Lunedi' ho scritto a Segantini per invitarlo ad una chiaccherata sul tema Net Neutrality, dato l'articolo che ha scritto (non è la prima volta, se non ricordo male..). Purtroppo non ho ancora avuto risposta, accenno qualche commento qui sotto
Spiace, perche' se e' vero che si ritiene che il tema sia cosi' importante, dedicare un'oretta a docuemntarsi anche sulel questioni di fondo, oltre che limitarsi agli epifenomeni, sarebbe cosa buona e giusta, IMHO.
Scontro At&t-Apple Da qui nascerà la nuova Internet.
...Qual è il succo del contrasto che li divide? Apple — così come Google nell'aggregazione dei contenuti e nella raccolta pubblicitaria — ha rivoluzionato le tecnologie mobili: dopo l’iPhone è arrivato il diluvio degli smartphone, dopo l'iPad è stata imitata sui tablet. L'«effetto iPhone» ha generato un formidabile aumento del traffico dati, che si è tradotto nel sovraccarico delle reti telefoniche.
Questo non è corretto per almeno due ragioni: la prima che si fa un mischione tra rete fissa e wireless. non "reti telefoniche", quindi ma "reti cellulari". Anche fosse vero (e non è), non ce la si prende con l'acqua se il vino ha il metanolo...
La seconda è che appunto non è vero. i dati dimostrano che il boom di traffico difficilmente gestibile sulle reti wireless non e' dovuto a smartphone e tablet ma a chiavette.
I cosiddetti «over the top» — Apple e Google, appunto — dal boom hanno tratto i maggiori benefici. Gli operatori di telecomunicazioni, invece, hanno sopportato gli oneri, dovendo aumentare gli investimenti nella Rete per adeguarla ai maggiori volumi di traffico.
"invece", per metterli in contrapposizione.
Anche qui c'e' un salto concettuale sbagliato: Apple non è "over the top" quando vende iPhone ed iPad (sennò anche Nokia ed HTC e motorola lo sarebbero). Apple è "over the top" quando distribuisce contenuti video e musica e vende applicazioni. L'impatto sulla rete di questo traffico, nello specifico, è trascurabile (le AppleTV vendute in italia sono ininfluenti sul traffico complessivo).
Apple ha tratto i maggiori benefici impossessandosi del billing all'utente, prima feudo dell'operatore. Brava Apple e lento l'operatore. Ma non parliamo degli investimenti in rete necessari per l'apple store, per piacere... La correlazione è falsa.
Apple è stata brava e gli operatori, invece, no.
Veniamo a Google: "l'effetto iphone ha generato un formidabile aumento del traffico dati" ... "..Google dal boom ha tratto i maggiori benefici". Di grazia, perchè ? Anche qui i dati dimostrano che Youtube usa una enorme quantità di banda, ma non certo su iphone e ipad su rete cellulare, bensi su rete *fissa*.
E attenzione, la parte da leone del traffico video, by far, la fa Megavideo.
Anche sugli "enormi benefici" c'è da ridire, proprio perchè Youtube non genera profitti.
E hanno una redditività che è la metà di quella dei fornitori di servizi online.
Anche questo non è vero, dipende dal significato che si da' alla parola "reddivitità".
L'EBITDA margin di apple è 29-30%; google 29%, AT&T 31,5%, Telecom Italia 41%. Ma penso che se andassimo a guardare il ROIC, considerando che le reti sono ammortizzate, ne vedremmo delle belle..
Questo squilibrio si è retto, e tuttora si regge, sulla «neutralità della rete», un principio fino ad oggi considerato intoccabile in quanto fondativo della natura libertaria di Internet: sull’autostrada del web deve poter passare qualunque contenuto a parità di condizioni, il messaggio scritto come il video, la bicicletta come il Tir.
Squilibrio ? Quale squilibrio ? perche' le premesse dell'articolo sono sbagliate. (non che il problema nadwidth crunch non esista, ma e' tutt'altro)
La neutralità della rete non dice che non si può pagare a traffico. Hanno fatto pagare troppo poco il traffico wireless ? aumentino i prezzi. Caldeggio la letture di questo post per un po' di questioni di fondo.
Ora, e per la prima volta, la neutralità della rete viene messa non solo in discussione, ma addirittura sotto accusa da uno studio della società di consulenza A. T. Kearney che verrà presentato domani a Roma e che il Corriere Economia può anticipare.
Ottimo. Lo avevo commentato a metà febbraio. Anche questo commento sarebbe da leggere..
Senza nuovi modelli di «pricing», afferma lo studio, la congestione generata dall’aumento esponenziale del traffico potrebbe finire con il soffocare la crescita stessa della Rete e, quindi, l'innovazione che tutti vogliamo. Questo dato di fatto va portato al centro della politica industriale europea.
Assolutamente. Ad esempio come i recenti schemi di pricing di Vodafone chefanno tiered pricing e pagamento a volume e, a parte il problema VoIP (per difendere i ricavi da tecnologie precedenti (voce), cosa su cui pende una indagine di AGCOM), rispettosi della neutralità della rete.
Ma prima di entrare nel merito della ricerca A. T. Kearney — molto approfondita — torniamo a Randall Stephenson e Steve Jobs, per vedere quanto l'operazione AT&T-T-Mobile e la neutralità della Rete siano intrecciate. Alla base dell'acquisizione di T-Mobile Usa c'è la necessità di rafforzare la rete mobile di At&t mediante una più ampia dotazione di spettro radio.
