Garante Privacy.
Siamo in un momento di grande trasformazione. basti pensare che fino a due anni fa Google era culturalmente egemone nell'internet e adesso, a torto o a ragione, ha preso per molti il posto che una volta fu di Microsoft...
Come la penso, lo ho scritto in epoca non sospetta. Una soluzione è adottare una regolamentazione tipo quella che esiste nei mercati finanziari che non vieti nulla ma che crei un level playing field tra chi le risorse le controlla (google) e chi no (il resto del mondo tranne qualcuno).
C'e' un bilanciamento di valori da trovare e qui il dicorso poggia su radici culturali.
Cosa bisogna tutelare ?
l'utilità per il pubblico o la libera concorrenza ? nel primo caso .. distribuisci caramelle per tutti! nel secondo caso, assicuriamo che tutti i produttori di caramelle, grandi e piccoli, abbiano le stesse opportunità.
l'innovazione o i diritti della persona ? nel primo caso fai ciò che vuoi, nel secondo ci sono diritti cui le persone non devono essere posti davanti alla possibilità di rinunciare.
la libertà d'espressione o la privacy ?
e via declinando.
qui non si tratta di essere "cattivi" o "buoni", ma avere una diversa gerarchia di valori. su certi temi siamo in posizioni assai lontane.
come scriveva l'avv. Colaluce: nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE riporta come primo principio generale con valore precettivo anche nel diritto interno:
capisco il punto di vista americano e per certi versi lo ammiro. Osservo pero' che loro non hanno avuto la Gestapo e la Stasi. abbiamo radici culturali differenti.
e non solo, ci sono anche sistemi giuridici differenti. La' hanno la common law, qui in genere c'e' la civil law. La' i codici di autoregolamentazione hanno un valore superiore a quanto possono avere dalle nostre parti.
Siamo all'inizio, 10 anni fa non immaginavamo dove saremmo stati oggi e mi pare assai probabile che la regolamentazione evolverà, riflettendo le varie radici culturali
Questa la lettera inviata a Google: Download Lettera-google-garanti-ue
Le nuove regole sulla privacy decise da Google non sono adeguate a tutelare gli utenti europei. Lo affermano i Garanti Ue che hanno chiesto alla società di Mountain View di farsi parte attiva nella tutela della privacy e di rendere conforme alla Direttiva sulla protezione dei dati personali le nuove regole, operative dallo scorso marzo.Per onesta' intellettuale iniziamo a dire che Google è "uno dei"...
La nuova "privacy policy", adottata unilateralmente da Google, consente alla società di incrociare in via generalizzata i dati degli utenti che utilizzano qualsiasi servizio (da Gmail a YouTube a Google Maps solo per citarne alcuni).
La lettera inviata a Google, sottoscritta dai Presidenti di tutte le Autorità per la protezione dei dati personali dell'Ue, Italia inclusa, conferma le forti preoccupazioni espresse nei mesi scorsi sui possibili rischi per la privacy degli utenti europei derivanti dall'attività di combinazione dei dati.
Sono numerosi infatti i profili di criticità emersi dagli accertamenti, condotti anche con la collaborazione di Google, e "permangono - come scrivono i Garanti Ue - alcune aree grigie".
Google usa i dati degli utenti raccogliendoli in maniera massiva e su larghissima scala, in alcuni casi senza il loro consenso, conservandoli a tempo indeterminato, non informando adeguatamente gli utenti su quali dati personali vengono usati e per quali scopi, e non consentendo quindi di capire quali informazioni siano trattate specificamente per il servizio di cui si sta usufruendo.
