Esco ora dal convegno su web 2.0/convergenza telco-media organizzato da Business International per Reply.
Alcuni messaggi non mi sono piaciuti tra quelli che mi pare di avere ricevuto dal celebre conduttore: l'iphone che non arriva in italia adesso perche' e' un mercatino rionale con attori poco seri, le grandi innovazioni che succedono da sempre in america e non nella povera italiuccia, che differenze ci sono tra i mercati? il governo responsabile di tutti i mali ("screw up" tutto), la gente di business codarda perche' non spara contro tutto... e via criticando.
Allora, dal pubblico, ho chiesto la parola e mi sono permesso di ricordare che in italia ci sono problemi regolamentari coi telefoni bloccati come impone Apple e che questa chiusura non e' irrazionalmente antimercato se e' vero come e' vero che anche a Comcast in USA e' stato imposto di aprire il decoder.
Mi sono permesso poi di ricordare che alcune differenze tra i mercati italiani e USA esistono, a iniziare dalla dispersione abitativa delle persone in numerosi piccoli centri e l'orografia, che impongono investimenti maggiori che negli usa, la ridotta disponibilita' di capitali e l'indebitamento di telecom italia, il numero di abitanti che e' il 20% di quelle USA, l'eta' media molto piu alta e la barriera linguistica che ci vogliono 2 generazioni a superare, le modalita' di spesa (che riflettono le abitudini culturali di consumo) con il 91% delle transazioni fatte in cartaceo/metallo e non in elettronico e avrei potuto continuare come argomenti ma non come tempo, essendo un qualunque spettatore e non un relatore.
Allora ho concluso dicendo che se di tutte queste innovazioni stanno parlando, e' perche' un cocciuto signore torinese, tal Chiariglione, (...possiamo dirlo ?) si e' inventato e ha fatto l'audio e il video digitale standard che ha abilitato questo mercato (Mi e' parso di cogliere la classica espressione tipo "Carneade, chi era costui ?"), un tale che adesso sta facendo una iniziativa che non ha pari al mondo per massimizzare la circolazione di beni digitali (accennando ai problemi dei diritti - tema ripreso dopo solo dal pubblico e da Yves Confalonieri) e che, a Ginevra all'ITU e all'EBU in specifici workshop mondiali dove c'erano *tutti*, non ho visto nulla di lontanamente simile.
Non ho ricavato l'impressione che il termine "EBU" risvegliasse la sua attenzione, sicche' mi sono fermato li', anche se avevo un paio di altri argomenti, tipo che la iptv e' nata in italia, che non solo fare design sleek e mettere rotelline a player mp3 e' geniale ma anche inventare il business degli SMS e delle prepagate; che il mercato di vas su mobile ha tra i primi 5 al mondo due aziende italiane; avrei detto anche qualcosa sulle differenze sul mercato dei capitali e raccontato dell'iniziativa "Partnership for growth" dell'ambasciatore Spogli.
Credo sia bene criticare cio' che' e' criticabile (a me lo dico ?!) ma credo si debba guardare alle cause, conoscendo direttamente fatti e dati, il piu' possibile oggettivi, e darsi da fare per evidenziare le cause e fare proposte operative per rimuoverle.
Essendo un convegno su web 2.0 e media, dove nulla si e' parlato del ruolo della regolamentazione e molto si e' parlato di blog, quando Friedman mi ha chiesto di presentarmi ho detto "Stefano Quintarelli" mi ha chiesto "della societa' ?".
Li' ho pensato di essere fuori luogo ma, come detto, la reazione del pubblico e della maggioranza dei relatori (con il mitico "ragazzino-inside" Sergio Antocicco che ha raccontato dei problemi del suo avatar) mi hanno fatto capire che no, non ero fuori luogo.
Viste comunque le competenze generali, le capacita' dialettiche e la presenza scenica di Friedman, ho pensato che e' strano che non sia di nuovo in TV, magari in primetime...
P.s. probabilmente sto sbagliando tutto, ma vi consiglio ugualmente un libro, se lo trovate: "doveroso elogio degli italiani". Purtroppo e' vittima della legge sul diritto d'autore ma su ebay qualche copia si trova.