Correva l'anno 2001 (vado a memoria), lo stesso anno della nascita commerciale dell'ADSL in Italia, e Fastweb introdusse le chiamate gratuite tra i propri abbonati di rete fissa. E fin qui, con le chiamate sulla stessa rete, ci può stare.
Non ricordo se fu sempre Fastweb ad introdurre, da li' poco, il flat rate nazionale: un canone mensile e tutte le chiamate interurbane erano incluse.
Si passava dalla fatturazione a consumo, su misurazione, alla tariffazione forfettaria, confidando che, statisticamente, ci si stava dentro.
I cellulari, quelli no. Da fisso a mobile la spesa è eccessiva.
Poi le tariffe flat arrivarono nel mobile. (prima, per la verità, ci furono le tariffe flat per coppie di persone, poi per uffici, poi per amici..).
ma con le tariffe di terminazione alte, offrire un flat e' rischioso c'e' il rischio di una selezione avversa per cui i grandi telefonatori vengono tutti da te e finisci per pagare tanto agli altri operatori.
In realtà alcuni limiti, molto ampi, ci sono, costruiti soprattutto per scoraggiare le aziende che fanno arbitraggio, ma pressochè per la totalità degli utenti, è sostanzialmente voce ed sms unlimited.
nel frattempo, con l'always on dell'ADSL, iniziano le "prolunghe" online della telefonia di rete fissa, per telefonate ad un numero fisso vengono convertite in voip e consegnate su personal computer
nel frattempo gli smartphone si apprestano a sostituire i featurephone (i telefonini "scemi"), con grande potenza di calcolo, facendo un uso massiccio di dati, always on. I dati sono la cosa che costa di piu' all'operatore ma per la quale incassa di meno.
allora bisogna riallineare il driver di prezzo al driver di costo ed abbandonare la tariffazione a consumo e passare ai dati, è una mossa in questa direzione.
nel frattempo arrivano sugli smartphone client che fanno comunicazione vocale, come skype, che consente di telefonare "fuori" dall'applicazione, ma non di ricevere chiamate. e gli operatori, che hanno bisogno di fatturare minuti di traffico ed sms, li bloccano a livello di rete.
nel frattempo arriva un signore che da cipro (dove non c'e' una legge sulla privacy), usa il numero di telefono (senza avere una autorizzazione in Italia) per identificare gli utenti e fare chiamate.
nel frattempo arrivano applicazioni che su smartphone si attaccano alle "prolunghe" della rete fissa di cui sopra e diventano intelligenti per eludere il blocco degli operatori.
nel frattempo qualcuno inizia anche a offrire quella "prolunga" anche per il mobile, presentando in chiamata i numeri di altri operatori. (sara' regolare ? ho qualche perplessità..)
fisso, mobile, locale, interurbana, lunga distanza, stesso operatore, tutti gli operatori...
tutto sparisce travolto dalla elettronica grazie a digitalizzazione ed interoperabilita' e l'italia diventa un punto.
e tra poco per chiamarmi, dovunque, potrete usare uno di questi numeri, con la mia prolunga online, su smartphone, della rete fissa.
Grazie non conoscevo Viber, ora lo provo sul mio nokia e52, vediamo se funziona bene!
Scritto da: Geniaccio | 25/09/2012 a 13:18
l'elettronica da oltre 40 anni procede incessante al ritmo di un raddoppio di prestazioni o dimezzamento costi ogni 18 mesi (legge di Moore), 20 anni sono 240 mesi e quindi sono 13 raddoppi e cioè oggi è possibile fare con un Euro cio che nel 1992 necessitava di 8000 Euro.
se un problema si può risolvere aggiungendo intelligenza sul "client" prima o poi si farà di sicuro, chi produce l'elettronica ha tutto l'interesse a potenziare i client ... meno l'elettronica lato centrale che ha volumi di svariati ordini di grandezza inferiori (e chi utilizza l'elettronica di consumo anche sul lato centrale può quindi avere costi di setup di ordini di grandezza inferiori a chi si ostina a volere elettronica "carrier grade")
l'incidenza del costo dell'elettronica sul trasporto rispetto al costo delle infrastrutture passive sottostanti nella pila ISO/OSI (layer-0 mezzo trasmissivo, layer-1 cavidotto, layer-2 territorio) non solo è divenuta lineare (se ho un cliente compro una elettronica se ho due clienti ne compro due e cosi via eliminando quindi completamente le economie di scala legate alla commutazione elettronica e scollegando l'elettronica dalle problematiche di "take") ma sta diventando nulla rispetto al costo della parte passiva che a sua volta è fortemente sbilanciata sulla parte edile (cavidotti, palificazioni, edifici) rispetto a quella del mezzo trasmissivo.
solo gli incumbent sperano di richiudere il vaso di pandora (vedi iniziativa ETNO) e di riavere il pieno controllo del traffico che però è sempre più controllabile dal solo client che può realizzare strategie complicabili a piacere all'insaputa dei carrier.
Scritto da: Dino Bortolotto | 25/09/2012 a 15:34
Non sapevo ci fosse Viber per Symbian e invece è appena arrivato!
Fai sapere come funziona... per curiosità.
Scritto da: Fabio | 25/09/2012 a 17:06
io non lo uso, per scelta.
preferisco operatori italiani che mi danno maggiori garanzie come utente-...
Scritto da: Stefano Quintarelli | 25/09/2012 a 17:07