"E che dire del fatto che su 85.000 associati, solo 3mila vivono del diritto d'autore ?"
Spiega Mogol: "E' incredibile che la diffusione della musica sia 20 volte superiore rispetto a 20 anni fa ma gli incassi sono diminuiti...
A parte il fatto che contano i margini, gli incassi di chi ? non certo dell'industria.
... la cultura popolare, se non ha qualità, finisce con il diventare cultura del marketing... (1)
Pensare che c'e' chi parla anche di musica gratis da scaricare: se non ho di che campare, dovro' fare qualcos'altro!"
Faccio cambio con Mogol a scatola chiusa: i suoi redditi e la sua attivita' contro i miei redditi e la mia attivita'.
(1) Oggi escono dischi che sembrano registrati in un’acciaieria. Solo rumore, tanto ritmo e zero melodie. Questo, molto più del download illegale, ha innescato la crisi del mercato discografico. Ma perché dovrei pagare per portarmi a casa un cd di rumori? Allora, preferisco il suono del mio trapano.
Non voglio sembrare presuntuoso, ma il nostro lavoro sui pezzi era straordinario. C’era la massima cura dei dettagli, l’ossessione maniacale per avere ritornelli memorabili, la voglia di sperimentare e di rifare un coro anche 30 volte finché non aveva raggiunto l’amalgama perfetto tra le voci. Se curi tutto questo con la determinazione di un artigiano, ottieni la canzone perfetta. Noi quattro abbiamo avuto il massimo rispetto per la musica. Abbiamo trattato le nostre canzoni con la cura e l’attenzione dei grandi architetti classici. Nessun edificio moderno può reggere la competizione con le grandi opere del passato. Perché dietro le grandi opere c’è sempre un grande lavoro. Dietro molta della musica di oggi non c’è invece alcun lavoro. E si sente.
Sir Paul Mc Cartney, Panorama nr. 48/2009
Stafano, dietro molta della musica attuale, quella che vende, c'è molto lavoro... di promozione e di marketing (e basta).
Sela ricerca di talenti e le sfide (ricerca e sviluupo) delle case discografiche le affidano ai talent show..
Se invece chi è un artista che si impegna nella sua arte (ne potrei citare moltissimi) non è mai stato supportato dal sistema...
Se per anni ci sono state le vacche grassissime a scapito di chi comprava...
hmmm qualche riflessione la farei proprio!
In più... consiglio di guardare la puntata di report sulla SIAE... (http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90082,00.html)
"VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
I proventi che vengono dalla discoteca vanno alla musica da ballo liscio"
la vicenda è seria.. ma temo che ancora "l'industria" non abbia capito nulla!!!
Scritto da: Fabio | 30/11/2009 a 20:36
Un'altra cosa da sottolineare, secondo me, è che gli artisti si lamentano del fatto che SIAE incassa ma non redistribuisce.
Se anche gli artisti mettono in discussione la SIAE forse c'è una remota possibilità che si cambi qualcosa (non so se in meglio o in peggio)
Scritto da: paolo | 01/12/2009 a 09:30
Mogol è già da qualche anno che "fa dell'altro" per sua e nostra fortuna. La SIAE dovrebbe - per solidarietà - promuovere qualche campagna per salvaguardare i produttori di acciarini, i cerusici, diffondere l'uso delle sanguisughe e dei piccioni viaggiatori, rinvigorire la produzione di penne d'oca per scrittura, delle candele di cera per l'illuminazione...
Scritto da: Camillo | 01/12/2009 a 09:48
Che gran parte della musica moderna da discoteca ballata dalle nuove generazioni somigli alle linee di produzione nelle fabbriche è un fatto assodato.
Perchè è seguita e ballata sopratutto nei rave? E' il perfetto soundtrack alienante per sballare con droghe di vario tipo.
Il problema che tutto ciò ha sostituito quelle controcorrenti del sistema che hanno germogliato il 69.
Vuoi essere contro (o meglio) fuori dal sistema? Droga e il suono della pressa metallica.
Vi siete chiesti il perchè?
Scritto da: Giò | 01/12/2009 a 11:38
Non è minimamente mia intenzione difendere la SIAE che non apprezzo affatto - così come molta musica contemporanea - ma l'argomento di McCartney mi sembra estremamente debole:
"Oggi escono dischi che sembrano registrati in un’acciaieria. Solo rumore, tanto ritmo e zero melodie."
Chissà quanti tromboni avranno detto lo stesso dei Beatles (ma anche dei Pink Floyd o di Jimi Hendrix) negli anni '60... Il punto è che a 60 anni si passa di default dalla parte dei tromboni, me compreso per carità, anche se ne ho un po' di meno.
Scritto da: twitter.com/alessiodd | 28/12/2009 a 17:35