniamoci il dilemma.
In questo modo dove si andrà?
“Noi crediamo che il mercato grazie a questa nuova rete, capace di trasmettere i nuovi servizi, consentirà di raggiungere nel 2011 un mercato complessivo di circa 15-16 milioni di clienti broadband.
Su 25 milioni di abitazioni. OK, abbiamo capito, la pubblicita' non interessa (nessuno la affiderebbe a chi non raggiunge il 90% della popolazione... a meno che .. a meno che... non sia altamente profilata... vuoi vedere che quello che dicevano quei pierini sulla centralita' della privacy e la discriminazione degli editori e dei fruitori forse non e' del tutto una scemenza ?)
E questa è una rivoluzione. Una volta che tutto ciò sarà realizzato, l’Italia sarà di fatto quasi tutta collegata e nel migliore dei modi. Di fatto avremo realizzato le super highway informatiche di cui parlava anni fa Al Gore in America. Tutta l’Italia sarà collegata in banda super-larga e sopra quell’ “autostrada” ci potrà passare tutto quello che si desidera: come già detto tele-assistenza, burocrazia, tele-istruzione, ecc. Tutto quello che verrà in mente agli operatori e alle autorità (comuni, province, ecc,)”.
La conseguenza logica non fa una piega, le premesse sono, a mio avviso, discutibili.
Soldi?
“E un progetto a lunga scadenza che richiede investimenti importanti. Ma c’è anche un altro tema fondamentale”.
E quale è?
“Per modificare la rete di accesso dobbiamo discutere con le autorità italiane e di Bruxelles su come portare avanti questo progetto che avrà forti impatti sulla regolamentazione”.
Se Ruggiero ha ragione, l'Italia fa un grande passo avanti; certo,telecom Italia promette grandi investimenti per il futuro ed il prezzo e' che Telecom Italia, sul mercato, deve avere un po' piu' le mani libere. (Un fatturato di 30 miliardi e un mercato che ne vale 36...)
Se non ricordo male, nei giornali recenti, si dice che il secondo azionista di Telecom Italia controlla Autostrade e degli investimenti che avrebbe dovuto fare ne sono stati fatti sono una parte.
Se poi gli investimenti non venissero fatti ? o se restassero incompiuti ? (o se non servissero a nulla ?)
A mio avviso e' meglio determinare le condizioni per una parita' di condizioni di partenza (Equivalence Of Inputs, come le chiama il regolatore), poi regole del mercato chiare ed applicazioni severe e limiti a chi detiene Significativo Potere di Mercato (un principio della Normativa Antitrust) per stimolare la concorrenza.
Se poi gli utenti lo vogliono, se si dimostra che c'e' un mercato, gli investimenti arrivano.
Ma io i numeri che dimostrino che questo mercato c'e', non li vedo e comunque, anche se ci fosse, i numeri che dimostrino che bisogna scavare in tutta Italia, non li vedo.
Non sono contrario alla fibrillazione dell'Italia, dico che deve essere la risultante del mercato, non una forzatura per farne una acquisizione anticipata.
Se Telecom ritiene che il mercato ci sia, faccia questi investimenti e li metta a disposizione all'ingrosso secondo le regole; tanto ha i 3/4 del mercato in quasi tutto. Se invece non ritiene che l'esigenza ci sia, aspettiamo fino a quando emergera'.
Rimarrete pur sempre i più grandi del Mercato.
“Anche qui proponiamo una piccola rivoluzione. Fin ora si è detto che Telecom controlla tutto perché controlla il doppino che arriva in casa di tutti gli utenti, il famoso “ultimo miglio” (che adesso, dopo quello che ho appena illustrato, si ridurrebbe a poche decine di metri). Ebbene, noi vogliamo scorporare proprio quell’“ultimo miglio” che verrà messo in una società a parte, il tutto in pieno accordo con l’Authority delle comunicazioni. Dopo di che un possibile scenario sarà che tutti, Telecom compresa, affitteranno da questa società l’ultimo miglio, il collegamento finale con l’utente, e tutti alle stesse condizioni, con lo stesso contratto di affitto”.
