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30/09/2011

Commenti

Stefano

Ottimi spunti... specialmente per quanto riguarda la vendita di musica digitale in Italia... era un aspetto a cui non avevo pensato.

Enzo Mazza

Posto il comunicato completo e forse scrivo una cosa un po' estrema ma oggi per FIMI il problema della scarsa crescita del digitale è più grave della pirateria.

Secondo i dati Deloitte per FIMI il primo semestre mostra un fatturato totale digitale di 12,4 milioni di euro con una crescita del 10 % rispetto al 2010
Il digital download cresce del 13 % con una percentuale di album che crescono del 37 % mentre i singoli crescono del 6 %
Ancora forte la crescita dei ricavi basati sulla pubblicità, ovvero YouTube che cresce del 39 %
Complessivamente il digitale è il 21 % del mercato discografico italiano.

In calo ancora il mercato fisico del 13 %, sceso per la prima volta sotto i 50 milioni di euro al sell in (46,2 milioni), 72 milioni al sell out.
Ancora in crescita il repertorio italiano che ora rappresenta il 57% del mercato, una delle percentuali più elevate al mondo relative alla produzione locale.

Da rilevare tuttavia che la crescita del digitale in Italia è stata la più bassa in Europa dove perfino la Spagna, con oltre 22 milioni di euro e una crescita del 15 % ha realizzato performance migliori dell’Italia. In Spagna il digitale è il 36 % del mercato. Uk è cresciuto del 20 % con una share del 42 % di digitale, Germania del 19 % con una share del 17% e Francia, con una crescita del 12 % e una share digitale del 24 %

L’italia, che si è sempre collocata come mercato discografico nei primi dieci al mondo (nel fisico è l’ottavo mercato) nel digitale si colloca solo al 16 posto.
L’Italia mostra un’arretratezza non solo nella diffusione della rete ma anche culturale (il recente dato di Boston Consulting sull’e-intensity di internet pone la Spagna tra i player principali mentre l’Italia naviga nelle retrovie).
L’assenza di una politica nazionale per la diffusione della banda larga e di un’agenda per i contenuti sta portando l’Italia ai margini del mercato.
Paesi con una forte penetrazione della rete sono anche quelli con la maggiore penetrazione di musica digitale (Corea del Sud, 54 %, Danimarca, 46 %, Svezia, 50 %)

gabriele

esistono dati che correlano la crescita di musica digitale (liquida) con il profilo demografico di una nazione? a me sembrano molto più inversamente correlati (maggiore diffusione crescita e volumi di musica digitale in paesi con profili demografici non troppo sbilanciati verso gli Anta) che la diffusione del broadband

Alessandro

A proposito di Silk, mi chiedo dove voglia andare a parare Amazon. In teoria, se il suo recommendation system fosse applicato al mondo dell'advertising online, potremmo vedere dei risultati interessanti.

Google sceglie il banner da visualizzare in base al contenuto della pagina. Amazon, potenzialmente, potrebbe personalizzarli basandosi sulle abitudini di acquisto dell'utente, proponendo una valida alternativa a Google.

Quello che ancora manca ad Amazon e': una base-utente "tradizionale" (cioe' che non stiano gia' navigando un sito web con l'idea di comprare qualcosa) e un canale distributivo che gli permetta di veicolare la pubblicita'. (per dire, Google ha AdSense, FB il suo social network)

Amazon potrebbe riuscire a crearsi questa base-utente grazie al suo nuovo tablet "general purpose" e Silk (che tanto prima o poi verra' offerto al grande pubblico) sara' il canale distributivo. Perche', a quel punto, Amazon avra' il controllo completo della internet experience dell'utente, DNS compreso. E qui credo che si aprirebbero scenari interessanti. Non so quanto potrebbe essere legale, soprattutto se fatto da un grande player come Amazon (magari basta aggiustare i T&C?), ma supponiamo che a un certo punto decidessero di fare i "paladini dell'Internèt" alla FoolDNS e di sostituire i banner pubblicitari dei vari network di online advertising per sostituirli con i propri...

O magari, ogni tanto, potrebbero infilare qualche pubblicita' nella navigazione, fare un po' di DNS manipulation per intercettare NXDOMAIN, o fare "http manipulation" e intercettare tutti quei casi di host unreachable causato da problemi di rete. Anche questo sarebbe possibile, perche' loro fanno pre-fetching e quindi e' probabile che ancor prima che un utente clicci su una pagina, sapranno in anticipo se il link funzionera' o no.

Insomma, io non dico che debba necessariamente succedere qualcosa di questo genere, ma secondo me la mossa di Amazon (Tablet+Silk) e' molto interessante e andrebbe seguita con attenzione.

PS: fra l'altro, consideriamo anche i prezzi del Kindle, in caduta libera da qualche anno. Da qualche parte (qui, credo) si discuteva del fatto che Google potrebbe fare una mossa analoga con Motorola, terminali a prezzi bassi, sovvenzionati dalla pubblicita' e da altri servizi. E il Kindle chi lo sovvenziona?

Stefano Quintarelli

pensa anche la complicazione dei diritti su base geografica, per quei contenuti che "non devono essere visibili" a indirizzi IP di certe zone.. che so, roba tipo Casino' online...

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