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Ecco i riferimenti riguardo le Virtual economies, ho dovuto fare un post perche' il sistema credeva fosse un commento di Spam, nonostante fossi autenticato.
Ecco i Riferimenti come richiesto:
[1] http://en.wikipedia.org/wiki/QQ
[2] http://www.salon.com/tech/htww/2006/12/07/qq_girls/index.html
[3] http://en.wikinews.org/wiki/China_steps_up_anti-gambling_campaign
[4] http://en.wikipedia.org/wiki/Real_estate_%28Second_Life%29
[5] http://www.playnoevil.com/serendipity/index.php?/archives/950-Tencent-QQ-Coin-Gambling-in-the-news-in-China.html
[6] http://www.atimes.com/atimes/China_Business/HL05Cb01.html
[7] http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_GDP_%28PPP%29
[8] http://en.wikipedia.org/wiki/Tuvalu
[9] http://www.pacificepoch.com/newsstories?id=P79496
[10] http://bnjammin.blogspot.com/2006/12/hi-tech-nerd-way-to-screw-with-currency.html
[11] http://hip2b2.yutivo.org/2006/12/11/virtual-money-more-valuable-than-read-money/
[12] http://gigaom.com/2006/12/10/virtual-world-currency-deflates-a-real-one/
[13] http://gigaom.com/2006/11/26/world-of-warcraft-gold-farmers/
[14] http://virtual-economy.org/blog/qq_coins
[15] http://www.gamasutra.com/php-bin/news_index.php?story=11559
[16] http://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Second_Life
[17] http://en.wikipedia.org/wiki/Virtual_economy
[18] http://virtualeco.altervista.org/?page_id=2
[19] http://virtual-economy.org/
[20] http://en.wikipedia.org/wiki/Copybot
[21] http://ghostinthewire.org/archives/2006/12/on_the_misunder.php
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ricevo un breve report di e da Gallizio, un amico che si occupa di strategia in una banca.
credo che sia cibo per la mente e ve lo propongo
Economy Report
Date: 12/13/2006
Nome Economia : "QQ Economy"
Dove: Cina
Dimensione: Virtuale
Nome moneta : "QQ Coin"
Data di nascita: 2002
PIL = N/A
Crescita: +20%/anno
Emittente: Tencent Holding Limited
Backing: Servizi Tencent QQ [1] (giochi online, suonerie)
Convertibilita' ufficiale: Si', unidirezionale in entrata (1CNR = 1QQC)
Convertibilita' ufficiosa: Bidirezionale (0,5CNR <=1 QQC)
Agenti: 220.000.000 (quasi 4x gli agenti della GBP Real Economy)
Cosa compra: Servizi Trencent QQ, virtual goods [4], online gambling, pornografia [2].
Entita': E' diventato il mezzo di scambio standard per transazioni elettroniche tra utenti internet residenti in Cina, superando Paypal grazie a maggiore flessibilita' [15].
Usi sospetti: Riciclaggio di denaro [5], evasione fiscale [6], servizi fuorilegge (in cina sono molti [3] e sono molto richiesti).
Minacce : La banca centrale cinese ha minacciato di intervenire contro una presunta alterazione del valore del CNY causata dal QQC [9].
Riassunto: I QQ coins sono diventati uno strumento per svolgere velocemente transazioni collegate a compravendite di servizi fuorilegge, compravendite che non potrebbero avvenire tramite i canali tradizionali di trasferimento di denaro. Questo ha dato vita ad un'economia virtuale [17], la "QQ Economy". Questa economia conta circa 220.000.000 di agenti e sta crescendo del 20% all'anno
[6]. Tencent Holding Limited trattiene circa il 10% di ogni acquisto di servizi Tencent QQ [6] (acquistabili, come detto, solo in QQ Coin). Tencent Holding Limited trae beneficio dal proliferare
di agenti (terze parti) che vendono servizi in QQC [14], e per questo mantiene la possibilita' per ogni utente di trasferire QQC ad un altro utente. Aziende come Tencent Holding Limited hanno
deliberatamente evitato di far pagare i loro servizi secondo abbonamenti, ed hanno creato monete virtuali per trattenere percentuali ad ogni transazione [15]: questa strategia si e' rivelata vincente, dato il boom degli agenti che operano in queste Virtual Economies [17].
