Il livello colossale di debito e di avviamenti e' una eredità di due acquisizioni precedenti fatte a debito che l'attuale management si e' trovato in un momento congiunturale di crisi economica e strutturale di riduzione del business.
riportare l'azienda sui fondamentali e' stata una operazione enorme e ben svolta, navigando in acque tempestose, da ogni parte si guardasse: di lato, sopra, sotto.
non sono certo l'abolizione della concorrenza o i licenziamenti in massa che possono risolvere; questo avrebbe un effetto palliativo che lascerebbe il paziente ancora piu' debole.
ci vuole la collaborazione di tutti e in primo luogo del governo che deve capire che oltre all'auto c'e' di piu' e intervenire con un tavolo che metta d'accordo gli operatori, definisca delle regole che consentano di limitare la distruzione del valore, ne faccia altre che contribuiscano ad aumentare la misura della torta e intervenga per rilanciare gli investimenti.
pensare che possa esistere un taumaturgo che con la sua bacchetta magica cambi congiuntura e situazione strutturale e' pura e dannosa utopia. sarebbe un ulteriore palliativo che non farebbe altro che far passare molti mesi, radicalizzando la situazione anziche' aiutandola.
plus ça change, plus c'est la même chose