Il mio "socio" Andrea ha un post nel quale linka un resoconto stenografico parlamentare di una riunione in cui si discuteva di rendere obbligatorio per legge l'uso della posta certificata per professionisti e aziende.
Le strade dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni. Per piacere, ricominciamo..
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“Certified e-mail” mandatory by law? Rumors say that mr. Bersani (DS) currenty Minister of economic growth, is pushing to make “certified e-mail” use mandatory for companies and professionals. Confirmation came when the Parliament rejected - de facto - the proposal, by making certified e-mail usage an option thanks to an amendment proposed by a leftist MP, Maurizio Acerbo (Rifondazione Comunista). “Certified e-mail” (a borbonic and bureaucratic tech-crap) is a method to give “legal value” and “certain timestamp” to an e-mail message. There are plenty of ways to achieve this result with a minimum economic and technical effort, but Italy choose the opposite. Should Mr. Bersani atteimpt be succesful, it would have been an EU forbidden State’s support to private companies since only a couple or so of big entities (namely Postecom and Infocamere) would have had substantial benefit from an artificially created market-niche. Here is (Italian only) the Parliament session trascription addressing the issue.
Sottoscrivo il post, tranne per il fatto che i beneficiari saranno una decina.
Posso anche capire lo spirito: dobbiamo fare efficienza costringedo le aziende a comunicare in elettronico.
C'e' uno "standard italiano" (che e' una contraddizione in termini) che lo supporta e Bersani, che non se ne intende, probabilmente vuole imporne l'uso. D'altro canto, chi si prende la responsabilita' di dirgli che questo standard italico e largamente subottimale ?
Io ricordo quando nacque, c'era Bassanini e Osnaghi all'AIPA e ne parlai a lungo con Osnaghi. Per ragioni politiche occorreva che ci fossero delle condizioni che pero', soddisfa questo e soddisfa quello, hanno consolidato una cosa sostanzialmente inutilizzabile.
Caro Bersani, va bene fare u framework per dare validita' legale alla posta elettronica (ci stanno lavorando anche in USA) e anche obbligare tutti a usarla.
Ma per piacere, ricominciamo daccapo.
In Italia c'e' il mio amico Riccardo Genghini che sta alla validità legale dei documenti come Chiariglione sta all'MPEG. Non potremmo ascoltarlo giusto un pochino ?
(guarda il suo CV, e' INCREDIBILE, ANCORA DI PIU' SE PENSI CHE E' UN NOTAIO!),
ho letto il CV di Riccardo Genghini e qualcos'altro di lui, che sinceramente non conoscevo... interessante scoprire come ci siano persone di un certo calibro che no hanno potere decisionale in ciò che potrebbe essere loro materia... mentre persone "ignoranti" sul campo possano solo "pensare di fare"....
Scritto da: nicola | 26/06/2007 a 10:18
scusa, "certo calibro" mi sembra riduttivo.
"livello planetario" mi sembra piu' appropriato.
il problema ? forse che non ha 70 anni...
Scritto da: Stefano Quintarelli | 26/06/2007 a 10:37
Ciao Stefano,
I "beneficiari" a cui mi riferivo nel post sono i certificatori e non i potenziali utenti della PEC. Forse avrei dovuto scriverlo in modo piu' chiaro:)
a
Scritto da: Andrea Monti | 27/06/2007 a 21:36
Scusa, ma perchè bisogna ancora devolvere ulteriori milioni alle aziende parastatali che da anni lavorano alla PEC quando esiste PGP/GPG da quando Zimmerman l'ha inventato, è gratuito, e talmente sicuro che Zimmerman a metà anni novanta ha dovuto subire un procedimento giudiziario perchè esportava all'estero tecnologia troppo sicura?
A Bersani bisogna dirgli che esiste la decrescita felice... che la smettesse di gonfiare il PIL... che ci serve valore, non costi.
Scritto da: MFP | 01/07/2007 a 15:26