Non conosco ancora i dettagli...
| AGCOM | Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Nulla si puo' dire di ciò che non c'è, e nel paragrafo precedente non viene citato il meccanismo di formazione dei prezzi all'ingrosso (ad esempio), che bisognerà vedere se verrà variato. Se cosi' fosse, ci sarà battaglia a Bruxelles, c'e' da giurarci, dove con i giri di poltrone che ci saranno a breve, sarà interessante vedere cosa succederà.
L’Autorità ha tuttavia deciso di eliminare l’obbligo di price cap per il canone telefonico dovuto dalla clientela finale (consumatori ed aziende). Portata oggi a consultazione, questa misura – che comunque salvaguarda le cosiddette “fasce sociali” e rispetta gli obblighi di servizio universale – allinea l’Italia agli altri Paesi comunitari, e serve a stimolare più innovazione nelle offerte a vantaggio dei consumatori. Rimangono regolati i costi delle tariffe all’ingrosso.
Ovvero,
1) possibilità di aumentare i prezzi al dettaglio (certo, con le disdette del fisso, appare interessante per aumentare la remunerazione del fisso, ma è un po' come le tasse; ad aumentarle non si rischia l'effetto inverso ? magari a breve, no, sara' tutta da vedere l'evoluzione)
2) tariffe all'ingrosso ancora regolamentate (e vorrei vedere!)
Revisione dei prezzi all'ingrosso. Non cambiano i prezzi, si vogliono cambiare le regole come i prezzi all'ingrosso vengono calcolati.
Qui mi sa che le associazioni dei consumatori si scateneranno.
IMHO il problema resta. (anzi, rischia di accentuarsi)
Anche se dici (strasemplificando) "il numero di abbonati si riduce, i costi sono fissi, faccio pagare di piu' quelli che restano", rischi di innestare un circolo vizioso, perche' l'abbonato potrebbe dire "sai una cosa ? ero in dubbio, mo' disdico" (sarebbe il caso di mia suocera, per esempio).
Estremizzando, banalizzando (ma giusto per far capire i meno addentro) dato che per telefonare (sostanzialmente) basta il cellulare e il fisso serve (sostanzialmente) per internet, e che ci sono 12 milioni di abbonati ad internet (assumendo che non diminuirebbero) e che i ricavi della rete fissa sono intorno a 18 miliardi (che e' spannometricamente quello che serve per pagare stipendi, manutenzione, debiti, ecc. (non per fare investimenti nuovi), noi utenti di Internet saremmo disposti a pagare 120 euro al mese ?
Fino all’adozione del nuovo modello, l’Autorità propone di lasciare invariato il costo dell’unbundling.
E vorrei vedere...
Da vedere. se dicesse che su certe cose, di fatto, vigila il board di open acces e non l'Agcom, sarebbe quantomeno bizzarro...
Anche questo e' da vedere in dettaglio.
Le linee guida della commissione (Scarica Guidelines_broadband_en) recitano:
- Accordingly, in the absence of a clearly demonstrated market failure, the Commission will view negatively measures funding the roll-out of an additional broadband infrastructure in a "black zone".
- Therefore state support for the deployment of broadband networks in 'grey' areas calls for a more detailed analysis and careful compatibility assessment.
Ovvero, dove ci sono gia' due reti, nessun intervento pubblico e' possibile; dove c'e' una sola rete, va fatta una analisi.
Prendiamo ad esempio i soldi che in Lazio verranno messi dalla Regione per collegare in fibra un certo numero di centrali di Telecom, o le reti wifi comunali. Dato che in buona parte di quelle zone ci sono due reti (hiperlan e umts), c'e' da scommettere che ci saranno ricorsi e denuncie. (accetto scommesse).
Vedi che quando dicevo di fare PRIMA il censimento, (e non fidarsi dei dati che ti danno gli aiutati stessi), non era una cavolata ?
Se ci fosse questo circolo vizioso, non si arriverebbe a 120 euro/mese perchè potrebbe aprirsi un interesse verso altre tecnologie, magari un wimax a 20 euro/mese potrebbe iniziare ad essere interessante.
Scritto da: Mike | 24/09/2009 a 11:24
no way...
wimax non ce la fa.
(cerca "wimax" sul mio blog e leggi un po').
(e anche UMTS costa 'na cifra).
Scritto da: Stefano Quintarelli | 24/09/2009 a 12:57
avevo letto con lo stesso occhio le linee guida EU ... e ne sono uscito con le stesse perplessita', o meglio, con le stesse certezze
che la PA faccia i certificati di residenza, che al bband ci pensa chi e' capace
OT: ho ripreso da me un bell'articolo di wired sulla net neutrality, mi sa che sono abbastanza d'accordo con la loro visione
Scritto da: La linea dell'inutile (Mauro) | 24/09/2009 a 20:24