Leggo stasera:
Due legali rappresentanti americani di Google Italia sono stati iscritti nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di concorso in diffamazione equiparata alla normativa sulla stampa sull'omesso controllo, nell'ambito dell'indagine sul video choc in cui alcuni ragazzi di una scuola torinese picchiavano un loro compagno affetto da una grave forma di autismo.
ma la cosa peggiore e' che al TG2 dicevano che "in Italia non si puo' fare" [il controllo/censura] "perche' i server sono in USA" e spiegavano che Google e "una biblioteca"
no comment
Caro Stefano,
l'ho sentito anch'io, ma mi consola il fatto che i giornalisti ne sappiano meno della gente "normale" almento meno di quella che frequenta i vari Media World, Staturn, Darty al lato del supermercato. Comincio a credere che la piramide del Digital Divide sia invertita rispetto ai parametri di reddito e livello "culturale"... Ti diro' poi che tutto puo' essere preso a pretesto per la censura, ma che a leggerlo bene Google aha reso un servigio alla collettivita´, facendo emergere pubblicamante un fenomeno che ha sempre infesatato le scuole, internet in fin dei conti rappresenta la verita´e non la simulazione...
Alessandro
Scritto da: Alessandro Stagni | 25/11/2006 a 22:21
concordo sul fatto che il trattamento della vicenda da parte dei media sarebbe dovuto essere di altro livello, però io sono convinto (e qui spiego perchè: http://barcode.blogsome.com/2006/11/25/il-web-20-e-la-responsabilita-di-google/) che anche Google deve fare la sua parte, perchè alla fine della fiera YouTube con quei contenuti discutibili probabilmente ci ha fatto dei soldi.
a me sta bene la neutralità di internet, non il fatto che sia al di sopra di ogni regola (e comunque si sta parlando di Google e NON di internet).
Scritto da: andrea | 26/11/2006 a 00:53
Non voglio intraprendere una difesa di ufficio di Google, mettevo in evidenza il teorema: esiste Google quindi picchio il ragazzo "differentemente abile" per creare contenuti accattivanti. Non mi nascondo che in parte questo può essere, almeno finché la cosa fa notizia, vero. Ma le prepotenze a scuola, il bullismo ci sono sempre state (mi ricordo di cose ben peggiori accadute nel mio liceo). Si apre invece un tema nuovo ed importante che metterà a dura prova la capacità della società di evolvere la sua "morale comune". Tutti saremo in grado a breve di riprodurre contenuti in HD da dispositivi palmari. Quali regole per la conservazione e la diffusione? Le norme attuali sono applicabili o superate?
Scritto da: Alessandro Stagni | 26/11/2006 a 19:51
Le norme ci sono, solo che bisogna conoscerle.
riguauardano la privacy, la tenuta dei log, l'interazione con le forze dell'ordine, la responsabilita'..
in qs caso la reposanbilita' e' di chi ha commesso l'atto.
e infatti l'hanno beccato
e dietro mandato hanno rimosso i contenuti
tutte queste sono norme e giurisprudenza esistente
ma pare che anche il Dott. Fiornoni le ignori.
sarebbe grave se rimuovessero contenuti senza un mandato, sulla base di propri criteri...
Scritto da: Stefano Quintarelli | 26/11/2006 a 23:35