Io non avrei dubbi.
C'e' un articolo di Massimo Mucchetti sul Corriere di oggi che dice...
Lui dice "ritorni sul capitale di rischio investito" e non "ritorni sul capitale investito" e c'è una bella differenza. se io investo 100 euro e ne guadagno 12, ho un ritorno del 12%.
Se io investo 15 euro (capitale di rischio), me ne faccio dare 85 in finanziamento dalle banche, e ne guadagno 12, 2 li uso per pagare gli interessi e me ne restano 10, ho un ritorno di 10 su 15 di capitale di rischio investito, ovvero del 67%.
Ma questo è vero se ho questo splendido rapporto con le banche per cui il capitale di rischio è solo una frazione rispetto al capitale totale.
Ciò che mi interessa far rilevare non era questo ma è che con 6 miliardi all'anno per 4 anni (non per 20) si fa una infrastruttura con accesso in fibra ottica per tutti.
Un signore che si occupa di infrastrutture, in una riunione alla CCIAA di milano (C'erano anche Alfonso Fuggetta e Massimo Mantellini) rilevava che le reti di tlc cambiano anche l'uso delle infrastrutture tradizionali rendendolo piu' efficiente.
E' grazie a Internet che i voli point to point sono andati a Bergamo che altrimenti avrebbero richiesto espansioni di Malpensa con viabilità, ecc... Potrebbe essere grazie ai trasponder se il 50% della logistica fosse riempito e non trasportasse aria come oggi, liberando strade, diminuendo incidenti, ecc..
Quanta energia si puo' risparmiare facendo viaggiare i bit invece degli atomi ?
Il risparmio è la prima fonte energetica..
C'e' un articolo di Massimo Mucchetti sul Corriere di oggi che dice...
E'in pieno svolgimento, infatti, una partita complicata ma soprattutto confusa dentro il governo, tra l'anima «ambientalista» e quella «industrialista» , e tra il governo e le lobby del fotovoltaico. Al momento sembra emergere un compromesso nel fissare, mediatrice Confindustria, un tetto di 6 miliardi agli incentivi annuali per il fotovoltaico da raggiungere nel 2016-2017. ....
Ma già 6 miliardi per 20 anni fanno 120 miliardi.
... Se passasse la linea confindustriale, avremmo a regime energia solare per circa 24 terawattora l'anno, l'8%dell'attuale produzione nazionale il cui prezzo industriale è pari a 20 miliardi di euro. Questo dorato 8%costerebbe quanto il 30%del totale e garantirebbe, ai livelli attuali, ritorni tra il 60 e l'80%sul capitale di rischio investito.
Mucchetti è solitamente bene informato e se propone questi numeri qualcuno glieli avrà forniti. Io ho investito nel fotovoltaico ma i rendimenti citati non li vedo nemmeno con il binocolo.Ma già 6 miliardi per 20 anni fanno 120 miliardi.
... Se passasse la linea confindustriale, avremmo a regime energia solare per circa 24 terawattora l'anno, l'8%dell'attuale produzione nazionale il cui prezzo industriale è pari a 20 miliardi di euro. Questo dorato 8%costerebbe quanto il 30%del totale e garantirebbe, ai livelli attuali, ritorni tra il 60 e l'80%sul capitale di rischio investito.
Lui dice "ritorni sul capitale di rischio investito" e non "ritorni sul capitale investito" e c'è una bella differenza. se io investo 100 euro e ne guadagno 12, ho un ritorno del 12%.
Se io investo 15 euro (capitale di rischio), me ne faccio dare 85 in finanziamento dalle banche, e ne guadagno 12, 2 li uso per pagare gli interessi e me ne restano 10, ho un ritorno di 10 su 15 di capitale di rischio investito, ovvero del 67%.
Ma questo è vero se ho questo splendido rapporto con le banche per cui il capitale di rischio è solo una frazione rispetto al capitale totale.
Ciò che mi interessa far rilevare non era questo ma è che con 6 miliardi all'anno per 4 anni (non per 20) si fa una infrastruttura con accesso in fibra ottica per tutti.
Un signore che si occupa di infrastrutture, in una riunione alla CCIAA di milano (C'erano anche Alfonso Fuggetta e Massimo Mantellini) rilevava che le reti di tlc cambiano anche l'uso delle infrastrutture tradizionali rendendolo piu' efficiente.
