« SicuraMente: Violata la sicurezza di alcuni token crittografici | Principale | Biscottini politici »

27/06/2012

Commenti

Eurolegal.it

Dalla relazione integrale dell'AGCM (pagine 190-191)
(inizio virgolette)
Pur potendo percepire i ricavi della raccolta pubblicitaria realizzata sulle pagine dei propri siti web, gli editori non sono messi nelle condizioni di condividere il valore ulteriore generato su internet dall’utilizzo dei propri contenuti da parte di soggetti terzi, alcuni dei quali sono in grado di esercitare un notevole potere di mercato e raccolgono gran parte degli investimenti pubblicitari diretti verso internet. In altri termini, in un contesto già difficile per il settore dell’editoria, si genera una forbice tra costi di produzione e sfruttamento commerciale dei contenuti editoriali online che ostacola uno sviluppo sostenibile dello stesso settore. L’Autorità ha ritenuto che tale situazione dipendesse dal fatto che le vigenti norme sul diritto di autore non appaiono tener conto delle peculiarità tecnologiche ed economiche di internet, in quanto non disciplinano un sistema di diritti di proprietà intellettuale nel contesto delle nuove e molteplici modalità di riproduzione e di utilizzo dei contenuti da parte di soggetti terzi sul web. Conseguentemente, al fine di garantire una prospettiva pro-concorrenziale all’attività di produzione dei contenuti editoriali online, l’Autorità ha auspicato una modifica dell’attuale quadro normativo tale da incoraggiare forme di cooperazione virtuosa tra i titolari di diritti di esclusiva sui contenuti editoriali e i fornitori dei servizi innovativi che riproducono ed elaborano in rete i contenuti protetti da tali diritti; richiedendo altresì, considerata la dimensione sopranazionale della diffusione dei contenuti su internet, concrete iniziative nella stessa direzione da parte delle istituzioni italiane presso le opportune sedi internazionali.
(fine virgolette)

Un po' quello che era stato descritto da Angelo Zacconi Teodosi e condiviso (con alcune proposte) anche da me nei commenti a questo post: http://blog.quintarelli.it/blog/2012/03/disappunto-verso-il-disappunto-anica-per-laudizione-al-senato-del-presidente-agcom-corrado-calabr%C3%B2.html

A mio avviso il discorso va inquadrato in modo ancora più ampio e coinvolge altri aspetti ed altre questioni (anche di natura sociologica ed antropologica).

Stefano Bagnara

Perchè strano? Non mi aspetto che un governo (e relativi enti "indipendenti" presieduti da persone nominate dal governo) appoggiato dal PDL possa andare palesemente contro gli interessi del nostro Silvio. Già internet gli sta minacciando l'impero, non puoi anche metterti a far funzionare decentemente la RAI facendole fare un mestiere al passo con i tempi. Sarebbe accanimento ad personam, no?

Silvio a parte, tutti i governatori del "popolo della TV" (PD compreso, intendo) hanno espresso chiaramente il loro disappunto per la presenza di un "popolo di internet" che utilizza questa pericolosa piattaforma anarchica ed insurrezionalista.

Per "par condicio", penso che anche Grillo sarebbe contro ad una proposta di questo genere, perchè lui di solito è "Contro" (in generale).

andrea dolci

Non é strano. Siamo un paese incapace di progettare un domani, siamo sempre a rincorrere gli eventi e affrontiamo i problemi solo se abbiamo le spalle al muro.
Quanto al tema specifico mi chiedo s abbia ancora senso parlare di SIC e se sia utile legiferare a livello nazionale.
C'é una cosa peró che non mi convince. Oggi a preoccuparsi sono solo i detentori dei diritti e dei business tradizionali e la stessa authority sembra pensare solo a loro. In questa situazione esiste secondo me il rischio di giungere a soluzioni abborracciate, scarsamente efficaci e il piú delle volte a gestire i problemi a valle e non dove si originano. Se invece il faro é la difesa dei diritti degli utenti, le probabilità di centrare l'obiettivo secondo me aumentato. Facendo un paragone naturalistico, il legislatore non deve difendere le specie animali, ma piuttosto l'ambiente in cui vivono e prosperano.

enzo mazza

ieri il senato ha per l'appunto approvato un emendamento (ora il testo del DL Editoria va alle camera) che riguarda la pubblicita' on line, comprese le risorse raccolte da motori di ricerca, da piattaforme sociali e di condivisione: rientrera' nel paniere dei ricavi del Sic, il sistema integrato di comunicazioni, su cui si calcola anche il tetto 'anti posizioni dominanti' del 20%. Inoltre viene previsto che le concessionarie di pubblicita' sul web dovranno essere iscritte nel registro degli operatori di comunicazione.

http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/economia/dettaglio/nRC_27062012_1257_190481301.html

I commenti per questa nota sono chiusi.