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27/09/2010

Commenti

Eurolegal.it

La decisione è a questo link:
http://legalis.net/spip.php?page=jurisprudence-imprimer&id_article=2985

Il problema è più serio di quel che possa sembrare e la soluzione suggerita da Quintarelli può non essere sufficiente in alcuni casi.
La decisione del Tribunale di Parigi si riferisce al caso di risultati diffamatori per una notizia di una condanna che c'è stata realmente (anche se a pena non definitiva). Non affronta il ben più complesso e delicato caso della gestione semantica delle parole in "Google Suggest". Con "Google Suggest" anche un fatto non avvenuto può integrare fattispecie diffamatorie: si pensi al caso di un soggetto che si vede affiancare al proprio nome aggettivi o sostantivi diffamatori perchè la gestione semantica delle parole ha determinato una arbitraria associazione del suo cognome con una parola offensiva od un evento giudiziario che non lo riguarda direttamente ma solo indirettamente (ad es. il nome di un testimone, di una parte civile, o di un terzo qualsiasi, citato in una sentenza che ha attinto altra persona). Poichè la gestione semantica delle parole in "Google Suggest" non è in grado di distinguere fra notizia vera (intesa come associazione dei tre elementi cognome/termine offensivo/evento naturalistico che riguarda quella determinata persona) e notizia falsa (intesa come associazione cognome/termine offensivo/evento naturalistico che riguarda persona completamente diversa) è il servizio stesso che diventa "attività pericolosa" (e che in Italia, valutando i casi concreti, potrebbe essere assoggetato alla disciplina dell'art.15 del D.Lgs.196/2003).

ste

Scusa @eurolegal, ma cosa sarebbe la "gestione semantica delle parole"?

http://www.google.com/support/websearch/bin/answer.py?hl=en&answer=106230
"All of the predicted queries shown have been typed previously by other Google users."

La soluzione proposta da Stefano mi sembra piu' che ragionevole.
Di questo passo Google verra' condannata anche per i googlebombing...

Eurolegal.it

Per chiarire il concetto di "gestione semantica delle parole" può essere utile leggere questo precedente della Corte d'appello di Parigi nel quale si spiega in che modo è stata danneggiata una società di energia per dei risultati abnormi di "Google Suggest":
http://legalis.net/spip.php?page=breves-article&id_article=2804

Andrea Galli

@eurolegal.it: è il servizio stesso che diventa "attività pericolosa" ... imho questo EQUIVALE a sancire il principio che non solo suggest, ma la ricerca (che fa google) in sè è pericolosa, perchè potrà sempre produrre risultati falsi o diffamatori nel resumè stesso prima che l'utente atterri su una pagina. In parole povere, se cerco "pincopallino" ed il quinto risultato dice "pincopallino ladro" (e non è vero), google sta comunque diffamando il povero pincopallino. O sbaglio? Che differenza c'e' tra il suggerimento ed il rislutato? Non oso poi pensare a quando qualcuno vorrà obbligare la povera google a far stare le rettifiche anche nella description (= nel resumè), se la rettifica supera un tot di caratteri non può starci ... :-/ IGH!

Eurolegal.it

@Andrea Galli: C'è differenza fra i "suggerimenti" di Google Suggest ed i "risultati" di Google Search. Nel primo caso Google elabora in tempo reale le SERP ed offre termini di ricerca che potrebbero non essere quelli che l'utente utilizzerebbe per la search (ciò evidentemente lo qualifica come "hoster attivo" con tutto quel che ne consegue in termini di responsabilità). Nel secondo caso Google si limita a visualizzare i risultati di una search i cui termini di ricerca sono stati stabiliti dall'utente e non a questi suggeriti dal sistema (ciò rende più facile sostenere il ruolo passivo del motore di ricerca). Nel primo caso si comporta da suggeritore (soggetto attivo che sollecita una azione dell'utente), nel secondo da risponditore (soggetto neutro).

Andrea Galli

@eurolegal.it: grazie per il chiarimento. Butto li'... ma se google producesse i suoi suggerimenti esclusivamente basandosi su un sistema automatico che guarda cosa hanno cercato gli altri utenti, il che e' ragionevole per tale servizio, non avrebbe comunque un ruolo passivo? (immagino poi il confine sia labile)

ste

@Andrea Galli: funziona esattamente cosi', vedi il mio commento precedente.
@eurolegal: i suggerimenti di google sono l'equivalente di una meta-ricerca (quando scrivo "berlusconi" e google mi mostra i suggerimenti, e' come se stessi cercando tra le ricerche effettuate dagli altri utenti che iniziano con la stessa parola, ordinate per popolarita'). E una meta-ricerca e' sempre una ricerca :-)

Eurolegal.it

Questo è ciò che sostiene Google. Se la stessa domanda venisse posta a qualche nota "griffe" internazionale la risposta verosimilmente sarebbe che Google (attraverso il sistema degli Adwords) visualizza (sia in Suggest che in Search) determinati risultati di ricerche che in massima parte corrispondono ai link sponsorizzati dei suoi clienti. La questione è stata affrontata anche dalla Corte di Giustizia UE nei procedimenti riuniti da C‑236/08 a C‑238/08 e decisa con sentenza del 23 marzo 2010 (se ne è parlato qui:
http://blog.quintarelli.it/blog/2010/03/pi-ue-google-pu%C3%B2-usare-il-tuo-brand-con-qualche-precisazione.html ). Recentemente la Corte d'appello di Parigi ha confermato la condanna inflitta dal Tribunale di primo grado ad Ebay per un caso molto simile a quello trattato dalla Corte di Giustizia. La Corte parigina infatti (richiamando espressamente quella sentenza della Corte di Giustizia UE) ha escluso che Ebay fosse un provider svolgente funzioni meramente tecniche, automatiche e passive, ritenendolo invece un "hoster attivo" che con il proprio servizio ha agevolato vendite di prodotti contraffatti. A questo link la sentenza per esteso: http://www.legalis.net/spip.php?page=jurisprudence-decision&id_article=2973

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