E' grazie a Internet che i voli point to point sono andati a Bergamo che altrimenti avrebbero richiesto espansioni di Malpensa con viabilità, ecc... Potrebbe essere grazie ai trasponder se il 50% della logistica fosse riempito e non trasportasse aria come oggi, liberando strade, diminuendo incidenti, ecc..
Quanta energia si puo' risparmiare facendo viaggiare i bit invece degli atomi ?
Il risparmio è la prima fonte energetica..
Sono d'accordo con te Stefano. Incentivare come si fa adesso il fotovoltaico significa arricchire installatori e produttori di pannelli solari, che peraltro non ce ne sono in Italia. Significa produrre aberrazioni come i campi di fotovoltaico al posto dell'agricoltura "perchè conviene". Tanto pagano a caro prezzo tutti gli italiani sulle bollette di elettricità.
Significa poi dover dipendere dai metalli rari monopolizzati dalla Cina, e avere una fonte di energia aleatoria che crea seri problemi alla tenuta della rete. Bisognerebbe investire prima sulle smart grid che andrebbero a braccetto con il piano sulla fibra ottica che suggerisci. Bisognerebbe incentivare la ricerca e sviluppo sul fotovoltaico, per ridurre i costi e aumentare l'efficienza. E' ora di finirla con gli incentivi a pioggia, soprattutto se l'oggetto dell'incentivo non è nemmeno prodotto in Italia... mentre invece la fibra made in Italy esiste eccome!
Scritto da: Niccolò Gallarati | 31/03/2011 a 12:07
Posto che concordo nell'analisi sugli incentivi che, secondo me, bisognerebbe fare sull'investimento - trovando metodi di incentivazione sull'efficienza di produzione e costo dei pannelli - invece che sulla produzione (abbattendo cioè il costo della plus-produzione degli impianti a 15-20 cent/kwh), volevo capire una cosa: ma il denaro degli incentivi del fotovoltaico non derivano dal denaro 'in più' (rispetto ai reali consumi) che versiamo, da decenni, ad Enel?
Quindi, se ciò fosse vero, quel denaro - sopprimendo gli incentivi - che fine fa? Di certo non si smetterebbe di prelevarli dalle nostre bollette, o mi sbaglio?
Scritto da: Martino Sabia | 31/03/2011 a 13:25
LOL. si potrebbe destinarlo alla FTTH, con un sano piano strategico-paese..
Scritto da: Stefano Quintarelli | 31/03/2011 a 17:46
"Quanta energia si puo' risparmiare facendo viaggiare i bit invece degli atomi ?"
Zero.
Mi spiego con l'esempio del fax. Prima c'erano le lettere. Una settimana per mandarla, un'altra per ricevere la risposta. Poi è arrivato il fax. L'umanità di fronte al bivio:
a) continuare a mandare un messaggio ogni due settimane, ma mettendoci due minuti passando il resto delle due settimane in panciolle, oppure
b) mettersi a mandare mille fax al giorno.
Secondo me anche nel caso spostamento di bit vs atomi sceglieremmo b, ovvero sì che sul singolo movimento si risparmierebbe, ma il risultato finale sarebbe che sfrutteremmo l'aumento di efficienza per aumentare a dismisura la quantità di merce prodotta e movimentata.
Se ora abbiamo due navi che viaggiano a metà carico, trovato il modo di caricarne una al 100%, subito dopo troveremmo il modo di riempire al 100% anche l'altra (è come il portabagagli della macchina, che quando vai in vacanza è sempre pieno fino all'orlo, indipendentemente dalle sue dimensioni).
Comunque con tutto ciò non intendo dire "meglio il fotovoltaico della fibra". Più che altro sono in disaccordo con la scelta proposta. Pane o acqua? Entrambi, please.
Non ci sono abbastanza soldi? Perché non chiedere Fibra o Ponte sullo stretto? Fotovoltaico o missioni militari all'estero?
Scritto da: Leonaltro | 31/03/2011 a 19:18
Eh, no.
a) non si verificava per la parte delle panciolle.
io ho appena finito di lavorare su una presentazione ed un foglio elettronico con un collega a londra ed uno a milano.
prima spostavi atomi per fare cio'..
e poi, b), eh no. Perche' sia che tu mandi un fax o tu ne mandi 100.000, la rete la usi allo stesso modo.
a differenza della rete del gas o dell'acqua o quella dove c'e' un trasporto di una sostanza da un estremo all'altro, da dove questa fuoriesce e viene consumata, l'informazione non consuma, si modula sulla rete. La rete consuma lo stesso sia che tu ci mandi un fax o 100.000, non c'e' un aumento con l'aumentare del bene. e' il bello dell'informazione rispetto al fisico, baby.
e su c), eh no, baby, perche' la quantita' di merce prodotta e' non correlata con la capacita' di trasporto (non e' che la fabbrica non produrrebbe perche' non ci sono camion)
il mio punto e' che bisogna fare un conto sul rendimento e non accettare acriticamente e dogmaticamente una cosa perche' "appare" piu' semplicemente autoevidente.
detto come dice il mio amico Gil quando deve valutare alternative: "lo sai o lo pensi ?"
cosi' decidiamo le priorita'.
