L’immunità della Rai che sfida le class action – GBLOG.
.. ne consegue che unlla ha a che pretendere la RAI dai beneficiari del servizio pubblico..
rotfl
Gli abbonati, è scritto nella sentenza, non sono né parte del contratto di servizio pubblico, né terzi beneficiari di tale contratto, con la conseguenza che non possono recriminare alcunché nell’ipotesi in cui la Rai si renda inadempiente alle obbligazioni assunte con tale contratto.
.. ne consegue che unlla ha a che pretendere la RAI dai beneficiari del servizio pubblico..
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Ma è corretto!
Io non ho la TV e quindi sicuramente non rientro nel novero dei beneficiari del contratto di servizio pubblico, ma ho motivo di ritenere che anche ai restanti cittadini tale contratto non giovi affatto.
Scritto da: Bubbo Bubboni | 27/10/2011 a 09:59
Non avrai la TV, ma sono certo che se cerchiamo bene un qualche "dispositivo adattabile alla ricezione della tv" ce l'hai...
Scritto da: Stefano Bagnara | 28/10/2011 a 23:26
BASTA che la "sega mentale" della adattabilita' alla ricezione delle trasmissioni televisive ...!
Fatevi un giretto sulla normativa europea delle telecomunicazioni, soprattutto dove si dice che i servizi NON graditi e NON voluti NON possono essere imposti ...
Per sentenza della Suprema Corte Costituzionale e della Suprema Corte di Cassazione la normativa (e la giurisprudenza ...) europea ha la precedenza su quella nazionale ...
Sbaglio, o e' anche vietato fornire aiuti di stato ad imprese private ...?
Scritto da: Chuck Utley | 10/11/2011 a 15:26
E' la mia testa non è "adattabile alla ricezione della TV". C'è poco da cercare perché un mezzo unidirezionale, con contenuti scelti da e per non-si-sa-chi, non searchable, globale nei disvalori e locale nella propaganda, ecc. ecc. non può essere di mio interesse.
Però vedo il riflesso della TV nella società e ti assicuro che non è un bello spettacolo, per questo penso che nessuno benefici del contratto, come giustamente dice la sentenza :-)
Scritto da: Bubbo Bubboni | 11/11/2011 a 19:24