Link: Governo Italiano - Dossier - Nuovo contratto di servizio Rai.
Dal 6 dicembre 2006 la Rai ha un nuovo contratto di servizio che regolamenterà, per i prossimi tre anni, la sua attività di servizio pubblico.
Il nuovo contratto nazionale di servizio tra il Ministero delle Comunicazioni e la RAI,infatti, copre il triennio 1° gennaio 2007 - 31 dicembre 2009.
Il "contratto di servizio" e' il capitolato delle cose che RAI deve fare per le quali il committente (il Governo) paga una somma (il canone).
Da sempre, il contratto di servizio ha un articolo 4 che dice "la Rai deve fare la radio", un articolo 5 che dice "la Rai deve fare la TV" e da quest'anno c'e' un articolo 6 (Grazie "PaperiniK") che dice "la Rai deve fare Internet".
Questo il testo dell'articolo 6 con alcune cose di assoluto pregio che saltano all'occhio
Articolo 6
(Offerta multimediale)1. La RAI si impegna a definire una strategia di valorizzazione della propria produzione editoriale e dei propri diritti audiovisivi sulle diverse piattaforme distributive, comprendenti l’offerta digitale terrestre, satellitare; IPTV, mobile e Internet.
2. La Rai si impegna ad incrementare e aggiornare il servizio offerto sul portale RAI.IT al fine di estendere l’attuale produzione di contenuti specifici per Internet e dare adeguata visibilita' a tutta l’offerta di contenuti RAI, con particolare riferimento all’offerta radio-televisiva.
3. La Rai si impegna, per quanto riguarda l’offerta di contenuti sul portale RAI.IT, a:
a) definire linee guida di pubblicazione sul portale RAI.IT in modo da facilitare e rendere coerente e accessibile la navigazione dell’utenza all’interno di tutti i siti che fanno capo a tale portale. In particolare, la RAI si impegna a rispettare i criteri di accessibilita' e usabilita', secondo i criteri coerenti con quanto specificato dal consorzio internazione W3C;
b) rendere disponibili sul portale RAI.IT tutti i contenuti radiotelevisivi prodotti dalla RAI a tutti gli utenti che si collegano ad Internet dal territorio nazionale, avendo cura di rendere disponibile i contenuti trasmessi dalla televisione e dalla radio non appena termina la trasmissione di tali contenuti;
Come dire: il rapporto e' tra RAI e utente, non solo contenuti RAI ceduti a operatore X che poi vede l'utente. DAL PORTALE RAI.IT TUTTI I CONTENUTI A TUTTI GLI UTENTI INTERNET ITALIANI.
Questo dovrebbe tagliare definitivamente la testa al toro della potenziale NON apertura della rete. Qualunque utente di qualunque operatore DEVE poter accedere ai contenuti della RAI erogati dal portale RAI.IT.
Ne terrà conto il Consiglio di Stato il giorno 16 gennaio quando dovrà decidere se consentire a Telecom di fare una offerta di TV via IP irreplicabile perche' i costi che vorrebbe praticare agli altri concorrenti sono 10volte10 più alti di quelli reali che, a senso di legge, dovrebbe praticare alla propria divisione retail (al dettaglio) e agli altri operatori ?
c) negoziare l’acquisizione dei diritti per la diffusione sul web di tutti i contenuti trasmessi nell’ambito dell’offerta radiotelevisiva. A Tal fine, la RAI si impegna a destinare all’acquisizione di tali diritti non meno del 7% di tutte le risorse finanziarie da essa impiegate per la produzione o acquisizione di contenuti trasmessi nell’ambito dell’offerta radio-televisiva;
d) offrire una produzione di contenuti specifica per il portale RAI.IT;
e) offrire all’utenza, nell’ambito della licenza nome come Creative Commons, la possibilita' di scaricare via Internet tutti i contenuti radio-televisivi prodotti dalla RAI mediante proventi dei canoni di abbonamento;
g) offrire a tutti i siti web, che si impegnino a rispettare l’integrita' dei contenuti e la restrizione dell’accesso a tali contenuti nell’ambito del territorio nazionale, la possibilita' di distribuire tutti i contenuti presenti sul portale RAI.IT, nei limiti della propria disponibilita' dei diritti su tali contenuti;
h) offrire agli utenti spazi di comunicazione e discussione all’interno del portale RAI.IT, con adeguata visibilita', inclusa la possibilita' di commentare l’intera programmazione radio-televisiva RAI, e la possibilita' di pubblicare contenuti autoprodotti dagli utenti stessi;
i) promuovere il portale RAI.IT attraverso tutti i programmi radio-televisivi che offrano contenuti su detto portale in modo da incrementare il numero di utenti unici che visitano detto portale;
l) sviluppare interfacce tecnologiche per la diffusione dei contenuti del portale RAI.IT su tutti i principali nuovi dispositivi di fruizione audiovisiva disponibili sul mercato, incluso cellulari, pda, lettori audio portatili, lettori video portatili, set-top-box IPTV e console da videogiochi collegati ad Internet;
e questo dovrebbe tagliare la testa al toro sulla pretesa di tenere i set-top-box chiusi (un passo nella direzione di dmin.it).
m) sviluppare un’offerta specifica internazionale per le comunita' di Italiani residenti all’estero e per la promozione economico, culturale e turistica del paese all’estero.