Appendice
Virtual Economies:
Le due interessanti vicende del QQ Coin e della "catastrofe copybot" su Second Life dicono la stessa cosa. Stanno nascendo stati virtuali dal punto di vista monetario, ovvero "Virtual Economies" [11] [17]. Questi Stati sono definiti dalla quantita' di agenti che usano la loro moneta. I servizi acquistabili in queste monete all'inizio sono solo quelli venduti dalla stessa societa' emittente. In seguito, in modo spontaneo, gli utenti uniziano ad usare queste monete anche per interscambi tra loro [12] o per convertirle in monete ufficiali [13]. Le monete sono tutte convertibili in moneta ufficiale. Second Life ha un PIL di $64.000.000 [16], sei volte il PIL delle Isole Tuvalu [8]. Di fatto Second Life e' la 224ima nazione per PIL [7]. Le VE sono una realta' enorme, e hanno gia' i loro osservatori (che gestiscono i rispettivi osservatorii [19]).
VE e giochi: Le VE hanno una strettissima relazione con i giochi online. Tutte le consolles di terza generazione, Xbox 360, Nintendo Wii, e Sony PS3, portano con se' una propria moneta virtuale [12].
Il futuro delle VE: Il trend e' andare verso economie di libero scambio incontrollabili dagli stati-nazione dove poter evadere le tasse e vendere servizi ufficialmente fuorilegge [10].
Scritto alle 07:17 | Permalink | Commenti (5) | TrackBack (0)
Link: i-dome.com - Gigi Tagliapietra: la rete è patrimonio da difendere.
"La rete è un organismo che deve essere "nutrito" di investimenti infrastrutturali che ne garantiscano il funzionamento di fronte ad una crescente quantità di informazioni in transito e di educazione diffusa alle norme di "igiene e sicurezza informatica", altrimenti anche una semplice "influenza" lo può minacciare seriamente.
La rete è una risorsa preziosa per il Paese, non solo per le aziende e come risorsa preziosa va protetta e garantita. Ma le azioni di natura puramente tecnica non basteranno a proteggerci dalle nuove minacce che abbiamo di fronte a noi e di cui ci sfuggono i dettagli, la prima risposta si deve basare su uno scambio tempestivo di informazioni e su una rete fidata di collaborazioni che permettano di isolare tempestivamente e di diagnosticare con lucidità gli incidenti e le contromisure più efficaci.
Da quasi due anni il CLUSIT sta cercando di convincere aziende ed istituzioni ad attivare una rete di ISAC (Information Sharing and Analisys Center), ovvero insiemi di esperti e tecnici che condividono informazioni e dati relativi ad attacchi e vulnerabilità informatiche e che aiutino imprese ed enti a gestire le emergenze. Siamo convinti, e l'esperienza americana lo dimostra, che in questo modo avremmo un sistema di analisi e allerta che renderebbe più tempestivi gli interventi sulla Rete. Ci auguriamo che oggi la sensibilità sia più alta e che si possa arrivare finalmente alla costituzione di questo strumento indispensabile per difendere un bene prezioso per tutti."
Clap Clap Clap.
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Leggo su "L'Opinione": Autostrade, la mancata fusione che puzza di protezionismo
Come volevasi dimostrare, la fusione di Autostrade con la spagnola Abertis è andata in fumo, dopo tanti tentativi che sono risultati inutili per via del ministro per le Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Di certo, non avrebbe potuto fare tutto da solo se non avesse avuto l’appoggio del presidente Prodi e del ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa. Il rischio che corre, ora, il gruppo della famiglia Benetton è di vedersi revocare la concessione. Da Di Pietro ci si può aspettare questo e altro. Non si è capito da dove venga tanta ostilità nei confronti di Autostrade. Probabilmente dai 20 mila euro dati dai Benetton, come contributo elettorale, al partito dell’ex pm. Da questo fatto nacque un caso, lui affermò che non ne sapeva nulla e, nello stesso tempo, disse che non c’era nulla di male. Alla fine, spedì il denaro a Pozzano Veneto. Sola Emma Bonino si è opposta, non cavandone un ragno dal buco. In un governo dove c’è un surplus di dirigismo, la cultura liberale è stata costretta a soccombere. Senza alcun dubbio, il governo ha scritto una brutta pagina sulle operazioni di “merger and acquisition”, dimostrando a Bruxelles che l’Italia se ne infischia delle procedure di infrazione sulla libera circolazione dei capitali.
Non potrei essere piu' in disaccordo con questo articolo (e nel contempo plaudo al Ministro Di Pietro).
Tutto un articolo (non solo questo incipit) che riporta solo un punto di vista, ma non quello del Ministero.
Che tralascia di dire che NON ESISTONO sinergie tra i due gruppi, per cui non c'e' un senso industriale ma solo finanziario (a beneficio di chi, é chiaro; a danno di chi, altrettanto).