Le Autorità raccomandano a Google di adottare rapidamente una serie di garanzie a tutela della privacy degli utenti. Mountain View dovrebbe, in particolare, inserire informative privacy all'interno dei singoli prodotti, anche mediante dispositivi informatici; fornire informazioni accurate riguardo ai dati più a rischio, come quelli sulla localizzazione e quelli sui pagamenti on line; adattare le informative alle tecnologie mobili. Google dovrebbe chiarire agli utenti, inoltre, le finalità e le modalità di combinazione dei dati tratti dai vari servizi forniti e mettere quindi a punto strumenti per consentire agli utenti un più stretto controllo sui propri dati personali.
A tale scopo, i Garanti raccomandano alla società di adottare meccanismi semplificati di "opt out" (opposizione al trattamento dei loro dati), sia che l'utente sia iscritto o meno ad un servizio, e di ottenere il consenso espresso degli utenti all'incrocio dei dati.
Siamo in un momento di grande trasformazione. basti pensare che fino a due anni fa Google era culturalmente egemone nell'internet e adesso, a torto o a ragione, ha preso per molti il posto che una volta fu di Microsoft...
Come la penso, lo ho scritto in epoca non sospetta. Una soluzione è adottare una regolamentazione tipo quella che esiste nei mercati finanziari che non vieti nulla ma che crei un level playing field tra chi le risorse le controlla (google) e chi no (il resto del mondo tranne qualcuno).
C'e' un bilanciamento di valori da trovare e qui il dicorso poggia su radici culturali.
Cosa bisogna tutelare ?
l'utilità per il pubblico o la libera concorrenza ? nel primo caso .. distribuisci caramelle per tutti! nel secondo caso, assicuriamo che tutti i produttori di caramelle, grandi e piccoli, abbiano le stesse opportunità.
l'innovazione o i diritti della persona ? nel primo caso fai ciò che vuoi, nel secondo ci sono diritti cui le persone non devono essere posti davanti alla possibilità di rinunciare.
la libertà d'espressione o la privacy ?
e via declinando.
qui non si tratta di essere "cattivi" o "buoni", ma avere una diversa gerarchia di valori. su certi temi siamo in posizioni assai lontane.
come scriveva l'avv. Colaluce: nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE riporta come primo principio generale con valore precettivo anche nel diritto interno:
Art.1 Dignita umana: La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.
Ed ancora: Art.7 Rispetto della vita privata e della vita familiare: Ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle sue comunicazioni.
Art.8 Protezione dei dati di carattere personale: Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano. Tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni individuo ha il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica. Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un'autorità indipendente.
Solo all'art.11 è riportata la libertà di manifestazione del pensiero: Art.11 Libertà di espressione e d'informazione: Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
Ed ancora: Art.7 Rispetto della vita privata e della vita familiare: Ogni individuo ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle sue comunicazioni.
Art.8 Protezione dei dati di carattere personale: Ogni individuo ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale che lo riguardano. Tali dati devono essere trattati secondo il principio di lealtà, per finalità determinate e in base al consenso della persona interessata o a un altro fondamento legittimo previsto dalla legge. Ogni individuo ha il diritto di accedere ai dati raccolti che lo riguardano e di ottenerne la rettifica. Il rispetto di tali regole è soggetto al controllo di un'autorità indipendente.
Solo all'art.11 è riportata la libertà di manifestazione del pensiero: Art.11 Libertà di espressione e d'informazione: Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.
capisco il punto di vista americano e per certi versi lo ammiro. Osservo pero' che loro non hanno avuto la Gestapo e la Stasi. abbiamo radici culturali differenti.
e non solo, ci sono anche sistemi giuridici differenti. La' hanno la common law, qui in genere c'e' la civil law. La' i codici di autoregolamentazione hanno un valore superiore a quanto possono avere dalle nostre parti.
Siamo all'inizio, 10 anni fa non immaginavamo dove saremmo stati oggi e mi pare assai probabile che la regolamentazione evolverà, riflettendo le varie radici culturali
Questa la lettera inviata a Google: Download Lettera-google-garanti-ue
Vero, né Gestapo, né Stasi, ma hanno avuto il Maccartismo.
Scritto da: mORA | 16/10/2012 a 22:00