4. La RAI e' tenuta a trasmettere al Ministero e all’Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, per ciascun semestre, entro i successivi tre mesi, una dettagliata informativa circa il numero dei contenuti pubblicati e del traffico giornaliero generato dall’utenza per ciascun sito del portale RAI, con riferimento particolare agli utenti unici, ai tempi medi di fruizione, alle tecnologie impiegate per accedere e alla provenienza degli utenti.
Sono 3 passi nella direzione giusta. giustissima, GIUSTISSIMA.
Alé!
(certo, l'Italia e' l'Italia e dopo 3 passi avanti se ne possono sempre fare 6 indietro..)
Riporto un commento dal post su Youtube e una mia risposta a Carlo Alberto Morosetti
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leggi republic.com di cass sunstein e avrai la risposta su cosa dovrebbe fare un servizio pubblico ( rai) nell'era del web 2.0. Negli Usa come vedi, dove non c'e' un servizio pubblico di grandezza sufficiente e Pbs ne è la prova e nonostante quello che dice Sartori. Ogni paese si merita il servizio pubblico che ha, e quindi la democrazia che ha.
(sillogismo italiano)
Scritto da: carlo morosetti | 18/12/06 a 22:09
ahime.
pero' guarda il mio ultimo post..
(e per una volta cerchiamo di non essere troppo pessimisti, almeno fino dopo natale..)
anzi, Carlo Alberto,
tra le cose dell'articolo, quali sono quelle che vorresti che Babbo Natale, sotto forma della commissione di vigilanza, ASSOLUTAMENTE non tocchi ?
Scritto da: Stefano Quintarelli | 20/12/2006 a 10:18
Se passa questo contratto sarebbe davvero una svolta per la RAI. E forse contenuti come quelli di Report, già accessibili, verrebbero resi disponibili in maniera + capillare.
Forse si creerebbe una nuova opinione pubblica pronta e reattiva.
Speriamo che il Ministro Gentiloni mantenga questo tipo di contratto. E Speriamo in un miglioramente globale dell'offerta.
Scritto da: Michele Mattioni | 20/12/2006 a 11:33
g) offrire a tutti i siti web, che si impegnino a rispettare l’integrita' dei contenuti e la restrizione dell’accesso a tali contenuti nell’ambito del territorio nazionale, la possibilita' di distribuire tutti i contenuti
In che senso "ambito del territorio nazionale"?
Scritto da: theo | 20/12/2006 a 12:59
Due appunti...
1) la Rai a questo punto dovrà aumentare la produzione di programmi di qualità (...)
2) gli utenti internet dovranno iniziare a pagare il canone, se non hanno la televisione?
non c'è l'ho fatta ad aspettare il 27...
Scritto da: Cristian Conti | 20/12/2006 a 13:12
Cristian: il canone rai già si deve pagare anche se si possiede esclusivamente un computer.
Il canone è formalmente una tassa ed deve pagarla chiunque possieda un apparecchio atto o adattabile a ricevere il segnale radio televisivo.
Un computer è chiaramente atto (nel caso monti una scheda tv) ma è anche adattabile (se non ha la scheda tv ce ne sono sia in formato scheda ma anche via usb ecc. ecc.) quindi va pagato.
Scritto da: Alberto | 20/12/2006 a 14:42
La restrizione "ambito del territorio nazionale" evidentemente non considera l'enorme quantita' di italiani all'estero ... paradossalmente il "mezzo Internet" sarebbe quello piu' interessante per coloro che per qualunque motivo sono all'estero.
Poi sappiamo tutti che tecnicamente la cosa e' aggirabile facilmente, ma questa mi sembra una restrizione che va contro uno dei cardini filosofici di Internet, cioe' permettere di accedere a qualunque cosa da qualunque posto.
Scritto da: Sergio Gervasini | 20/12/2006 a 16:49
avete ragione tutti, sono alcuni dei commenti che io stesso ho fatto.
c'e' pero' prevista una accessibilita' per gli italiani all'estero; il fatto di usare sistemi di geo-identificazione per restringere l'uso
e' lo stesso che ha fatto la BBC in UK, che e' considerata una maestra; e' legato a un intricato meccanismo giuridico che non saprei rispiegare bene ma che ha a che fare con il canone (siamo in fase di transizione, d'altro canto).
il punto e' che ci possono essere pressioni sulla commissione di vigilanza e sulla rai per cambiarne qualche passaggio.
