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31/03/2012

Commenti

Angelo Zaccone Teodosi

Caro Quintarelli, la lettura del Suo blog è come sempre stimolante, e richiederebbe veramente un'attenzione quotidiana, intensa e metodica. Pensierini domenicali prima di andare a mettermi a mollo alle Terme dei Papi a Viterbo ("mens sana in corpore sano?"!), in ordine sparso: A. in materia di nomine Rai ed Agcom, credo che la proposta avanzata dall'Italia dei Valori (Di Pietro e Falomi), affinché - quale che sia l'organo che andrà a selezionare - si proceda previa autocandidatura corredata di curriculum professionale, sia una idea semplice ed opportuna, perché consentirebbe di porre delle barriere all'accesso da parte di incompetenti raccomandati: almeno questo, il "tecnico" Monti potrebbe farlo, dato il suo evidente semi-totale disinteresse per le politiche culturali e le economie mediali; (B.) in relazione alle Sue elaborazioni su dati Istat in materia di consumi culturali in Italia, mi consenta soltanto di osservare che tutti i segmenti dell'industria culturale (analizzati a livello di atti di consumo e non di spesa del consumatore) mostrano trend sostanzialmente negativi, nell'ultimo decennio,fatto salvo il segmento dei videogames: nessuno ha realizzato finora una ricerca accurata, ma questa è la conclusione cui giungiamo noi dell'Istituto italiano per l'Industria Culturale, che queste materie studiamo da anni; (C.) a proposito del famigerato regolamento Agcom sul diritto d'autore online, non si può non osservare che la sortita di Calabrò in audizione, lo scoop della Masera de "La Stampa", l'intervista di Catricalà confermano - semmai ve ne fosse necessità - un "mood" veramente tortuoso e poco trasparente nel "policy making" italiano in materia... Grazie per l'attenzione. Alla prossima. Buona domenica a tutti. Angelo Zaccone Teodosi ( a.zaccone@isicult.it ) / www.isicult.it / www.italiaudiovisiva.it - Roma, 1° aprile 2012

Angelo Zaccone Teodosi

ADDENDA (rispetto al post di qualche minuto fa). Mi permetto segnalare a Lei ed ai Suoi lettori-navigatori l'articolo che ho pubblicato sul sito web del mensile del gruppo Il Sole 24 Ore "Millecanali", rispetto alla questione delle nomine del nuovo consiglio della Rai, apprezzando la proposta dell'Italia dei Valori:
http://www.millecanali.it/il-convegno-di-di-pietro-sulla-rai/0,1254,57_ART_9701,00.html
E' interessante osservare come la procedura "autocandidature" pubbliche sia sostenuta anche da Marco Mele e da Luca De Biase, tra gli altri (si vedano i rispettivi blog). Credo che l'ipotesi "commissariamento" non abbia invece alcun senso, anche perché mancano i presupposti di base. Buona lettura e buona domenica a tutti. Angelo Zaccone Teodosi ( a.zaccone@isicult.it ) / www.isicult.it / www.italiaudiovisiva.it - Roma, 1° aprile 2012





Eurolegal.it

L'iniziativa di "Vogliamo Trasparenza.it" è sterile perchè non raggiungerà mai le 100.000 adesioni ed è inadeguata perchè si limita ad urlare una richiesta che non avrebbe ragion d'essere in un Paese civile. La trasparenza dovrebbe essere connaturata con qualsiasi funzione pubblica; essa è la quintessenza dell'azione pubblica e dovrebbe essere una qualità ovvia e scontata in ciascun soggetto rivestente funzioni pubbliche. I promotori di "Vogliamo Trasparenza.it" invece di reclamare, con una protesta propagandistica e strumentale (peraltro di dubbia efficacia sostanziale e di mero impatto mediatico), qualcosa che dovrebbe essere "di default" in ogni apparato della pubblica amministrazione dovrebbero, a mio avviso, pretendere che i nuovi "nominati" (nel momento in cui verranno investiti delle loro funzioni nelle Autorità ed in RAI) si autoriducano i loro compensi, che stando a quel che si legge qui:
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/stipendi-manager-pubblici-lista-completa-1173304/
e qui:
http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/stipendi-manager-pubblici-lista-completa-1173304/2/
sono davvero esorbitanti anche per dei "tecnici" di sicuro valore.
In un periodo come questo, in cui la disoccupazione aumenta, l'economia è in recessione e la gente per bene si da fuoco per ingiustizie, disparità di trattamento ed iniquità sociali causate dallo stesso Stato italiano (della cui cittadinanza non c'è più da esser fieri) trovo francamente scandaloso che uomini (pur autorevoli e competenti) detengano in modo accentrato delicati poteri e prerogative di assoluto rilievo per lo sviluppo futuro dell'economia della conoscenza di questo Paese, e percepiscano emolumenti come quelli riportati nei links indicati.
Apprezzo l'idea delle autocandidature ma aggiungerei ad essa anche l'impegno all'autoriduzione dei compensi al momento dell'ingresso nelle funzioni (o in alternativa la scelta etica, da parte degli stessi commissari ed amministratori "nominati", di costituire gruppi di studio e/o di lavoro finanziati dagli stessi "nominati", senza aggravio ulteriore delle finanze pubbliche).

Stefano Quintarelli


vedremo se sortirà qualche effetto e se lo sortirà prima o dopo. immagina se arriva qualche politico trombato, l'effetto boomerangsulla tornata elettorale successiva rischia di essere rilevante.
ogni atto dicomunicazione ha + effetti come mi insegnava degli antoni
il compenso bisogna considerare che quello è il costo, che il netto e molto meno, probabilmente meno della metà che dopo per 4 anni non possono lavorare nel settore, chiaramente non rileva nel caso del politico che salta di poltrona in poltrona
comunque sono livelli non alti per un top management di un'azienda medio-grande con cui concettualmente ci dovrebbe essere la concorrenza sulla risorsa il problema non è quindi tanto il livello della retribuzione quarto la qualità della persona e se quei quattrini li otterrebbe anche nel mercato oppure no

Angelo Zaccone Teodosi

Gentile Quintarelli ed egregio Avvocato Colaluce, nel mio commento ho manifestato adesione ad una proposta, che mi sembra sia oggettivamente stata avanzata con particolare vigore soltanto dall'Italia dei Valori, affinché le nomine in Agcom così come in Rai siano caratterizzate da trasparenza estrema e da procedure meritocratiche, come dovrebbe peraltro avvenire "naturaliter" in tutti i Paesi civili. Non ho espresso alcun giudizio nei confronti del progetto "VogliamoTrasparenza.it", che ritengo comunque interessante. Per quanto riguarda i compensi degli "amministratori pubblici" (così intendendo anche coloro che amministrano enti e società sostanzialmente controllate dallo Stato, a tutti i suoi livelli, imprese municipalizzate incluse), credo che il problema sia secondario (quello primario restano i criteri di nomina): se vengono scelte le persone adatte al ruolo (tecnicamente preparate, ideologicamente indipendenti), è forse anche giusto che, nel momento in cui debbono amministrare la "res publica" (sia come "policy making" in generale, sia nel gestire risorse pubbliche), venga garantito loro un compenso o emolumento che possa rafforzare la autonomia e la non dipendenza da potentati di sorta. Grazie per l'attenzione. Buon lavoro. Cordialmente. Angelo Zaccone Teodosi (a.zaccone@isicult.it). Roma, 5 aprile 2012

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