Dalla mia candidatura ad AGCOM credo di avere imparato molto e mi sono fatto alcune idee. (che potette leggere dopo il clic)
scrivevo nel resoconto della "breve storia della mia candidatura" che ..
..così facendo diminuiremo ulteriormente l'attrattività per quei giovani che, superate le barriere linguistiche e familiari come fattore di lockin, accetteranno l'offerta di residenza di altri paesi (tanto, con internet, ovunque tu sia, hai tutto, sempre
vado avanti nel ragionamento..
Il buon regolatore fa bene al mercato
la qualità della regolazione dei mercati (e quindi delle varie autorità) è centrale nella offerta di residenza per le aziende, un fattore di competizione internazionale (e quindi di lavoro e ricadute sociali).
le varie classifiche internazionali ci mostrano che una percezione diffusa di insufficienza comprativa regolamentare (spesso giudicata effetto di mancanza di competenze tecniche specifiche, di un operato imparziale, neutrale ed obiettivo nel rispetto dei principi di separazione (tra tecnica e politica) e di accountability dell’azione) ha effetti negativi sui settori regolati, diventando un elemento di debolezza competitiva del paese e impatta negativamente sulle scelte di investimento dall'estero.
secondo uno studio recente di Ambrosetti,
Nell’attuale contesto di competizione globale la chiarezza, l’efficacia e la stabilità delle regole sono un fondamentale fattore di vantaggio (o svantaggio) competitivo.
È noto il gap dell’Italia, percepita (a torto o a ragione) come un Paese che non garantisce al pari di altri le caratteristiche sopra dette. Questo si traduce in una perdita potenziale di risorse e di opportunità per la crescita. Ad esempio il solo portarsi sulla media europea per investimenti esteri attratti potrebbe “valere” circa 50 miliardi di Euro aggiuntivi all’anno, senza considerare gli effetti indotti.
in due anni 1 euro di FDI (Foreign Direct Investment) in italia produce 4,9 euro di PIL aggiuntivo
AGCOM regola anche il mercato della proposta politica, con le sue competenze in tema di par condicio. I partiti sono pertanto uno degli stakeholder e, tra tutti, l'unico che ha voce in causa nella nomina dei controllori del proprio mercato.
a leggere la stampa recente, potrebbe nascere il sospetto che la funzione d'uso di un commissario sia concentrata nell'attenzione dei media verso i leader di riferimento, soprattutto, in periodo pre-elettorale, e scarsamente orientata ai restanti (e molti) settori oggetto di regolazione.
anche per questo, per apparire (oltre ad essere) oggettivamente orientati al bene comune e non lasciare ombre di influenze di interessi particolari, dalla mia esperienza di candidato, ritengo sarebbe bene a che il procedimento di selezione fosse il più strutturato, chiaro e trasparente.
a me piace il modello britannico, disposto dal Commissario per le nomine pubbliche (si, esiste!) che stabilisce e formalizza il procedimento basato sui principi di merito, apertura ed equità. la scelta è sempre politica, come è giusto che sia, ma il procedimento stabilisce dei criteri di selezioni ulteriori rispetto a quanto vige in italia.
Il processo italiano di selezione
la procedura in Italia è solamente "i parlamentari esprimono un nome a testa; i due più nominati in ciascuna camera vengono eletti"
non esiste un registro delle candidature. Se i parlamentari scrivono "Mario Rossi", a QUALE dei Mario Rossi italiani si riferiscono ?
se alla camera nominano Mario Rossi e Piero Bianchi ed al Senato nominano Mario Rossi e Carlo Verdi, essendo che Mario Rossi è nominato in entrambe le camere, il quarto commissario da dove viene preso ? dal terzo classificato alla Camera o dal terzo classificato al Senato ? non si sa.
l'unico elemento che garantisce che il voto funzioni è l'accordo preventivo dei partiti.
in una configurazione parlamentare come la nostra e con questo meccanismo di nomina, i due partiti maggiori possono designare ciascuno due commissari (un nome indicato dai deputati ed uno indicato dai senatori).
se ciò non avviene, ovvero se uno dei partiti maggiori "rinuncia" ad una nomina, è a fronte di una negoziazione tra il partito che vi rinuncia e quello che ne beneficia (e questo spiega probabilmente molto della attuale tensione tra IDV-SEL e PD)
tutti i commissari vengono sostituiti contemporaneamente e durano in carica sette anni. tra due turni, quando torneremo al voto per la seconda volta, i commissari saranno ancora li e probabilmente qualcuno dei partiti che li hanno nominati non esisterà più.
Il processo britannico di selezione
In UK a grandi linee funziona così: C'e' il codice che dicevo sopra:
The Code of Practice - The Commissioner for Public Appointments. (la procedura è descritta qui pdf)
The Code of Practice (April 2012) sets out the regulatory framework for public appointments processes within the Commissioner’s remit. The Code is based on three core principles – merit, openness and fairness – and sets out the essential requirements for meeting those principles.
questi sono alcuni dei punti importanti previsti dal codice
- le policies in tema di conflitto di interesse sono pubblicate sul sito dell'autorità
- la posizione viene pubblicizzata sui principali mezzi di comunicazione britanniche e internazionali
- le candidature possono essere presentate spontaneamente
- la rosa dei candidati è pubblica
- degli esperti di selezione del personale intervistano, valutano e preparano una shortlist con un rapporto dei punti di forza e debolezza per ciascuno di essi
- i candidati non selezionati possono esaminare i rapporti
- i candidati presidenti tengono audizioni pubbliche
la nomina, tra i candidati in shortlist, è ministeriale (e quindi politica);
in teoria ci sarebbe il rischio che il ministro in vigore faccia l'asso pigliatutto nominando tutte persone in qualche modo riferibili o affini al proprio partito.
in realtà questo non può accadere perchè, in primo luogo, la shortlist non ha criteri di appartenenza politica al suo interno e inoltre perchè non viene sostituito tutto il collegio ma le sostituzioni sono scaglionate, per cui l'autorità in vigore in un dato momento è nominata da più ministri che si sono susseguiti.
il fatto di avere scadenze scaglionate offre un altro beneficio, ovvero quello di evitare il gap tra un esercizio e l'altro, che si determina da noi quando dei nuovi arrivano e non conoscono procedure e meccanismi. diciamo che e' una garanzia di continuità di operato.
Il dato positivo
Il dato positivo è che abbiamo ampi spazi di miglioramento, se solo lo vogliamo.
Buongiorno dott. Stefano,
mi dispiace averla disturbata ma il mio intento era quello di favorire la sua candidatura per un'autorità che, in qualche maniera, potrà contribuire alla digitalizzazione del nostro paese in più ambiti.
Cordiali saluti.
Roberto
Scritto da: Roberto | 17/06/2012 a 14:47
perchè dici di avermi disturbato ? non capisco...
Scritto da: Stefano Quintarelli | 17/06/2012 a 14:49
E' una questione di gentilezza, per il tempo e l'attenzione dedicata al mio intervento. Inoltre, in base all'articolo in oggetto, Lei ritiene che una sua proposta di candidatura non sarà accolta, neanche minimamente dalla politica nazionale.
Scritto da: Roberto | 17/06/2012 a 14:54
mica ho capito, mi spieghi ? per agcom i giochi sono fatti dal 6/6 (11 giorni fa) c'e' un resoconto qui http://blog.quintarelli.it/blog/2012/06/breve-storia-della-mia-candidatura.html
Scritto da: Stefano Quintarelli | 17/06/2012 a 15:51