Sia beninteso, ogni metro di FTTH in più per me è benedetto. Ciò non toglie che ci sono delle regole che, se non cambiate, vanno rispettate e vedremo la decisione finale (posso immaginare che verranno poste delle condizioni)
2012.07.25 MF Dow Jones - News Italia - Borsa Italiana.
BRUXELLES (MF-DJ)--La Commissione europea ha avviato un`indagine per verificare se Trentino NGN, la joint venture tra Telecom I. e la Provincia di Trento per realizzare la rete in fibra ottica in Trentino, sia compatibile con le norme dell'Unione Europea sugli aiuti di Stato.
C'e' voluto un annetto buono, dalla prima notizia di avvio di un procedimento
2011.06.25 Trentatre trentini alle prese con la Commissione - a Quinta 's weblog.
Corriere della Sera: (la commissione tira le orecchie alla provincia di Trento):
Sembra una lista della spesa la lettera che la Commissione europea ha fatto pervenire in questi giorni alla Provincia autonoma di Trento. L'oggetto della missiva è il progetto per la cablatura in fibra ottica con una newco che vede come socio privato Telecom Italia e l'obiettivo è valutare se ci sono gli estremi per aprire un'infrazione per aiuti di Stato. Si legge, tra l'altro: «Con quale metodologia è stato stimato l'ammontare del conferimento della Provincia? Con quale metodologia è stato stimato il valore dei due conferimenti di Telecom? È stata già realizzata una perizia indipendente, come menzionato negli atti? In che modo la Provincia intende procedere alla valutazione dello switch off del rame?» . E ancora: «La Provincia ritiene che l'intervento ricada nella logica dell'investitore privato e pertanto non rientri tra gli aiuti di Stato. Il precedente più rilevante in materia di banda larga è rappresentato dalla decisione Citynet Amsterdam del 2007. Può la Provincia spiegare i motivi per cui ritiene che il progetto Trentino Ngn sia in conformità con i principi della decisione Amsterdam?» . La Commissione si è mossa dopo l'esposto degli Olo (Fastweb, Vodafone e Wind). E alla luce dei contenuti della lettera, che non è stata resa pubblica, si capisce come mai proprio ieri il presidente di Telecom, Franco Bernabè, e quello della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, abbiano sottolineato che il progetto va avanti «ma rimane aperto a tutti» .
Non mi sembra una grande idea quella di Luigi Gambardella di organizzare l'evento di ETNO (sostanzialmente associazione dei monopolisti tlc europei) a Trento, di cui era noto nei corridoi che la commissione, per cosi' dire, non amasse l'iniziativa (nonostante qualche
proclama "un filino" sopra le righe che non è stato recepito con gioia nemmeno a corso d'Italia)..
2011.03.24 TLC: ETNO, MODELLO TRENTINO BEST PRACTICE EUROPEA PER BANDA LARGA | Prima Comunicazione.
(AGI) - Bruxelles, 24 mar. - Lo sviluppo della banda larga nell’Unione Europea e il ruolo cruciale delle regioni per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale sono stati i temi centrali della conferenza ‘Internet for all: delivering broadband to the EU regions’, tenutasi al Parlamento europeo sotto la regia dell’Onorevole Patrizia Toia, Vice Presidente della Commissione Industria.
....Al dibattuto e’ intervenuto anche Luigi Gambardella, Presidente di Etno, l’Associazione degli operatori di telecomunicazioni europei. ... Il Presidente di Etno ha anche citato il “modello trentino” come esempio di best practice di collaborazione tra amministrazione pubblica e settore privato al fine di estendere la penetrazione della banda larga
Il buon Luigi Gambardella fu valido e grande compagno in passato di tante battaglie procompetitive; purtroppo (dal mio punto di vista) profonde i suoi talenti in iniziative abbastanza diverse. è il presidente di Etno ed è anche il "presidente dell'associazione Puntoit" (che coincide con buona parte della base associativa..)
la mia personale opinione su questa vicenda, è che si tratti di aiuti di stato.
Ritengo inaccettabile che l'incumbent possa pretendere di vedersi riconoscere anche un solo euro per il conferimento del rame.
E' come se facessimo una società di noleggio auto ed uno dei soci pretendesse di entrarci e prenderne il controllo senza versare un solo euro ma solo conferendo dei vecchi ed inutilizzabili catorci.
Quanto sopra sarebbe già grave se avvenisse tra un gruppo di privati, ma quando nella società in questione il socio di maggioranza REALE (perchè ci mette denaro VERO) è una pubblica amministrazione allora è ANCHE un tradimento degli interessi dei cittadini elettori.
Continuo a ritenere che se il denaro ce lo mette la PA LOCALE l'infrastruttura E' e DEVE RESTARE DELLA COLLETTIVITA' non può per nessun motivo diventare l'asset di un privato chiunque esso sia (è lo stesso motivo per cui sono CONTRARIO alla CDP in Metroweb)
Molte PAL stanno sfruttando la legittima aspirazione dei cittadini ad avere una connessione a banda larga per creare l'occasione per distrarre denaro pubblico a vantaggio di privati, direi che viste le nostre condizione come paese E' ORA DI FINIRLA.
Se le PAL hanno un reale interesse per la connettività dei cittadini gli strumenti per operare con denaro pubblico nel settore delle TLC senza distorcere il mercato (aiutando "un imprenditore privato") ci sono e si chiamano TRASPARENZA, NEUTRALITA', NON DISCRIMINAZIONE e vanno sempre coniugate con il rispetto del principio sacro che chi paga è e deve restare il proprietario.
se la PA, dopo aver pagato l'infrastruttura, proprio se ne vuole liberare perchè allora non cederla ai SINGOLI cittadini che l'hanno indirettamente pagata?
Scritto da: Dino Bortolotto | 26/07/2012 a 17:55
pero' il parallelo non è del tutto calzante, stante che le auto non sono un monopolio naturale ed una essential facility...
Scritto da: Stefano Quintarelli | 26/07/2012 a 18:43