Come promesso, anche la mia riflessione critica sul Bitstream.
Come detto, impostazione molto buona con alcuni apparenti rattopi che rischiano di inficiare il tutto, se non viene applicato secondo lo spirito ma sfruttando ogni maglia lasca lasciata dalla lettera.
Se viene implementato bene, con quanto si spende oggi si avrà come minimo il quadruplo di banda.
Diversamente, i prezzi potrebbero addirittura aumentare.
Mi pare francamente a dir poco "contraddittorio" questo passaggio del provvedimento bitstream del 29 maggio 2007
In particolare, dovrà essere garantito il rispetto dell’obiettivo della promozione della concorrenza di tipo infrastrutturale: per cui, in accordo con l’approccio della “scala degli investimenti” (ladder of investment), il prezzo dei servizi bitstream dovrà essere coerente con quello del servizio di unbundling, al fine di non disincentivare questa modalità di competizione infrastrutturale;
Ma come, stiamo avviando la rete nuova a voglio spingere qualcuno a fare investimenti ? (tra parentesi, le centrali dell'ULL sono gia' state vendute e quando se ne va telecom italia..)
Un po' come dire "questo centro commerciale chiude, signori. affrettatevi a costruirci i negozi!"
Infatti, il provvedimento sulla separazione della rete, del 2 maggio 2007, al contrario del bitstream, recita:
Più precisamente, come hanno osservato sia alcune Autorità di regolamentazione, che taluni esperti, la mole degli investimenti in gioco e la necessità di evitare sprechi e duplicazioni può richiedere – in talune circostanze – che tali investimenti siano condivisi tra l’incumbent ed i suoi concorrenti. In tal senso, si è chiaramente pronunciata l’Autorità francese (Arcep) che ha coniato il termine di mutualizzazione delle infrastrutture sia con riferimento a risorse esistenti, sia – e ciò appare più interessante – con riguardo a co-investimenti e procedure di coordinamento, nel caso di infrastrutture da realizzare ex novo...
Altri esperti hanno utilizzato il concetto affine di “pool degli investimenti” o di infrastructure joint venture , con riferimento alla possibilità che i principali operatori coordinino gli investimenti in NGAN, al fine di evitare sprechi e duplicazioni, prevedendo una distribuzione territoriale degli stessi, e con obblighi di accesso reciproci.
Cioe' il 2 maggio "mutualizzazione delle infrastrutture , pool di investimenti" e il 29 maggio "promozione della concorrenza infrastrutturale"
2/5: tutti assieme sulle infrastrutture (in qualche modo)
29/5: tutti contro tutti sulle infrastrutture
altro che certezza regolamentare per favorire gli investimenti !
oltre che terminologicamente, mi sfugge la logica di questo stato di coscienza di AGCOM...
Il diavolo si nasconde nel dettaglio e qui ce ne sono due di pertugi per nascondersi.
peccato, perche' a parte queste due osservazioni (il margine infinito di aleatorieta' nella deifnizione della best practice e l'indecisione sugli obiettivi guardando avanti (e non nello specchietto retrovisore , come disse ieri il Presidente)), il resto del provvedimento e' buono.
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