Ah, ecco vedi che si parla di cellulare ?
...Stephenson valuta che acquisire i 33 milioni di clienti di T-Mobile Usa e il suo spettro radio comporterà sinergie per 40 miliardi di dollari, riduzioni di costi, potenziamento dell’infrastruttura fino a raggiungere la copertura in banda larga wireless del 95% della popolazione, obiettivo del presidente Obama.
Le obiezioni antitrust all’operazione sono pesanti, perché il mercato della telefonia mobile, in America, diventerebbe in pratica un duopolio At&t-Verizon . Una concentrazione molto più alta che in Italia (vedi il confronto nel grafico ) , dove il mercato è più frammentato e concorrenziale, segnato dalla presenza di quattro operatori «reali» e dall’attivismo di un gruppo di operatori virtuali, tra cui uno importante (Poste Mobile).
Che c'entra ?
Il punto è: come vanno ripartiti i costi per le nuove reti, oggi tutti a carico dei carrier telefonici? Gli «over the top» non hanno alcun incentivo a usare la banda a disposizione in modo efficiente.
Ad esempio allineare il driver di prezzo al driver di costo, ovvero fare pagare a volume ? Mangi di piu' paghi di piu', mangi di meno, paghi di meno ? gli utenti automaticamente si orienteranno sui servizi meno bandivori..
O forse vendere con i prezzi allineati all'andamento dei costi è una tecnica di marketing troppo banale per le menti sofisticate del marketing strategico di certi operatori ?
In questo modo «Internet gratis» rischia di diventare vittima della sua stessa popolarità visto che, per effetto delle applicazioni video, da qui al 2014 il traffico dati crescerà al 35% annuo sulle reti fisse e al 100% su quelle mobili.
"internet gratis" ? ma dove ? vorrei conoscere il fornitore cui allude Segantini.
Finora alla congestione della rete si è fatto fronte con le tecnologie di traffic management . Ma queste non sono una soluzione a lungo termine, perché la domanda di capacità cresce in misura superiore al tasso di miglioramento dei sistemi di compressione.
Che c'entra la compresisone con il traffic management ? nulla. E il traffic management facendo deep packet inspection è proprio alla base di violazioni della neutralità della rete
Per non parlare degli investimenti. Solo per mantenere gli attuali livelli di performance nell'accesso a Internet — già insoddisfacenti — nei prossimi quattro anni gli operatori europei di tlc dovrebbero investire 30 miliardi di euro. Un'impresa davvero molto ardua considerando l’andamento attuale dei ricavi, la crescente pressione competitiva e gli sforzi necessari per passare dalla rete in rame a quella in fibra ottica e dalla terza generazione mobile alla quarta (Lte).
wait a moment.
30 Bn in Europa ? quanti in Italia (pro quota) 3 ? 5 ? quanto fatturano grazie a Internet tutti gli operatori italiani in 3 anni ?
La proposta di A. T. Kearney è quella di mettere fine alla neutralità della rete stabilendo una correlazione tra prezzo e utilizzo dell'infrastruttura.
Questo è sbagliato. Far pagare a uso di traffico non significa mettere fine alla neutralità della rete.
Per la critica ad ATKearney rimando al post del mese scorso.
La bici paga come una bici, il Tir come un Tir. E, a questo fine, si propongono diversi modelli di business, in ciascuno dei quali i prezzi al dettaglio e all'ingrosso sarebbero collegati alle caratteristiche dell'uso: ad esempio la capacità (per Gigabyte), il tipo di traffico (prezzi diversi a seconda della qualità del servizio), il tipo di fornitore (un prezzo per un determinato servizio premium).
Si puo' fare tutto,senza violare la neutralita' della rete (come descritto) Il problema sta nel tariffare il servizio Premium che appare un concetto attarente nel tentativo degli operatori di reimpossessarsi di business che gli e' scappato perche' gli altri sono stati piu' bravi. E questo con il tema del traffico delle reti c'entra ben poco (ricordo l'inizio riguardo Apple).
Pero' aldila' dell'enunciazione di massima, quando si entrasse nel dettaglio, si scopreirebbe che le normative antitrust (a meno di non voler abolire anche quelle) avrebbero degli effetti indesiderati per i grandi operatori, cui, invece, conviene che la rete sia neutrale.
A questo Internet 2 si dovrebbe arrivare non attraverso nuove regole delle authority ma incoraggiando gli accordi commerciali tra operatori e fornitori di servizi (come la recente intesa Verizon-Google per la fornitura di servizi a pagamento con qualità garantita) ed
gia'. fu cosi' che maciste e pierino si accordarono..
eliminando le «asimmetrie» di privacy e protezione dati che penalizzano le telecom europee rispetto agli «over the top» americani.
di grazia, perche' ? sarebbe interesante conoscere il dettaglio delle grandi opportunità di business che la privacy europea vieterebbe agli operatori di TLC.
anche fosse, qui ci sono due strade possibili: aumentare la privacy per tutti, anche per gli americani (come sta accadendo) o eliminarla per tutti. Mentre l'ipotesi dell'articolo e' solo quest'ultima.
Difficile dire come questo scontro fra tecno-titani andrà a finire. Probabilmente con nuovi compromessi. Quel che è certo è che sta cadendo un tabù: e della neutralità della rete si comincia a discutere seriamente. Era ora
si discute si, ma sul modo, ciascuno giudichi come crede..