Questo e' quanto sto capendo io, in assenza di cocumenti ufficiali conclusivi:
- Viene introdotto il concetto di banda larga come servizio universale, con obbligo per gli operatori di servizio universale di coprire il 100% degli utenti
- L'ERG si trasforma e diventa BEREC, un quasi-regolatore sovranazionale composto dai 27 rappresentanti delle NRA nazionali; con ogni probabilita' sara' basato in Germania... Non decide per consenso ma a semplice maggioranza; puo' rilasciare raccomandazioni non vincolanti; se disattese per due anni possono diventare vincolanti (di fatto sono "graduatamente vincolanti, a maggioranza"); gli ambiti di applicazione non sono infiniti, ma includono i temi caldi tipo tariffe di terminazione e reti in fibra. La commissione e il BEREC hanno congiuntamente poteri di veto sui remedies decisi dalle NRA nazionali (la commissione emette delle "raccomandazioni vincolanti" , se supportata dalla maggioranza dei membri del BEREC (e' una "raccomandazione" o e' "vincolante" ? ndr.))
- sulle NGN, a sentirli diranno di avere vinto tutti.. il testo recitera' "ensuring access obligation by taking appropriate account of the risk" di chi investe, ma le reti saranno aperte e stiamo parlando del tasso di interesse di remunerazione, qualcosa che bene o male era abbastanza nel consenso generale.
- sulla separazione funzionale, viene introdotta come rimedio "straordinario", se si verificheranno un certo insieme di condizioni, ovvero di fatto che altri rimedi regolamentari non stiano funzionando.
- Restano in sospeso/discussione temi quali la proposta di "tre botte e via", dove alcuni vorrebbero che, al contrario di cio' che e' possibile oggi, non fosse una autorita' giudiziaria a gestire il procedimento...; il dividendo digitale, la network neutrality (ovvero fino a che punto la gestione del traffico e' lecita) e altri temi legati alla privacy online che saranno discussi giovedi prossimo.
dopodiche' si vedra' se ci sara' un testo condiviso tra rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione per poterlo portare in votazione prima delle elezioni europee a giugno. (dove, eventualmente, comunque bisognera' vedere se verra' votato).