Sono a Tashkent, capitale dell'Uzbekistan.
L'aereo non faceva pensare bene: era molto vecchio e il monitor davanti al mio posto, guasto, aveva una foto di una rivista incollata su "per bellezza".
Per molto tempo, prima dell'atterraggio, sotto di noi solo il deserto (70% del territorio). Vita difficile qui
Atterri a Tashkent e l'aeroporto sembra da citta' secondaria sudamericana.
Quando esci, frotte di taxisti si offrono. Arrivo in albergo, internazionale come ce ne sono dovunque.
Ti colpisce che le persone vestono all'occidentale e i tratti delle persone non sono propriamente asiatici ne' propriamente caucasici ne' propriamente arabi. Molte donne sole in giro, anche in minigonne.
Le auto sono piccole e recenti; i viali alberati (in tutta la citta' ci sono molti alberi) larghi, 4-5 corsie e traffico scorrevole. I condomini da abitazione sono generalmente un po' malconci, i palazzi uffici sono perfetti.
Dei ragazzini, di circa 7-8 anni, sentono che parliamo una lingua strana e ci chiedono in inglese da dove veniamo e come ci chiamiamo.
Il problema del paese non sono le risorse minerarie (ricco di oro, gas ed un po' di petrolio) ma l'acqua. diepndono dall'acqua del tagikistan che vuole fare una diga per fare una centrale idroelettrica e per il paese sarebbe drammatico.
Il cibo locale e' buono, la verdura eccellente, come difficilmente compri in italia. il basilico nero per me e' una novita'.
Girando per la citta' (che non e' la piu' ricca dello stato), ti sembra che il reddito medio sia ben di piu' dei 4000USD/anno che ti dicono, piu' probabilmente oltre i 10000, viste le persone, il loro abbigliamento, abbigliamento,i negozi, le auto, ecc. La persona della world bank che ci accompagna giustamente dice che le ricorda alcune zone di berlino. In effetti i viali ricordano la karl marx allee di berlino.
Le persone che incontro sono competenti e, a parte i massimi vertici, parlano tutti perfettamente inglese ed hanno studiato in europa, dove vengono spesso.
Decisamente una sorpresa positiva, l'Uzbekistan
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