Scritto da: Stefano Quintarelli | 31/03/2011 a 20:20
mah. Io continuo a pensare (ma ammetto che "lo sai o lo pensi" è stupendo!) che aumentare l'efficienza di ciò che fai ti permette di fare più cose e quindi alla fine l'energia consumata è la stessa o addirittura aumenta. Anche l'invenzione del telefono è stata una bella cosa dal punto di vista dell'efficienza e del non spostamento di atomi, eppure mi pare che dai tempi di Meucci in poi i consumi energetici siano cresciuti invece che diminuire.
Tra l'altro il tuo esempio a) non so quanto ben rappresenti il concetto di "far viaggiare bit vs atomi"; vuoi forse dire che prima di internet creavi una presentazione in comune con un collega di Londra e uno di Milano? Non è invece che internet ti permette di fare cose che prima proprio non si potevano fare?
Ma se davvero creavate presentazioni in comune, l'unico modo che mi viene in mente per farlo è che due di voi prendessero un aereo e andassero dall'altro. Okay, oggi risparmiate un casino di tempo ed energia, ma il tempo che prima sprecavi tra voli e aeroporti adesso come lo impieghi? Non ti sei forse messo a "fare più cose"? A gestire più progetti? Progetti che nella loro fase iniziale di creazione di tabelle excel forse non consumano un granché ma che alla fine poi si tradurranno in qualcosa di concreto, che andrà prodotto e trasportato.
Comunque, a scanso di equivoci: io sono felicissimo della vita che faccio e non potrei farla senza internet, quindi anche solo egoisticamente parlando ben venga tutto ciò che contribuisce a migliorare la rete.
E non ho la più pallida idea se puntare sul fotovoltaico sia una cosa saggia oppure no. Solo vorrei che, qualora lo si abbandonasse, fosse per motivi, diciamo, ingegneristici (non si può fare, non funziona, c'è di meglio etc) e non "perché i soldi li abbiamo usati per la fibra".
Come scrivo in chiusura del mio precedente intervento, non ci sono mica solo questi due capitoli di spesa in Italia.
Scritto da: Leonaltro | 01/04/2011 a 10:18
che aumentare lefficienza di ciò che fai ti permette di fare
più cose e quindi alla fine lenergia consumata è la stessa o
addirittura aumenta.
nel mondo fisico si, nellinformazione fare di più non fa consumare più
energia perchè linformazione è modulata sullenergia
dire che prima di internet creavi una presentazione in comune con
un collega di Londra e uno di Milano? Non è invece che internet ti
permette di fare cose che prima proprio non si potevano fare?
la risposta è si a entrambe le domande, cmq aldila dellesempio di
londra, la tessa cosa vale da un punto allaltro della città
il tempo è una variabile indipendente nel senso che passa e (il
nostro) si consuma idipendentemente dalla nostra volontà.
il qualcosa di concreto è il nocciolo. contesto che limmateriale sia
virtuale. limmateriale e concretissimo.
vero sui due capitoli di spesa; se affrontiamo il tema dellenergia
occorre vedere anche correlazioni non ovvie che consentano di ridurne luso.
Scritto da: Stefano Quintarelli | 01/04/2011 a 10:32
ricordo le regole di casa.
niente commenti anonimi, ingiuriosi, turpiloquio, partitica, ecc.
Scritto da: Stefano Quintarelli | 04/04/2011 a 00:03
Salve, siamo assolutamente d'accordo...il punto è che in Italia manca totalmente una cultura evoluta del green in generale e del risparmio energetico in particolare. www.Circuitiverdi.it sta lavorando per far crescere una cultura green high tech e sta sviluppando una community intorno a questi temi... ci farebbe piacere sapere cosa ne pensa...saremo lieti di ospitare un suo intervento sul nostro blog
Scritto da: elena | 05/04/2011 a 12:16