(sul ministero non credo, dato che lo hanno scritto loro)
IMHO, e' bene che si sappia e che SI MANIFESTI al ministero ed alla rai il sostegno per questo paragrafo, in ogni forma (fax, mail, politici, giornalisti, ecc.)
e' una cosa che riguarda la rete e "il popolo della rete", IMHO, deve dire che ci piace. (anche se qualche pagliuzza c'e'..)
faccio anche presente che durera' 3 anni che, in rete, e' un'era geologica. (il primo access provider commerciale in italia e' di 12 anni fa, cioe' qs provvedimento vale per un periodo pari a 1/4 della vita di Internet in Italia)
personalmente, io scrivo a giornalisti, blogger, ministero e rai.
Scritto da: Stefano Quintarelli | 20/12/2006 a 19:53
Io scrivo e sto scrivendo... questa notte vedo se riesco anche a ulularlo alla luna. Spero tanto che questa apertura ci sia.
ciao
Michele
Scritto da: Michele Favara Pedarsi | 20/12/2006 a 21:12
Republic.com è una lettura fondamentale. Viviamo in un paese dove si dice "mercato" ma si intende "marketing". Negli ultimi anni le innovazioni tecnologiche non hanno creato mercato ma astute azioni di marketing per fortificare rendite di posizione. Io lo chiamo processo di "privatizzazione dei contenuti". Rischiamo che anche la possibilità di personalizzare il consumo di informazione ed intrattenimento sia guidata solo dalle logiche del marketing.Ti piace la nutella ? e io faccio in modo che tu possa nutrirti di nutella a volontà, che non veda niente altro che nutella. Ma tutti noi invece abbiamo bisogno di "imbatterci" anche in "alimenti" diversi che non conosciamo o che troviamo "indigesti". Anche questo è il compito di un servizio pubblico.
Passando ad altro argomento (ma collegato alle problematiche che ci sono care sulla deverticalizzazione dei mercati) non vi sembra positiva la richiesta di AGCOM a Sky di rendere chiare a tutti i costruttori le condizioni per avere la licenza NDS Videoguard? Bravo Stefano Mannoni!!
Scritto da: Roberta | 20/12/2006 a 23:46
Siamo per una volta positivi, la RAI è fatta di persone di talento, che spesso non riescono a muoversi per lacci e lacciuoli imposti dall'esterno. Avere comunque un contratto di servizio che indica una direzione è un primo passo avanti per rendere disponibile l'enorme patrimonio di contenuti che la RAI ha. Non c'è alternativa oggi all'essere positivi, solo così qualcosa succederà.
Scritto da: Maurizio Goetz | 21/12/2006 a 09:02
Beh si può dire bello...!!!
Il progetto e le aspettative sono veramente Buone, ma mi sorge un dubbio...
Ma potrebbe anche essere un ottima scusante per espandere il canone a chi possiede un collegamento ad internet! Diciamo che si'ingloberebbe una bella fetta di casi in cui non viene pagato il canone perchè non previsto.
piccolo esempio: quante sono le aziende che possiedono la connessione ad internet, ma non hanno il tv?
Scritto da: lenza | 21/12/2006 a 22:21
il canone, da anni, e' dovuto anche se hai un PC.
nulla di nuovo, quindi.
Scritto da: Stefano Quintarelli | 22/12/2006 a 07:24
Ma fatemi capire tutto sto popo' di roba chi lo tiene su ?
quali server gestiranno tutta sta roba ?
e poi .. la banda italiana terra' tutto sto traffico ?
Scritto da: ApatiaMax | 22/12/2006 a 15:58
tieni presente che si tratta di 3 anni, ovvero di un periodo pari a 1/4 della vita di Internet commerciale in Italia e che, quando e' iniziata, si andava di gopher, news e i primissimi approcci con Mosaic, che non aveva nemmeno le immagini di sfodno, i font, ecc....
Scritto da: Stefano Quintarelli | 22/12/2006 a 17:43
Non ho capito (o visto) nei vari post se la RAI imponesse (per mezzo della telecom) un canone per chi ha un abbonamento ADSL.Ammesso che non sia così, chi ci dice che dopo averci dato un'unghia poi non voglia tutta la mano...
Scritto da: alvise | 25/12/2006 a 20:40
Pare che abbiano tolto ogni link!
Vedi http://www.gnuvox.info/index.php/2007/01/08/dov_e_finito_il_nuovo_contratto_di_servi?blog=2&c=1&page=1&more=1&title=dov_e_finito_il_nuovo_contratto_di_servi&tb=1&pb=1&disp=single
Le ultime righe del tuo post erano, ahime', lungimiranti:
"Sono 3 passi nella direzione giusta. giustissima, GIUSTISSIMA. Alé!
(certo, l'Italia e' l'Italia e dopo 3 passi avanti se ne possono sempre fare 6 indietro..)"
Sono veramente sconcertato, chissa' quali ordini e da chi sono arrivati per rimangiarsi tutto cosi' e cosi' in fretta.
Scritto da: paolo | 08/01/2007 a 20:07