Ho saputo di questo batti e ribatti con il blog di Beppe Grillo dal blog di Luca De Biase.
Nel primo post (Telecom e il generale Custer) c'e' scritto:
Nella risposta, Bernabè dice che la separazione strutturale non e' mai stata fatta in nessun luogo del mondo, e ha ragione, ad eccezione di Singapore, ma per piena onesta' se ne parla ovunque...Poi ricorda l'incremento dei costi di molte utilities e dice che le tariffe TLC sono scese. Purtroppo non dice anche che i costi sono scesi consentendo di recuperare l'inflazione non lato prezzi ma lato costi.
Questo argomento e' sbagliato. Anche dialetticamente. IMHO sarebbe stato meglio rispondere che il mondo va verso le tariffe forfetarie, che Internet lo ha spinto in quella direzione, che skype lo ha spinto in quella direzione ed un canone forfetario in aumento per compensare la riduzione della parte variabile viene dritto dritto da li'. (suggerimento alle persone di relazioni esterne di TI che leggono qs. blog...)
La controrisposta di Beppe Grillo, poi, non aggiunge nulla agli argomenti del primo post
Nel primo post (Telecom e il generale Custer) c'e' scritto:
Nell'anno
di Bernabè l'Italia telematica ha ottenuto un primato mondiale
insuperabile. Per la prima volta nella storia di Internet il numero di
famiglie di un Paese che accede alla Rete è diminuito.
Bastava una mail e avrei spiegato le motivazioni a Gianroberto: "prima" si "vendevano" molte Alici a consumo che avevano come unico obiettivo aumentare le statistiche; mia suocera ha ancora li' il modem che "tanto se non lo usa non paga nulla". Nell'ultimo anno e mezzo il focus si e' spostato dalla "vendita" di accessi a tariffazione variabile ad accessi a tariffazione fissa, come si vede anche nelle relazioni dei bilanci. Quindi il colpo e' tirato al bersaglio sbagliato; non che la cosa non desti clamore, ma non e' Bernabe' che fa ridurre la penetrazione ma la gestione precedente che avevano pratiche commerciali con gli steroidi... La diffusione del WiMax è al palo
Beh, Piu' che Telecom sono i concorrenti a dover galoppare e anche se il wimax e' al palo (e gia' sapete cosa ne penso), hiperlan non lo e' affatto...Telecom
aumenta il canone invece di abolirlo e il governo non fa una piega.
A parte il fatto che non e' il governo a dover intervenire ma l'Autorita', come ho detto l'aumento secondo me non ha sani presupposti legali, mentre da un punto di vista del mercato, e' noto che mi sono espresso a favore per compensare il calo di remunerabilita' della rete fissa, ma penso anche che bisogni cambiare al struttura del mercato. Bernabè e gli attuali azionisti non hanno però chiesto indietro i soldi
a Tronchetti, Buora, Ruggiero e sodali che hanno spolpato l'azienda.
Bernabè e gli attuali azionisti non hanno citato la precedente gestione
per le intercettazioni Telecom del fedele Tavaroli. I conti li pagano,
come sempre, i clienti (canone), i piccoli azionisti (titolo), i
dipendenti (licenziamenti)
La differenza tra un comico ed una persona normale e' che la prima puo' dire cose che alla seconda non sono concesse, in quanto puo' sempre sostenere di essersi espresso in tono satirico. Se non c'e' una sentenza per un comportamento illecito, cosa puo' fare il non-comico ? aggiungiamo a questo che iniziare una procedura di responsabilita' potrebbe avere un effetto destabilizzante su buona parte degli assetti economici italiani (e certamente chi la iniziasse non ne vedrebbe la conclusione)Alla prossima assemblea Telecom ci sarò. Bernabè non faccia come il tronchetto dell'infelicità che si diede malato per non rispondermi
A dire il vero, all'ultima assemblea Beppe non c'era e a quella precedente ha fatto il suo intervento prima del suo turno (in sequenza di richiesta di intervento) e subito dopo se ne e' andato, senza attendere il momento delle repliche. E' vero che Tronchetti non c'era ma stabilire un nesso di causalita' mi sembra "un filino" azzardato... La polizia schierata antisommossa ed il quartiere isolato tutto intornomi sembrano un filino eccessivo come provvedimento cautelativo nei confronti di una schermaglia Beppe Grillo - Marco Tronchetti. Forse Tronchetti aveva altri timori, per darsi malato...Non ci può essere un mercato con un'azienda che gestisce, allo stesso tempo, i servizi e l'accesso ai servizi per i concorrenti. E' una situazione drogata, monopolistica. Servizi e dorsale vanno separati.
Sono d'accordissimo, a prescindere da questioni di mercato, anche per il bene della stessa TI, IMHO.Bernabè sa bene chi ha distrutto il valore della Telecom. Conosce i nomi dei responsabili, dei politici e degli imprenditori con le pezze al culo. Non completi la loro opera. Li denunci, chieda loro un cospicuo risarcimento in qualità di amministratore (le carte le ha), venda a Telefonica (tanto prima o poi succederà) e si ritiri nella sua Vipiteno
Vedi sopra. Personalmente ringrazio Bernabè che gli spagnoli non sono passati... Aggiungo che l'amministratore non puo' vendere, non e' il padrone. Sono gli azionisti che possono vendere e, visto che c'e' la "golden Share", occorre il beneplacito del Governo, non l'Amministratore delegato...Nella risposta, Bernabè dice che la separazione strutturale non e' mai stata fatta in nessun luogo del mondo, e ha ragione, ad eccezione di Singapore, ma per piena onesta' se ne parla ovunque...Poi ricorda l'incremento dei costi di molte utilities e dice che le tariffe TLC sono scese. Purtroppo non dice anche che i costi sono scesi consentendo di recuperare l'inflazione non lato prezzi ma lato costi.
Questo argomento e' sbagliato. Anche dialetticamente. IMHO sarebbe stato meglio rispondere che il mondo va verso le tariffe forfetarie, che Internet lo ha spinto in quella direzione, che skype lo ha spinto in quella direzione ed un canone forfetario in aumento per compensare la riduzione della parte variabile viene dritto dritto da li'. (suggerimento alle persone di relazioni esterne di TI che leggono qs. blog...)
La controrisposta di Beppe Grillo, poi, non aggiunge nulla agli argomenti del primo post
Molto interessante la risposta di Bernabè. Dà esattamente l'idea di una persona che non si nasconde dietro a un dito o a una retorica da odience. L'aumento del canone pur essendo l'ennesimo dazio che paga il consumatore, va a garanzia delle risorse occorrenti non tanto per gli investimenti dell'azienda quanto per per il pagamento delle passività. Coi tempi che corrono le banche vanno a rientro e non occorre essere geni della finanza per capirlo ... (vendere TI a Telefonica ? ma siamo matti?!!)
L'unica cosa che mi ha dato fastidio della vicenda canone Telecom sono state le modalità di attuazione e i comportamenti da barzelletta di AGCOM.
Scritto da: vincenzo vicedomini | 26/12/2008 a 12:03