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29/03/2010

Commenti

bruno saetta

Ho letto l’articolo e cercato notizie in rete. Pare di capire che il gestore dei siti sarebbe anche il responsabile di immettere in rete materiale illecito, e non è solo il titolare del sito per torrent. Inoltre offriva anche servizi di hosting chiedendo in cambio l’inserimento di messaggi pubblicitari. Per cui, se ho ben compreso, avrebbe una partecipazione attiva alla condivisione dei file piratati, e ci guadagnerebbe anche.
Questo a differenza dell’altro caso di inizio marzo, dove un altro giudice spagnolo ha assolto un sito di link P2P sostenendo che il sito in questione non mantiene alcun materiale illecito ma solo dei link a tali contenuti, nella stessa identica maniera di un tradizionale motore di ricerca. Questo giudice ha precisato che “le reti di P2P sono meri canali per la trasmissione di dati fra utenti di Internet, e non infrangono i diritti garantiti dalle leggi a tutela della proprietà intellettuale”.
Nel complesso la Spagna mi pare più permissiva in tale materia, anche se ho letto che ci sono in discussione leggi per un giro di vite sul P2P.

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