Alla Consob, intanto, nessuna novità.
Repubblica di oggi:
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a inizio settembre, il viceministro per le Comunicazioni, Paolo Romani,
è volato in gran segreto in Cina. Con un compito preciso: far valere la
mediazione dell´esecutivo italiano e individuare risorse da mettere a
disposizione dell´indebitata azienda guidata da Franco Bernabè. Romani
ha incontrato i suoi omologhi cinesi e alcune delle più grandi banche
di Pechino (tutte controllate dallo Stato) per studiare un
finanziamento finalizzato all´«ammodernamento» della rete Telecom. Che
richiederebbe uno sforzo iniziale di 800 milioni.
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Soprattutto, è l´ordine di Palazzo Chigi, deve rimanere «italiana» la rete: «Una infrastruttura di interesse strategico», una questione di «sicurezza nazionale». Ma anche perché nel prossimo futuro, quando si arriverà alla «nuova generazione», sui cavi telefonici "passerà" anche la televisione. Un settore particolarmente a cuore al presidente del Consiglio. L´ordine, quindi, è netto: o Telecom resta italiana o si "scorpora" la rete. Soprattutto se viene «ammodernata». Una decina di giorni fa, in occasione di una Convention aziendale, l´ad di Telecom Franco Bernabè era stato piuttosto chiaro: «Non ci faremo scippare la nostra infrastruttura». Un monito, ma anche un´indicazione precisa per Berlusconi. Che a questo punto giudica «inevitabile» rivedere gli assetti del gruppo
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Soprattutto, è l´ordine di Palazzo Chigi, deve rimanere «italiana» la rete: «Una infrastruttura di interesse strategico», una questione di «sicurezza nazionale». Ma anche perché nel prossimo futuro, quando si arriverà alla «nuova generazione», sui cavi telefonici "passerà" anche la televisione. Un settore particolarmente a cuore al presidente del Consiglio. L´ordine, quindi, è netto: o Telecom resta italiana o si "scorpora" la rete. Soprattutto se viene «ammodernata». Una decina di giorni fa, in occasione di una Convention aziendale, l´ad di Telecom Franco Bernabè era stato piuttosto chiaro: «Non ci faremo scippare la nostra infrastruttura». Un monito, ma anche un´indicazione precisa per Berlusconi. Che a questo punto giudica «inevitabile» rivedere gli assetti del gruppo
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