Sole 24 Ore:
la Findim della famiglia Fossati, socia di Telecom Italia con il 5%, ...contestano l'operazione,al punto da mettere per iscritto che la Findim «diffida il consiglio di amministrazione di Telecom Italia dal porre in essere ogni atto di disposizione della partecipazione stessa».
... «A quanto risulta alla scrivente le offerte dei potenziali acquirenti della partecipazione di Telecom Italia in Sofora per il controllo di Telecom Argentina non sono adeguate alla reale valorizzazione della stessa. Infatti esse si aggirerebbero intorno a 500 milioni di dollari contro nostre valutazioni tra gli 800 e un miliardo di dollari». ... significa valutare Telecom Argentina a un valore non superiore a 3 volte l'Ebitda. Troppo poco per una società «che opera in un mercato emergente, che cresce al 16% l'anno, che non ha debito e genera cassa». Tale valore è insoddisfacente – si legge – se si pensa che Telecom Italia è valutata oggi 4,5 volte l'Ebitda e la società ha fatto ricorso al debito. In altre parole, la Findim (che ribadisce la contrarietà all'operazione) ritiene che tale cessione sia «orientata a fare cassa in maniera affrettata e confusa, penalizzando il valore di realizzo di assets di grande valore strategico, a tutto beneficio dei concorrenti». .... Findim «invita il consiglio a fare sì che la società sia tenuta indenne da ogni danno o conseguenza negativa che dovesse derivare in funzione della attuazione di politiche ispirate da esigenze che tengano conto di interessi estranei alla società o anche solo della presenza nel proprio azionariato del socio Telefonica». Del resto, aggiunge Fossati, il patto Telco disciplina la possibilità di scissione da Telefonica nel caso in cui la presenza degli spagnoli possa costituire danno strategico/ economico alla società.
La ricetta dei Fossati per superare lo stallo legato alla presenza di Telefonica nell'azionariato di Telecom Italia è un progetto che lo stesso Fossati invita l'amministratore delegato Franco Bernabè a riferire al consiglio. Si tratta, spiega la missiva, della creazione di una piattaforma sudamericana con l'integrazione delle partecipate di Telecom in Brasile, Argentina e Cuba e il gruppo Telemar-OI che avrebbe valorizzato nel tempo le partecipazioni sudamericane di Telecom Italia con importanti sinergie e risolto eventuali problematiche con le autorità locali.
... «A quanto risulta alla scrivente le offerte dei potenziali acquirenti della partecipazione di Telecom Italia in Sofora per il controllo di Telecom Argentina non sono adeguate alla reale valorizzazione della stessa. Infatti esse si aggirerebbero intorno a 500 milioni di dollari contro nostre valutazioni tra gli 800 e un miliardo di dollari». ... significa valutare Telecom Argentina a un valore non superiore a 3 volte l'Ebitda. Troppo poco per una società «che opera in un mercato emergente, che cresce al 16% l'anno, che non ha debito e genera cassa». Tale valore è insoddisfacente – si legge – se si pensa che Telecom Italia è valutata oggi 4,5 volte l'Ebitda e la società ha fatto ricorso al debito. In altre parole, la Findim (che ribadisce la contrarietà all'operazione) ritiene che tale cessione sia «orientata a fare cassa in maniera affrettata e confusa, penalizzando il valore di realizzo di assets di grande valore strategico, a tutto beneficio dei concorrenti». .... Findim «invita il consiglio a fare sì che la società sia tenuta indenne da ogni danno o conseguenza negativa che dovesse derivare in funzione della attuazione di politiche ispirate da esigenze che tengano conto di interessi estranei alla società o anche solo della presenza nel proprio azionariato del socio Telefonica». Del resto, aggiunge Fossati, il patto Telco disciplina la possibilità di scissione da Telefonica nel caso in cui la presenza degli spagnoli possa costituire danno strategico/ economico alla società.
La ricetta dei Fossati per superare lo stallo legato alla presenza di Telefonica nell'azionariato di Telecom Italia è un progetto che lo stesso Fossati invita l'amministratore delegato Franco Bernabè a riferire al consiglio. Si tratta, spiega la missiva, della creazione di una piattaforma sudamericana con l'integrazione delle partecipate di Telecom in Brasile, Argentina e Cuba e il gruppo Telemar-OI che avrebbe valorizzato nel tempo le partecipazioni sudamericane di Telecom Italia con importanti sinergie e risolto eventuali problematiche con le autorità locali.
Progetto che, secondo quanto si apprende, Fossati
avrebbe seguito in prima persona, ma che – spiega la missiva – non è
stato ritenuto interessante da Bernabè, al punto che l'ad non ne ha
informato nemmeno il consiglio: «tale ipotesi sarebbe forse stata in
conflitto con gli interessi di Telefonica in Sudamerica, ma Findim
vuole sperare e credere che non sia da ricondurre a ciò l'atteggiamento
del Ceo Bernabè».
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