Tutto da leggere. Alcuni highlights:
Link: PI: La crisi della telefonia italiana.
Ma non siamo in uno scenario normale e la distorsione, invece, c'è su almeno tre punti:
1. Il settore delle telecomunicazioni fisse è altamente competitivo perché privo di barriere all'accesso (chiunque può fare l'operatore di telefonia fissa), come dimostrato da prezzi (e conseguenti ricavi ed utili) costantemente decrescenti da molti anni.
2. Di converso, il settore delle telecomunicazioni mobili è un "club esclusivo" a cui non si può accedere, e macina profitti straordinariamente e continuamente elevati, con un trend di discesa appena accennato.
3. I costi reali di passaggio sulle reti mobili dei grandi operatori sono MOLTO più bassi delle tariffe di terminazione fissate dall'AGCom.
...Questi colossi sono così in grado di generare flussi di cassa ed utili paurosi che, come nel caso di Vodafone, gli possono permettere di andare a fare shopping acquistando operatori fissi (vedi il caso di Tele2), incrementando ulteriormente le loro quote di mercato.
Vi siete accorti che non è mai avvenuto, al contrario, che un operatore fisso si comprasse un operatore mobile?
Il problema non è "solo" sul fronte dei sovrapprofitti: l'impossibilità di accedere al mercato mobile, fa sì che le decine di operatori fissi non possano offrire sul mercato servizi convergenti (internet, telefono fisso e sim) come invece stanno facendo gli operatori mobili, lasciati liberi a questo punto di fare offerte "a pacchetto" che gli operatori fissi non possono replicare.... Non sembra proprio una coincidenza, il fatto che sia Genna che Novari paventino il rischio di un duopolio. Il rischio che Telecom e Vodafone conseguano utili enormemente superiori al normale, grazie alle tariffe di terminazione e grazie al loro "mercato recintato", e che li adoperino per finanziare l'ulteriore acquisizione di quote di mercato, è concreto ed immediato.
... siamo il solo paese europeo a non aver nemmeno un MVNO nonostante se ne legga il contrario
.... Presidente Silvio Berlusconi, Sottosegretario Gianni Letta, Ministro Giulio Tremonti, Ministro Claudio Scajola, Sottosegretario Paolo Romani: come voi stessi dite, è arrivato il momento di cambiare l'Italia ed investire sul futuro, ed il futuro nelle telecomunicazioni - un settore che vale alcune decine di miliardi di Euro solo in Italia, oggi concentrato nelle mani di poche aziende straniere - è figlio di una moltitudine di piccole e medie imprese italiane che sarebbero in grado di competere ove correttamente tutelate, trainando la crescita del PIL ed attraendo investimenti dall'estero.
E ci e' andato leggero... d'altronde in un articolo solo e' letteralmente impossibile scrivere tutta la cacca delle tlc italiane; per lo meno non senza farlo diventare un libro.
Stefano, hai abbandonato l'idea di scrivere un libro? Per carità, scorrendo il tuo blog si può avere grossomodo le stesse info che metteresti nel libro, però così frammentato e' più difficile comprendere molti passaggi che sul libro potresti mettere in evidenza...
Scritto da: mfp | 28/05/2008 a 15:01
Penso che tra qualche anno, se continua il trend attuale, avremo un solo gestore mobile, magari chiamiamolo Voda-com, che al pari di google e microsoft deterra' la leadership nel campo della fonia mobile. Cosi' Google trova tutto (quello che vuole lei) su Internet, Microsoft realizza il software (che avra' sempre bisogno di patch e aggiornamenti critici e pc sempre piu' potenti), Voda-com ti fa parlare quando sei fuori casa (alla tariffa che vuole lei nel suo piccolo grande Walledgarden). A dimenticavo il trend: anche la fonia fissa in mano a voda-com non sara' uno scherzo, tanto gli altri li fara' parlare solo se pagano il prezzo intero per i suoi clienti invece...
Fuori tema: da notare il prezzo degli sms
http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2283574
Scritto da: luigi s | 28/05/2008 a 23:41