il sito Apple porta un post di Jobs:Thoughts on Flash. (che sia suo, non c'e' dubbio, dato il passaggio "the best YouTube discovery and viewing experience ever.")
Dice "abbasso flash" per 6 motivi che commento:
L'interesse di Adobe è favorire lo sviluppo di applicazioni cross platform e non favorire Apple, anzi, casomai discriminarla.
12/4/2010: Confederazione monarchica di iphonia, ipodia ed ipadia: reprise
Dice "abbasso flash" per 6 motivi che commento:
- Flash non è aperto: e ciò è male, mentre se pur è vero che i sistemi operativi apple sono chiusi, le applicazioni devono essere aperte, dice Jobs. Certo, basta controllare quali applicazioni gli utenti possono installare e quali dispositivi usare, che è sufficiente. iTunes è aperto ? chiedetelo a Palm...
- "the full web": Adobe dice che Apple non puo' accedere a "the full web", perchè non visualizza flash e in particolare giochi e video. Jobs risponde che Youtube si vede e ci sono tantissimi giochi e un sacco di contenuti senza flash. ... peccato che ci siano una infinità di siti (pur secondari) con video in flash che non si vedono su iphone/ipod (a meno di non usare reeplay.it, ovviamente)
- Affidabilità, sicurezza e performance: Jobs dice che Symantec dice che nel 2009 flash ha provocato problemi di sicurezza, che e' il principale motivo di crash dei Mac. La soluzione quindi non e' aiutare adobe a funzionare meglio, ma cancellarla. Se questo ragionamento fosse stato attuato ai tempi di Bob Morris, MacOS non ci sarebbe e nemmeno internet...
Poi c'e il tema delle performance, ma si sa che basta aspettare e la legge di Moore arriva... - durata delle batterie: Flash video si decodifica in software mentre MPEG si decodifica in hardware e quindi le batterie durano di piu'. vero.
- Interfaccia touch: flash è stato pensato per essere usato con il mouse, non con le dita. Non mi pare una gran cosa..
- Strato aggiuntivo: la cosa peggiore sarebbe che è uno strato aggiuntivo tra la macchina e l'applicazione. Certo, ma non e' che allora scriviamo in assembler...
It is not Adobe’s goal to help developers write the best iPhone, iPod
and iPad apps. It is their goal to help developers write cross platform
apps. And Adobe has been painfully slow to adopt enhancements to Apple’s
platforms
L'interesse di Adobe è favorire lo sviluppo di applicazioni cross platform e non favorire Apple, anzi, casomai discriminarla.
12/4/2010: Confederazione monarchica di iphonia, ipodia ed ipadia: reprise
io penso che la strategia di Adobe fosse diventare l'elemento unificante dello sviluppo di applicazioni basate su internet. in larga misura ce l'ha fatta sul PC; ora l'internet mobile, che diventera' piu' grande dell'internet fissa, accentua la difficolta' di portabilita' di applicazioni da un ambiente all'altro, una grande opportunita' per Adobe che Apple non vuole consentire.
Il nocciolo e' il controllo dell'utente e Jobs, che in larga misura lo ha sfilato agli operatori mobili, non se lo fuol fare soffiare da adobe...
No competitors allowed here.
Al di là delle motivazioni tecniche, a me pare che se ad Adobe fosse riuscito questo colpo, avrebbe messo una seria ipoteca sul diventare, mutatis mutandis, quel che MS divenne per PC quando intuì le potenzialità del mercato dei cloni e infine arrivò a dividere gli stracci con IBM (Win 3.0). Io chiederei a IBM come si comporterebbe al posto di Jobs (con tutte le differenze del caso ovviamente). :-)
Te lo dico memore di aver controbattuto al tuo post "Ci sarà vita fuori da Android" argomenti che trovi esplosi qui: http://www.appuntidigitali.it/5493/android-sta-a-iphone-come-windows-sta-al-mac/
Brevemente sulla legge di Moore: mentre aspetti che la CPU abbia cicli da sprecare su strati SW intermedi e la batteria (che già oggi puoi fulminare in 4 ore) abbia ore d'avanzo da dedicare a questi cicli, potresti perderti per strada l'80% dei tuoi clienti, i quali misurano sull'esperienza complessiva e non certo sulla valutazione dell'impatto sul tempo CPU di ogni singolo task, la loro soddisfazione. Particolarmente in un momento in cui questi oggetti non finiscono più nelle mani di una nicchia ma puntano ad un mercato allargato che prima usava telefoni da 40€.
Anche sul discorso touch e su un'interazione "menomata" con applicazioni e contenuti Flash, credo valga lo stesso metro dell'esperienza.
Comunque, anche al di là degli annunci - che credo vadano epurate di un certo valore "politico" ed opportunistico - aspetto al varco Nokia, Google, Microsoft, RIM e anche HP, che con la scelta di acquisire Palm per tenersi tutto in casa, credo abbia fatto un primo passo in una direzione opposta.
Scritto da: twitter.com/alessiodd | 01/05/2010 a 12:39
Al di la del resoconto passo passo, qualche impressione?
TI è davvero messa cosi male come dice Grillo?
Scritto da: Gregorio | 01/05/2010 a 18:44
Tra l'altro, dopo la cancellazione di Courier, pare che HP (dopo l'acquisizione di Palm) abbia cancellato il suo Slate: http://techcrunch.com/2010/04/29/hewlett-packard-to-kill-windows-7-tablet-project/
Adesso non è legittimo concludere da queste mosse né che HP perseguirà un'integrazione verticale completa device-os-apps con un uguale tasso di chiusura rispetto a quello di Apple, né che MS non abbia semplicemente rinviato al suo prossimo OS un'interfaccia touch nativa (magari da utilizzare su un suo device). Tuttavia come indicazioni di tendenza, mi pare di capire che le attuali restrizioni di batteria e CPU su questi dispositivi, stiano consigliando un approccio di integrazione verticale che potrebbe lasciare Android - finché lo rimarrà - come unico contendente fra gli OS "aperti" per dispositivi mobile più grandi dello smartphone.
Per quel che riguarda gli smartphone, vedremo quanto spazio si ricaverà Windows Phone 7 su telefoni di terze parti.
Scritto da: twitter.com/alessiodd | 02/05/2010 a 11:37