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24/09/2009

Commenti

simo

simo

grafico interessante, ricambio col mio profilato dell'ultimo mese (settore business, consulenze, seo, internet architect ecc.)

http://www.goatseo.com/profilazione.jpg

me lo genera in automatico quel software di cui ti parlavo, rescuetime :)

Nicola Mattina

Che poi, se non vado errato, le telecom vorrebbero fare esattamente la stessa cosa con gli editori: ossia farsi pagare mettendosi in mezzo. Non è forse questo il succo del cosiddetto modello duale?

andrea dolci

Confesso che non mi aspettavo tanta confusione e superficialita' da uno come De Benedetti.
Non vorrei che avesse assunto un consulente TLC che in passato ha lavorato per le industrie discografiche.
Comunque di questo passo mi aspetto che Marchionne chieda una percentuale dei pedaggi autostradali perche' senza auto i concessionari non guadagnerebbero
:-)

Giuliano Peritore

Strumentalmente un po' polemico:

Se i "contenuti" fossero veramente cosi' desiderati verrebbero forniti dietro abbonamento e quindi erogati solamente dopo autenticazione. Se cosi' fosse gli "aggregatori" e i "parassiti", mi si passi il termine, non avrebbero modo di leggere i contenuti né di utilizzarli, sia perche' il crawler non potrebbe fare il browsing del sito, sia perche' avendo sottoscritto un apposito contratto per la lettura non potrebbero utilizzarli.

Distribuire una cosa a tutti senza limiti e poi pretendere di farsi pagare da altri mi pare un po' azzardato.

Come dire... "Regalo computer, vino, frutta sull'isola d'Elba. Questo aumenta l'appetibilità dei traghetti per l'isola. Visto che fatturano di più per mio merito, devono darmi una levy"... cosa che ci potrebbe anche stare se ci fosse un accordo non unilaterale.

Naturalmente come dice Stefano non basta "fatturare di più" ma anche avere la necessaria marginalità.

gallodidio

Quindi l'informazione main stream è un driver eccezionale per i produttori di carta, che si fanno pagare con margini molto elevati ogni pagina e copertina dagli editori.

O, forse i margini non sono cosi' elevati, ma il senso non cambia...

Alb.

Non ho capito bene. ll dipartimento dove lavoro ha tre subnet per un totale di 255*3 IP. siamo piuttosto pieni ed avremmo bisogno di maggiore allocazione: diciamo che ci sono un 500 ip assegnati. De Benedetti trova ragionevole una proposta come quella presunta tedesca secondo la quale dovremmo pagare DUEMILACINQUECENTO euro al mese (TRENTAMILA l'anno) cosi', perche' qualcuno potrebbe leggere repubblica.it dall'universita'? ho letto giusto?

Giuliano Baragli

Dall'epoca in cui si scriveva su tavolette di cera alle rotative qualche annetto è passato. Dalle rotative ad oggi il progresso ha camminato e sta camminando. Non mi risulta che, ad ogni passaggio, si sia chiesto al nuovo di pagare perché il vecchio restasse in uso.
I giornali vengono già finanziati dallo Stato, come dire da noi. Molti di loro sono giornali di parte, molti giornali di partito con tirature ridicole. Ora si chiede a noi, seduti davanti ad un monitor, di finanziare quotidiani e settimanali gia finanziati, perché il mondo avanza e la carta stampata non ce la fa a reggere.
Brillante discorso: finanziare giornalisti pagatissimi ed editori dai mille mestieri che dettano (spesso) l'indirizzo politico a signori che scrivono quel che dice il padrone - non mi riferisco a De Benedetti, sia chiaro - o cambiano mestiere. Pochi hanno la forza mediatica necessaria a resistere. Non tutti sono Montanelli. Ebbene, poveri capitalisti della stampa, inventatevi qualcosa di nuovo. Svuotare le tasche a chi guarda al futuro significa frenare il futuro, non conservare il passato "migliore".
Quale sia poi il passato da salvare chi lo deciderà? Un sorteggio?

Andrea

Anche i fotografi avrebbero dovuto chiedere alle ditte di macchine fotografiche digitali una tassa per ogni macchina venduta per lo sviluppo delle foto perse. Non vendo il giornale e non mi paghi per leggerlo online allora mi devi pagare un canone perché potresti leggere le mie news? E' questo il concetto o sbaglio?

twitter.com/alessiodd

@ Stefano
Non credi che con l'avvento del SAAS alle porte (e interi OS come Chrome OS) e la maturità di servizi come streaming su PC e su TV, si arriverà ad un punto in cui una responsabilizzazione dei provider di contenuti sul traffico, diventerà inevitabile?

È pur vero che, almeno negli anni passati, quelle voci che oggi vediamo occupare la gran parte della quota di traffico (ivi compreso il P2P), devono aver rappresentato una leva per vendere connessioni, ma anche allora gli operatori lavoravano su margini esigui.

O sbaglio?

Stefano Quintarelli

Alessio, no. non credo. Piu' di quello mi preoccupa l'evoluzione dei sistemi semantici. Oggi e' facile dire "se non c'e' intervento umano, allora e' mere conduit/hosting". Domani potrebbe essere difficile tracciare la linea.

IMHO, la responsabilita' non ci deve essere se il trattamento e' fatto da macchine, con algoritmi deterministici (se l'algoritmo deterministico fa qualcosa di illegale, si puo' attribuire la responsabilita' a chi lo ha realizzato).

gli operatori, salvo qualche eccezione, non hanno mai fatto leva sul P2P, proprio perche' vivendo con margini esigui o negativi, non si potevano permettere di promuovere qualcosa che gli aumentava i costi. ripeto, con qualche eccezione che non si poneva il problema della marginalità.

twitter.com/alessiodd

@ Stefano
Grazie della risposta!
Per quel che ne capisco condivido la tua preoccupazione per i sistemi semantici. Tanto più che chi li gestisce non condivide informazioni su procedure e metodologie, e non è tenuto a dire se/quanto già oggi l'intervento umano abbia un ruolo.

Ti spiego come ho ragionato relativamente alla responsabilizzazione (economica) di chi genera traffico sulla rete (e ne viene remunerato, p. es. youtube) rispetto agli ISP. Se da domani YT passa a video solo HD, questo genera un incremento secco del traffico sull'infrastruttura degli ISP, e quindi li sottopone a maggiori costi a fronte degli stessi guadagni. Lo stesso dicasi per il SAAS ed una serie di altri servizi in "accelerazione" riportati sull'indagine CISCO.
La responsabilizzazione di cui parlavo - scusa se mi sono espresso male - non era dunque legale, quanto economica: io provider di contenuti genero un sovraccarico sulla tua rete, tu ISP prima o poi potresti chiedermi un compenso per il surplus di banda che ti costringo ad acquistare. Non sarà questo prima o poi inevitabile?

Relativamente al P2P, in effetti non era tanto dal lato ISP che la vedevo, quanto dal lato utente. La mia frase non voleva significare altro che questo: sarà pur vero che, in qualche misura, il P2P ha rappresentato per gli utenti un motivo per volere l'ADSL o per volerla upgradare.

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