Che non cita minimamente il fatto che Autostrade non ha fatto quanto doveva e che i soldi che ora vorrebbero intascare gli azionisti sono circa pari a quelli che doveva investire per la collettività.
Che evita di dire che é lo Stato che concede e decide a quali condizioni e se le condizioni non vengono rispettate, potrebbe revocarla. (forse avrebbe dovuto, forse e' stato troppo generoso).
Che confonde mercato con giungla: il primo ha bisogno di regole, la seconda porta ai monopoli ed agli sfruttamenti.
Per questa volta, il depauperamento del patrimonio Italiano a vantaggio di pochi e' stato fermato. Peccato non sia stato così per Telecom che da una delle prime multinazionali del mondo, senza debiti e con decine di partecipazioni estere nel 1997, a meno di 10 anni di distanza e' una società sostanzialmente solo nazionale e gravemente indebitata.
D'altro canto, devo ringraziare il giornalista.
Ringrazio perché mantiene vivo in me lo spirito critico e soprattutto la mia capacità di indignazione.
Scritto alle 10:23 | Permalink | Commenti (5) | TrackBack (1)
Link: Old Model Versus a Speedster - New York Times.
Now, a handful of giant media companies, like NBC Universal, the News Corporation, Viacom and possibly CBS, are close to announcing a new Web site that will feature some of their best-known television programming and other clips in an attempt to build a business for distributing video on the Internet to rival YouTube. The new business could be announced as soon as this week.
Cercano di scalzare youtube offrendo videoclip dalla loro libreria.
Sono pronto a scommettere che sara' un flop.
Per dirla come Marc, questa gente sta pensando ancora in modo 1.0
In più hanno omogeneita' culturale per cui e' meno difendibile la posizione dei "vecchi" broadcaster; in posti dove c'e' una barriera culturale potrebbero avere vita piu' facile (e youtube vita piu' difficile, come per Google in Russia).
Link: New to Russia, Google Struggles to Find Its Footing - New York Times.
Sergey Brin, one of the founders of Google, was born in Moscow in 1973, and the first words out of his mouth were Russian. Yet neither Russian nor the Russian market has come easily to Google. ...
Yandex controls 50 percent of the Russian market for such ads ... Rambler is second with 41 percent and all other companies, including Google, fight over the remaining 9 percent. ...
Ms. Gofman at Rambler Media said local companies’ understanding of the Russian market extended beyond the language. ...
Qualche speranza di scalzare lo strapotere USA ci sarebbe anche per la RAI, basterebbe che si desse una mossa in fretta...
Scritto alle 09:29 | Permalink | Commenti (3) | TrackBack (0)
Con la sedia di Perissich ancora calda (sara' sostituito da Franco Brescia), ieri Andrea Gavosto (chief economist di telecom) in un intervento molto duro ha detto che Telecom e' per un modello di integrazione verticale e ognuno si paga la sua infrastruttura.
Dato che ovviamente parla negli interessi della sua azienda (e quindi non del mercato e chissenefrega degli utenti), gia solo il fatto che lo dica il monopolista-che-piu'-monopolista-non-si-puo' in europa, dovrebbe far dire ad ogni persona di buon senso "allora facciamo il contrario" per favorire mercato e utenti...
Il tarlo del buon senso sembra comunque emergere perche' Wind ha sostenuto i principi del modello che io chiamo "One Network". p>
Le dichiarazioni di Gavosto farebbe ritenere che si stia andando dalla padella nella brace, se non si considerasse che ci sono delle leggi, dei regolamenti, dei principi ma anche iniziative in corso dal capo del suo capo (la separazione della rete in negoziazione in autorita')
Prof. Rossi, ma lo sai che tu spingi inuna direzione e il tuo sotto-posto fa dichiarazioni in direzione opposta alla tua ?
mi sembra che ci sia un tal polverone che si a difficile capire dove sta la padella e dove la brace...
Non vedo l'ora di sentire le dichiarazioni di Brescia alla prima occasione dopo l'insediamento a capo della direzione "Public Affairs" (che gia' il nome...) che sicuramente sono allineate con il pensiero del presidente. p>
peccato che non sia calcio o politica ma TLC, senno' in televisione non avrebbero parlato di altro per una settimana..
Scritto alle 14:32 | Permalink | Commenti (6) | TrackBack (0)
Mi dicono che ci sono grandi cambiamenti nell'area di Perissich (Direttore Public and Economic Affairs Telecom Italia), forse financo un suo allontanamento.
Fosse vero, adesso bisognera' capire se si passera' dalla brace alla padella o viceversa..
Scritto alle 00:42 | Permalink | Commenti (2) | TrackBack (0)