- Un utente produce il proprio contenuto che e' reso disponibile su una piattaforma online che gli consente di editarlo e di pubblicarlo in modo che chiunque possa fruirlo.
- Sulla piattaforma gli utenti possono commentarlo e, se di loro interesse, citarlo o incorporarlo sul proprio blog.
- Un lettore può accedere ai contenuti prodotti da questo utente sottoscrivendo un feed RSS che inserisce nuovi contenuti nell'aggregatore dell'utente.
Cosa ho descritto ? una piattaforma di blogging come Typepad o Blogger. Ma anche Youtube o Flickr.
Cosa sono Youtube, Flickr e Typepad ? sono piattaforme di content management e publishing per video, immagini e testo.
Penso che, tuttavia, ci sono quattro piccole differenze che sono importanti:
- A differenza di Youtube e Flickr, Typepad non presenta ancora una homepage che presenta info sui contenuti piu' letti dei blog del momento
- A differenza di Youtube e Flickr, Typepad non offre ancora in homepage una funzione di ricerca all'interno dei contenuti nella piattaforma
- Flickr e Youtube non consentono di associare un proprio nome a dominio al proprio "fotoblog" o "videoblog", a differenza di Typepad per il "testoblog".
- A differenza del testo (Technorati), non esiste ancora un motore di ricerca per il video e per le foto che, oltre al concetto di foglia (il singolo post, singola immagine e singolo video) abbia il concetto di "utente" (il singolo blog, l'autore delle foto o del video) (almeno io non ne conosco)
Cio' detto, non vedo ragione per cui le piattaforme di content management e publishing non debbano frammentarsi.
Un elemento che le tiene assieme e' probabilmente la combinazione del rafforzamento del brand a causa del punto 3 sopra unitamente alla fornitura gratis di grandi quantità di risorse oggi costose (storage e banda) e di una sofisticata piattaforma di content management in ASP.
...non capisco come si fa a pagare 1,65 miliardi di dollari un CMS...
La pubblicità Stè...
la pubblicità tiene in piedi questo biz e fa pesare un CMS miliardi di dollari.
Dar
***
Scritto da: dario denni | 25/06/2008 a 09:06
non c'e' pubblicita' su Youtube e non hanno una idea chiara come mettercela.
http://news.cnet.com/8301-13506_3-9968220-17.html
Scritto da: Stefano Quintarelli | 25/06/2008 a 09:11
Io sono assolutamente convinto che la risposta circa la quotazione delle piattaforme 2.0 sia l'advertising e- considerato che sono strumenti di comunicazione sociale - anche l'interesse 'politico' e di opportunità alla gestione del mezzo gioca un ruolo di non poco momento.
Circa Youtube/GOOGLE, è chiaro che mica ci possono mettere Adsense tuttavia le soluzioni si trovano come Dailymotion con i bannerini o stile Repubblica.it che nei video ti mette la pubblicita non skippabile del "CROSSONE" della Nissan. Prima non sapevo neanche cosa fosse un crossone. Tutto il nanopublishing muove l'advertising, ora esiste anche il buzz dei blogger.
Scritto da: dario denni | 25/06/2008 a 09:58
Quoto Dario Denni sul
Circa Youtube/GOOGLE,Tutto il nanopublishing muove l'advertising, ora esiste anche il buzz dei blogger.
Scritto da: Boatrade | 25/06/2008 a 11:33
Avere siti in stile YouTube i cui introiti avvengono solo di pubblicità, a mio avviso, è fallace in partenza.
La pubblicità non copre tutto e non può crescere per sempre anche se, indubbiamente nei prossimi anni aumenterà di volume e come penetrazione.
La free economy a me non convince molto, internet migliora i processi (quindi riduce i costi ma non li azzera).
Youtube è stato comprato per l'enorme traffico che genera, ma essendo centralizzato ha dei costi di gestione elevatissimo.
I fondatori hanno fatto bingo, Google non sa più dove sbattere la testa per ricavarne dei ricavi significativi.
Scritto da: Inchiostro Simpatico | 25/06/2008 a 12:03
youtube è stato comprato per pre-emption, dato che un modello di ricerca video non è ancora emerso, chi possiede l'archivio più grande si troverà nella migliore posizione competitiva quando questo modello eventualmente emergerà, in maniera non prevedibile oggi.
Il prezzo per Google è ragionevole perchè appunto non ha comprato un CMS ma un enabler nella ricerca video.
Che poi non sia possibile per un videosharing pagare i costi con la pubblicità, non ne sarei tanto sicuro
Scritto da: lorenzo | 25/06/2008 a 14:18
Lorenzo, sono scettico. Non ho capito bene cosa intendi per pre-emption ma secondo me se google puntasse ad avere solo un modello di ricerca video concentrerebbe le sue energie esclusivamente su google video.
Google video che non è altro che un servizio di ricerca che fa da ombrello per trovare video su tutti i portali di video sharing attualmente conosciuti e futuri.
Quello che intendo è che google search sta ai siti web come google video sta ai portali di video sharing.
Scritto da: Gianni | 25/06/2008 a 22:12
Lorenzo, sono d'accordo che e' stato comprato per preemption.
"non capisco bene, puo' diventare rilevantissimo, compro".
ragionevole.
Per la ricerca, pero', non serve. Quindi il prezzo e' totalmente irragionevole. IMHO
Scritto da: Stefano Quintarelli | 26/06/2008 a 19:56