Facciamo cosi', io ti vendo il mio frullatore, ma lo tengo in casa mia e lo usi in casa mia, con la corrente che ti dico io, ti metti d'accordo con me per usarlo, ecc. poi vendiamo tutti e due la limonata (per inciso, io compro il mega frullatore iper e a te non lo do, ti do quello che ti ho venduto). Come ? il tuo si rompe spesso ? che sfortuna ? come ? la corrente salta ? devi entrare ? va bene, vediamoci tra 1 settimana, anzi no, tra 3.
Piccola parodia. l'ultimo miglio, senza le centrali, secondo me espone gli altri operatori a troppi rischi (avevo scritto un post su questo).
Ma questa società rimane della Telecom.
“Noi abbiamo avviato un percorso che come detto richiederà molti mesi per essere portato a compimento. Quello che vogliamo ottenere è che il risultato finale sia vincente sia per il regolatore sia per tutto il mercato, così da consentire il massimo sviluppo del settore. A noi interessa che si sia tutti sullo stesso piano. In sostanza, Telecom Italia per arrivare in casa del signor Rossi dovrà andare da questa nuova società e affittare il collegamento, pagando l’affitto, e la stessa cosa dovrà e potrà fare qualsiasi altro operatore. Ci sarà, ovviamente, un contratto standard”.
Io non ho capito se in questo Paese dei Balocchi c'e' anche la NGN. Diversamente, se ho capito bene, Telecom fa la NGN d ha le mani libere commercialmente, gli altri usino la rete vecchia, magari vendendola allo stato. In questo modo si impone alla collettivita' un costo in termini di riduzione della concorrenza.
Io sono contrario alla deregolamentazione. Liberalizzare un mercato significa avere regole condivise.
"Non esiste che ci siano operatori di serie A ed operatori di serie B. Non esiste che ci sia una rete di Serie A ed una rete di Serie B" (On. Nicola D'Angelo, Commissario di AGCOM)
Dopo di che liberi tutti?
“ Dopo saremo tutti su un piano di parità e ognuno potrà realizzare le sue offerte
Piano inclinato, se ho capito bene... fibra da una parte, rame dall'altra.
commerciali. Noi pensiamo a distribuire una televisione fatta di tanti contenuti, con moltissimi canali, molti film, già oggi ne abbiamo 2500 in libreria e altri ne avremo”, ma ci saranno eventi sportivi, musicali e moltissime altre cose. Insomma, una grandissima tv via cavo. Sulla rete, però, potranno passare molte altre cose. Dipenderà dall’uso che la collettività nazionale ne vorrà fare”.
E nell’immediato cosa state facendo?
“Come detto proseguiamo con la convergenza, lanceremo all’inizio di ottobre un’offerta per cui per 1 euro al giorno un utente può avere la banda larga a 2 mega a tempo indeterminato (può stare, cioè, anche tutto il giorno su Internet) e telefonate su rete fissa gratis (urbane e inter-urbane), per tutto il giorno e per tutta la settimana. E
Faccio una profezia fin troppo facile.
Una offerta di questo genere e' ovviamente irreplicabile dai concorrenti.
Scommettiamo che qualcuno fa un esposto/denuncia ad AGCOM, anzi no, alla giustizia ordinaria, che ha dimostrato finora di azzeccarci di piu', in punta di diritto e blocca questa offerta e, dato che sara' palesemente irreplicabile, Telecom Italia la ritirera' ? e poi dira' che i concorrenti vogliono frenare lo sviluppo e chideranno mano piu' libera ?
per due euro al giorno la banda passa a 20 mega, sempre con uso illimitato, e in più ci sono agevolazioni per comprare il telefono wi-fi e il computer”.
Non chiedo molto..
Qualcuno mi faccia vedere i dati di vendita di film e musica ed i margini relativi e cambio idea.
Se nel frattempo, vogliamo ridurre quel divario dei prezzi all'ingrosso che sono fino a 20 volte piu' alti dei costi, forse una mano agli internauti italiani la diamo.
Se poi facciamo la One Network all'ingrosso assieme ai concorrenti ottimizzando l'allocazione degli investimenti passati, presenti e futuri, forse diamo una mano al digital divide. (prima lo dicevo solo io, adesso lo dice anche Francesco Chirichigno, ex capo
della Telecom, ma lo ho sentito, e' arrivato alla stessa conclusione
autonomamente, senza conoscere le mie affermazioni).
A quel punto si, sui servizi concorrenza sfrenata e vinca il migliore (senza abusi di posizione dominante).