Il garante europeo dei dati personali boccia ACTA e pone l'accento sulla vaghezza della terminologia nelle clausole del documento, che lasciano troppi spazi ambigui.
tra i politici sembra partita una gara a prendere le distanze
Nuova scarica di pallettoni su ACTA (stavolta dal Garante Europeo Privacy) «
radiobruxelleslibera.
Download 12-04-24_ACTA_EN (pdf)
Alcuni paragrafi da leggere se avete poco tempo: 14, 16, 20, 22, 44, 66
Il paragrafo 22
sembra scritto dopo avere letto questo:
is the sky rising in Italy ? (aka: circa la crisi dell'industria dell'intrattenimento in italia) - a Quinta 's weblog : un Blog di Stefano Quintarelli.
perchè gli sforzi di lobby [dell'enforcement] vanno nella direzione della RETE 2 (internet), dove per inciso c'e' un "piccolo dettaglio" di rapporto dell'enforcement con diritti fondamentali dei cittadini, come ci ricorda la corte (data la natura delle conversazioni che abbraccia qualunque argomento tra chiunque, a differenza di ciò che avviene sulla rete interbancaria dove i messaggi sono strutturati e relativi solo a transazioni economiche e fortemente controllati e regolamentati, con rapporto tra privacy ed enforcement già indirizzato e risolto
Nel Parlamento Europeo ormai è aperta la caccia ad ACTA! « radiobruxelleslibera.
Il Gruppo ALDE (liberali) ha annunciato che chiederà il rigetto di ACTA (unendosi così a socialisti & democratici, verdi, estrema destra e sinistra). I liberali propongono che la materia del copyright online sia trattata a parte ( e non nell’ambito generale della contraffazione, con medicinali et similia). La posizione di ALDE si può trovare qui.
Quasi contemporaneamente, il gruppo popolare (EPP) ha tenuto una conferenza stampa oggi pomeriggio sullo stesso tema. MEP Fjellner ha detto che “the answer is not to vote against ACTA but to call on Commission and Member States to fix the problems & get an agreement without new problem”. Secondo il deputato europeo, EPP non può supportare ACTA a meno che sia fatta chiarezza sui seguenti punti: 1) gli Internet providers non devono essere obbligati ad agire come i poliziotti della Rete; (2) occorre definire meglio i “large scale IPR infringement”, in modo da non criminalizzare gli utenti individuali.
mi scrive l'avv. Colaluce:
Lo European Data Protection Supervisor ha espresso un secondo parere circa la compatibilità col diritto dell'Unione dell'attuale testo di ACTA. Dopo una analisi accurata delle disposizioni del Trattato l'EDPS ha ravvisato concreti rischi di violazione della privacy degli utenti dei servizi Internet e di altri diritti fondamentali.
Il parere sottolinea quanto segue:
- measures that allow the indiscriminate or widespread monitoring of Internet users' behaviour, and/or electronic communications, in relation to trivial, small-scale, not for profit infringement would be disproportionate and in breach of Article 8 ECHR, Articles 7 and 8 of the Charter of Fundamental Rights, and the Data Protection Directive;
- many of the voluntary enforcement cooperation measures would entail a processing of personal data by ISPs which goes beyond what is allowed under EU law;
- ACTA does not contain sufficient limitations and safeguards,such as effective judicial protection, due process, the principle of the presumption of innocence, and the right to privacy and data protection.
Questo rafforza la mia convinzione che la legge svedese potrebbe non essere del tutto in linea con le inviolabili norme della CEDU e della Carta di Nizza citate nello stesso parere dell'EDPS. Il parere per esteso è molto preciso e garantistico perchè sancisce principi inderogabili a favore dei cittadini europei, principi che dovrebbero valere anche per questioni che presentano elementi di extraterritorialità.
Dalla lettura emerge anche un aspetto evidenziato da Bruno Saetta: l'opportunità che sia una Autorità giudiziaria (e non una qualsiasi Autorità) a disporre "injunctions"; ciò soprattutto nei casi di restrizioni ed ordini di rimozione che potrebbero essere disposti da Autorità straniere, per i quali potrebbe non essere effettivo un "giusto processo" ed un reale contraddittorio (entrambi diritti inviolabili ai sensi della CEDU e della Carta di Nizza, vincolante a seguito del Trattato di Lisbona).
Il Parlamento europeo, chiamato a giugno a votare il Trattato, non potrà non tenere in debito conto le puntuali osservazioni svolte dall'EDPS.
ACTA doveva essere il nuovo accordo TRIPs (questo si che ha inserito cose che hanno cambiato il mondo!) ma TRIPs aveva spostato l'ago a favore dei grandi interessi costituiti e molti paesi (tipo india, brasile, russia, cina) non erano favorevoli per cui USA e Giappone vollero iniziare a fare una cosa tra di loro, tenendola segreta per evitare ingerenze dei paesi dissenzienti con il TRIPs.
Il persorso di ACTA è iniziato nel 2006, quando non c'erano (in pratica) twitter, facebook e la comunicazione online era 1:1 o 1:n con n piccolo.
Era un'era geologica fa (post 8/3):
- le voci opposte non potevano risuonare assieme, il meccanismo di coordinamento era il passaparola in privato tra piccoli gruppi;
- le decisioni non potevano essere pubblicamente e largamente condivise (Internet praticamente non c'era, la modalità era broadcast batch, non on demand e continuativa)
Nel mondo di oggi
- le voci opposte hanno un mezzo di coordinamento più potente di quanto possano usare le voci favorevoli (possono scambiarsi informazioni in modo loosely joined, rough, mentre le istituzioni devono assicurare la legalità del processo operando in modo strutturato e formale).
- l'informazione e la condivisione diventano importanti quanto il contenuto
Secondo me questa segretezza fu un grave errore,, figlia di un modo di operare che poteva funzionare nel mondo precedente.
Commenti