Stefano Quintarelli' (alias Quinta)'s weblog.
Service has been detached from Transport; IP has dissolved the tie; Media bits are data bits
Consumer electronics dictates the only rule of the game: The Network wants to be Neutral
Credo che una regolamentazione sul tema Net Neutrality a livello europeo sia necessaria, soprattutto perché la sua mancanza sta creando l'idea -direi prematura- che le Telco stiano facendo di tutto per distruggerla. Questa diatriba infinita logorerà semplicemente l'ambiente che invece di concentrarsi su come far evolvere la rete si auto-limiterà ad una sterile discussione su chi filtra il voip e come... Per altro la rete italiana in queste occasioni dimostra il peggio di se alimentando commenti su commenti senza mai risalire alle fonti (come internet permetterebbe..)
Io metterei semplici regole che devono valere per tutti:
- su cosa è possibile fare Traffic Shaping e come: chiarire da subito che si può fare solo su applicazioni che non inficiano la user experience in tempo reale (es.: il voip non può essere toccato). In generale non possono esistere blocchi completi ma solo priorità di tipi di traffico. Nessuno deve controllare il contenuto dei pacchetti scambiati ma solo il tipo di protocollo.
- trasparenza: tutti gli operatori devono dichiarare dove e come applicano il TS, in modo che il cliente possa scegliere informato
- limiti: gli operatori non devono dimensionare le loro rete sapendo che potranno fare TS, devono fare una rete che regga gli users attuali e quelli futuri senza includere le possibilità di TS. Il TS deve intervenire solo in momenti precisi a gestire situazioni temporanee o di difficoltà infrastrutturali insormontabili (es.: paesino a 4km di altezza).
Per far applicare questo principio basta mettere la regola che un operatore non può applicare il TS su più del 5%-10% dei suoi clienti. Con questo limite se non ha dimensionato correttamente la rete farà sperimentare una cattiva qualità del servizio ed i clienti potranno rivolgersi altrove.
- incentivi: gli operatori che non fanno TS potranno avere un canone ULL inferiore o se parliamo dell'incumbent altri tipi di incentivi
Insomma farei il tentativo di iniziare a parlare di cose concrete e non solo di -sacrosanti- principi
Il documento, per quanto inconcludente, mi sembra positivo a livello di principi:
1) libera rete in libero stato
2) diritto alla trasparenza
In Italia abbiamo un chiaro esempio di traffic shaping trasparente: NGI offre connessioni economiche di ottima velocità partendo da un taglio che limita(blocca) il p2p durante il giorno e lo lascia libero di notte.
Quindi proprio per il principio di libertà, ritengo che un operatore sia libero di offrire connessioni con TS anche spinto, se legate ad un chiaro listino.
Potremmo avere altre offerte come quella di NGI dove il p2p viene limitato ma anche magari dove voip e videostreamig fossero limitati per consentirne un uso "medio/cre" casalingo (pensiamo ad un voip con latenza sui 100ms, utilizzabile ma scadente) o di maggiore qualità.
Ma il principio corretto è questo, il cliente paga in proporzione ai servizi/banda/qualità di cui vuole usufruire.
Il cliente può essere anche il Google di turno che paga per i propri peer. Ma non che debba pagare per il carico generato sulle reti dai propri utenti.
Credo che una regolamentazione sul tema Net Neutrality a livello europeo sia necessaria, soprattutto perché la sua mancanza sta creando l'idea -direi prematura- che le Telco stiano facendo di tutto per distruggerla. Questa diatriba infinita logorerà semplicemente l'ambiente che invece di concentrarsi su come far evolvere la rete si auto-limiterà ad una sterile discussione su chi filtra il voip e come... Per altro la rete italiana in queste occasioni dimostra il peggio di se alimentando commenti su commenti senza mai risalire alle fonti (come internet permetterebbe..)
Io metterei semplici regole che devono valere per tutti:
- su cosa è possibile fare Traffic Shaping e come: chiarire da subito che si può fare solo su applicazioni che non inficiano la user experience in tempo reale (es.: il voip non può essere toccato). In generale non possono esistere blocchi completi ma solo priorità di tipi di traffico. Nessuno deve controllare il contenuto dei pacchetti scambiati ma solo il tipo di protocollo.
- trasparenza: tutti gli operatori devono dichiarare dove e come applicano il TS, in modo che il cliente possa scegliere informato
- limiti: gli operatori non devono dimensionare le loro rete sapendo che potranno fare TS, devono fare una rete che regga gli users attuali e quelli futuri senza includere le possibilità di TS. Il TS deve intervenire solo in momenti precisi a gestire situazioni temporanee o di difficoltà infrastrutturali insormontabili (es.: paesino a 4km di altezza).
Per far applicare questo principio basta mettere la regola che un operatore non può applicare il TS su più del 5%-10% dei suoi clienti. Con questo limite se non ha dimensionato correttamente la rete farà sperimentare una cattiva qualità del servizio ed i clienti potranno rivolgersi altrove.
- incentivi: gli operatori che non fanno TS potranno avere un canone ULL inferiore o se parliamo dell'incumbent altri tipi di incentivi
Insomma farei il tentativo di iniziare a parlare di cose concrete e non solo di -sacrosanti- principi
Scritto da: francesco | 20/04/2011 a 23:45
Il documento, per quanto inconcludente, mi sembra positivo a livello di principi:
1) libera rete in libero stato
2) diritto alla trasparenza
In Italia abbiamo un chiaro esempio di traffic shaping trasparente: NGI offre connessioni economiche di ottima velocità partendo da un taglio che limita(blocca) il p2p durante il giorno e lo lascia libero di notte.
Quindi proprio per il principio di libertà, ritengo che un operatore sia libero di offrire connessioni con TS anche spinto, se legate ad un chiaro listino.
Potremmo avere altre offerte come quella di NGI dove il p2p viene limitato ma anche magari dove voip e videostreamig fossero limitati per consentirne un uso "medio/cre" casalingo (pensiamo ad un voip con latenza sui 100ms, utilizzabile ma scadente) o di maggiore qualità.
Ma il principio corretto è questo, il cliente paga in proporzione ai servizi/banda/qualità di cui vuole usufruire.
Il cliente può essere anche il Google di turno che paga per i propri peer. Ma non che debba pagare per il carico generato sulle reti dai propri utenti.
Scritto da: Eugenio | 21/04/2011 a 11:28