Bellissimi articoli su The Economist sulla fine del cash.
Porca paletta... perche' per leggere queste cose su settimanali di economia bisogna guardare quelli esteri ?
Riporto un passaggio chiave.
Yet when money is minted from silicon something remarkable happens. The economics of handling cash—which today involves thick-necked men in crash-helmets—is suddenly subsumed by Moore's law, which has seen the cost of computer-processing power fall by half every 18 months or so.
I due articoli sono "The end of the cash era" e "A cash call"
Quale é il maggior asset strategico di Telecom Italia ? secondo me e' la bolletta e il rapporto di trust.
Che differenza c'e' tra un operatore TLC e un intermediario finanziario ? secondo me nessuna.
Ma noi siamo fantascienza, non scienza, e dobbiamo far vedere i film...
Cosi' arrivera' uno straniero a farci la moneta elettronica, mentre ci riempiamo la bocca di "difesa della italianità" di Telecom, ci sguscia sotto il naso la difesa della italianità dei pagamenti.
Le termiti (articolo vivamente consigliati) di Vito Tanzi avanzano ...
Deepening globalization and associated or parallel technological and institutional developments are creating conditions which may reduce the industrial countries' ability to sustain high levels of taxation. The paper identifies and discusses eight trends which may generate revenue falls. It also discusses some measures that might neutralize or reduce the impact of these trends.
Questo articolo Tanzi lo scrisse a fine 2000, con una buona dose di lungimiranza.
Da economista quale é, pone l'accento nella globalizzazione come causa della riduzione della capacità impositiva degli Stati
Io non sono d'accordo con lui solo in questo. La globalizzazione é un effetto, non la causa.
La causa é il progresso tecnologico, ovvero la legge di Moore che porta la digitalizzazione di tutto e impone la definizione di standard e con gli standard si apre alla delocalizzazione e alla disintermediazione. La globalizzazione é una conseguenza.
Il potere di disintemediazione della rete... le Banche come gli Operatori Incumbent? c'è ancora bisogno di banche integrate verticalmente, o serve solo quancuno che sia in grado di gestire le transazioni, tra privati e la rete globale gestori di crediti e debiti, magari in monete virtuali transnazionali?
Comunque dubito che gli operatori possano sostituirsi a Visa o Mastercard. Il loro limite è la loro territorialità (sono intrinsecamente non globali in quanto legati alla reti d'accesso)...
Scritto da: Sandro | 26/02/2007 a 12:04
IMHO serve solo qualcuno che faccia routing dell'informazione, come Ripple http://en.wikipedia.org/wiki/Ripple_monetary_system
Zopa e Prosper sono i primi casi di (moderato) successo di disintermediazione. Ma sono ancora efficientamenti di tecniche bancarie tradizionali. Disintermediate ma tradizionali. Ad es. usano ancora tecniche di scoring pesantemente labour intensive.
Ripple e' la vera svolta concettuale. Per ora e' fallimentare (ha numeri ridicoli) ma e' tecnicamente perfetta.
E' il corrispondente dell'Internet Protocol, nel senso
IP : pacchetti = Ripple : monete
Link:
http://ripple.sourceforge.net/
interview with Ryan Fugger of the Ripple Project - small WORLD Podcast 2006: http://smallworldpodcast.com/?p=395
Altri timidi passi avanti: Peer-invest http://barcamp.org/PeerInvest?raw=1
ciao
Scritto da: filippo | 26/02/2007 a 17:04
Bisogna leggere i settimanali stranieri perche' quelli italiani sono molte volte impegnati a fare marchette (i.e.far felici per raccogliere poi pubblicita') per i grandi oligopolisti nazionali (banche, telecom, energy co....). Si veda per esempio il fondo di oggi dell'amico Peppino Turani a favore di Telecom Italia e del diritto di tenere lontano i concorrenti dal NGN. Turani qualche settimana fa' ha definito i blog come "spazzatura" (escluso il suo ovviamente). Ma quando leggo (e non so perche' ancora lo faccio) il suo Affari e Finanza del lunedi' personalmente sento sempre una gran puzza!
Scritto da: luigi orsi carbone | 26/02/2007 a 18:29
Grazie Filippo, interessantissimo. Non sospettavo già ci fosse il progetto di "banca" peer-to peer, lo avevamo solo congetturato in una cena con alcuni investitori scivolando sulla semiotica del denaro ...
Scritto da: Sandro | 26/02/2007 a 18:44
Grazie Filippo, interessantissimo. Non sospettavo già ci fosse il progetto di "banca" peer-to peer, lo avevamo solo congetturato in una cena con alcuni investitori scivolando sulla semiotica del denaro ...
Scritto da: Sandro | 26/02/2007 a 18:48
Il bello di un blog sono i lettori e i loro commenti.
Grazie per questo bellissimo blog (almeno per me).
Scritto da: Stefano Quintarelli | 26/02/2007 a 19:39
Mi sono dinmenticato di darvi un paio di link importanti su ripple:
http://www.masternewmedia.org/news/2005/06/27/p2p_can_cut_banks_out.htm#
http://ripple.sourceforge.net/cc.html
Scritto da: filippo | 27/02/2007 a 11:38