« Piccola precisazione | Principale | DIDO: radio ad altissima capacità »

30/07/2011

Commenti

Swarzy

abbastanza d'accordo sul fatto che l'utilizzo di gmail (e di google) sia pericoloso per la privacy; detto questo mi viene da fare due osservazioni al volo a riguardo del video di sopra:
1) e' ospitato da youtube (cioe' google);
2) e' una publicita' di un prodotto della microsoft e per l'esattezza si tratta di prodotto che include un servizio di gestione email basato su cloud (mi ricorda qualcosa...)

Dino Bortolotto

@Stefano hai ragione ad essere preoccupato!! e questo è un altro dei temi che Assoprovider ha a cuore :-)
Continuo a sostenere che internet nasce strutturalmente distribuito (TUTTI possono fare TUTTI i servizi) ma poi la pigrizia degli uomini (utenti) realizza che i servizi siano realizzati da pochi nello specifico NULLA vieta che ogni soggetto abbia il PROPRIO SMTP server (visto soprattutto che ormai gli utenti hanno connessioni "always on" e NIENTE protegge meglio la privacy di ciascuno di noi del controllo diretto e fisico delle macchine che contengono i nostri dati!
Purtroppo è nella natura degli uomini realizzare "reti" di rapporti sociali/economici/servizio che seguono la leggi delle "distribuzioni di potenza"

Se cosi non fosse il web 2.0 non solo significherebbe che i "contenuti" sono prodotti dagli utenti ma ANCHE che tali contenuti risiedono in macchine controllate dagli utenti e NON concentrati nei server di POCHI SOGGETTI (Google, Facebook, etc.)

Se i contenuti che io produco non risiedono in macchine sotto il mio diretto controllo allora necessariamente io ho già ceduto una parte (piccola o grande) della mia sovranità su tali contenuti e spesso tale cessione è totalmente INCOSCIENTE sia nell'entità sia su quando sia intervenuta.

Chi paga (cifre consistenti) per il funzionamento delle macchine e della banda da qualche parte deve tornare di tali spese e se non è il produttore dei contenuti a retribuirlo direttamente allora "la merce" che il produttore dei contenuti sta barattando implicitamente sono i suoi contenuti o la sua privacy.

Aggiungo che chi controlla "il motore di ricerca" ha un potere enorme (che cresce esponenzialmente con il crescere della percentuali di utilizzo ... e quindi che diviene INFINITO se la percentuale di utilizzo è del 100%)
In Assoprovider stiamo considerando che il controllo di un motore di ricerca costituisca una risorsa "strategica" per ogni nazione al pari del controllo della capacità di produzione degli armamenti il cui outsourcing non obbedisce MAI a pure logiche economiche :-)

Alessandro Sangiovanni

Credo sia una risposta di MS a questa nuova campagna di GMail:
http://www.emailintervention.com/
:-)

Luca

mi sembra un po' miope come visione, non foss'altro che QUALUNQUE sistema che incorpori filtri anti-spam deve per forza di cose guardare dentro le email... (per non parlare degli antivirus)

Stefano Quintarelli

cè una differenza sostanziale se io faccio vedere una mail a qualcunaltro che non comunica dati verso un centro come potrebbe essere un mio famigliare o se qualcuno guarda la mia e-mail a mia insaputa magari con il fine di saperla più lunga su di me

I commenti per questa nota sono chiusi.