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Dalle dichiarazioni di ieri del Ministro Passera è evidente che il progetto del “Fondo di Fondi”, che sembrava destinato a non nascere perché assente dal Decreto Sviluppo 2.0, non necessita di una Legge ad hoc e sia quindi avviato a costituirsi nella Cassa Depositi e Prestiti.
L’industria italiana odierna, nata in condizioni socio-economiche e sotto fiscalità totalmente differenti da oggi, ha ormai – salvo rare eccezioni – esaurito la sua spinta, ed è destinata ad un lento declino. Una nuova generazione di Imprenditori, composta da giovani a cui abbiamo insegnato a viaggiare e sentirsi cittadini del Mondo, sta oggi decidendo se affrontare la sfida della propria vita basandosi nel proprio paese, o se trasferirsi all’estero. Molti hanno scelto e scelgono l’estero, sono già troppi i nuovi imprenditori ed i lavoratori delle nuove professioni ad essersi stabiliti a Berlino, a Londra, negli USA.
Tuttavia, il suddetto Decreto, attualmente in passaggio al Senato della Repubblica, anche integrato dal “Fondo di Fondi” non è sufficiente a fissare le condizioni minime per trattenere quella generazione di Imprese che dovrebbe tentare di restituire prospettive reali alla crescita dell’Italia. Né tantomeno rendere tali imprese capaci di competere.
L’aspettativa sul Decreto Sviluppo era altissima, perché alte erano state le dichiarazioni del Ministro e del suo staff intorno a questa iniziativa, che sembrava realmente voler colmare il gap tra l’Italia le realtà avanzate. O almeno così pareva dal rapporto della Task Force riunita dal Ministro, che sembrava riconoscere quanto i nuovi imprenditori che puntano su Innovazione e crescita meritino un nuovo “patto generazionale”: nuove regole, fiscalità competitiva, premialità sul merito, zero burocrazia. Cioè tutto quello che troverebbero, senza andare troppo lontano, in diverse nazioni dell’Unione Europea.
Invece è uscito un testo a “bassa ambizione”, stravolto – rispetto al Rapporto della Task Force – dagli interventi di forbici che sono giunti da parte della Ragioneria di Stato, nome che evoca immagini polverose, realtà di una divisione della Presidenza del Consiglio che pensa solo in termini di coperture, anche quando si tratta di operare sgravi su entrate che non si avranno mai, perché in queste condizioni tali entrate verranno prodotte altrove. E’ tanto difficile comprenderlo?
Grazie a diversi parlamentari volenterosi, numerosi emendamenti sono stati depositati e sono in discussione, al Senato, per tentare in extremis di rendere incisivo questo Decreto, facendo sì che disegni un perimetro di regole adatto a trattenere in Italia i nostri nuovi campioni: giovani coraggiosi, con voglia di farcela, che ambiscono a costruirsi con le proprie energie quelle che saranno tra vent’anni le nuove grandi imprese italiane. Sono quei ragazzi a cui abbiamo dato dei bamboccioni, degli sfigati, a cui abbiamo detto di non sognare più il posto fisso, di imparare l’inglese, investire su se stessi e mettersi in gioco. Ora che li abbiamo convinti, che sono molte migliaia, che sono la punta di lancia della nuova Italia che verrà, non possiamo dirgli “abbiamo scherzato, non ci sono le coperture”.
Io oggi, personalmente e per l’ecosistema che rappresento, voglio appellarmi ai Senatori della Repubblica membri della Commissione Bilancio, ed a membri del Governo come il Ministro Passera, il Ministro Profumo, ed il Vice Ministro Martone, affinché valutino gli emendamenti con sguardo alto verso il futuro, e con maggiore coraggio nell’imporre la prevalenza di una visione strategica su una contabile: lasciamo che i nuovi imprenditori che decidono di rischiare in Italia siano padroni del loro destino, anzichè schiavi di un trascorso italiano di cui non sono stati né attori né spettatori.
Risolviamo i problemi del Paese all’interno della generazione che ha avuto la responsabilità di generarli, e nel frattempo lasciamo costruire la nuova Italia ai giovani, dall’interno del paese anziché dal di fuori.
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Download OCI (zip)
Alcuni estratti:
Music infringers who accessed both legal and illegal content online claimed to spend the most on the category as a whole , spending on average £77.24 over the 3-month period. The 5% of internet users aged 12+ who only accessed illegal content, spent much less (£13.80).
Film infringers who accessed both legal and illegal content online claimed to spend the most on the category as a whole , spending on average £56.11 over the 3-month period. The 2% of internet users aged 12+ who only accessed illegal film content, spent much less (£28.25).
TV programme infringers who accessed both legal and illegal content online claimed to spend the most on paid for content (including physical rentals and purchases), spending on average £25.69 over the 3-month period. The 4% of internet users aged 12+ who only consumed illegal online content, spent much less (£3.51).
Two per cent of UK internet users aged 12+ were estimated to have downloaded or accessed at least one computer software product illegally over the period May-July 2012. Of those who had downloaded or streamed any content over the period, 17% had done so illegally.
One per cent of UK internet users aged 12+ were estimated to have downloaded or accessed at least one e-book illegally over the period May-July 2012. Of those who had downloaded or accessed any e-books over the period, close to a tenth (11%) had done so illegally
Two per cent of UK internet users aged 12+ were estimated to have downloaded or accessed at least one video game illegally over the period May-July 2012. Of those who had downloaded or accessed any video games online over the period, close to a fifth (18%) had done so illegally.
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Leahy's rewritten bill would allow more than 22 agencies -- including the Securities and Exchange Commission and the Federal Communications Commission -- to access Americans' e-mail, Google Docs files, Facebook wall posts, and Twitter direct messages without a search warrant. It also would give the FBI and Homeland Security more authority, in some circumstances, to gain full access to Internet accounts without notifying either the owner or a judge. (CNET obtained the revised draft from a source involved in the negotiations with Leahy.)
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Il secondo elemento che il report ETNO/Idate non chiarisce è quello dei margini e dei dividendi. Sul punto, non viene spesa alcuna riga, e questo fatto sorprende, perchè marginalità e dividendi sono elementi-chiave per capire come stia andando un settore. I dividendi in questo settore sono sempre stati molto alti, ma la festa non poteva durare per sempre, complice anche la crisi nell’Eurozona ed in alcuni paesi in particolare (Spagna ed Italia). Sono inoltre venuti al pettine determinati problemi di indebitamento, causati dalla follia Internettara degli anni 2000. Purtuttavia, gli incumbents continuano a fare margini notevolissimi (ma non sapremo mai quali sono quelli effettivi, vista la vischiosità dei sistemi di cost accounting) e a distribuire dividendi in maniera comunque superiore ai propri concorrenti (ed altri settori comparabili). Questo è probabilmente il motivo per cui il report ETNO/Idate glissa sull’argomento. Il terzo elemento, che il report ETNO/IDATE non menziona, è che a seguito al nuovo corso annunciato dal Commissario Kroes a luglio, il cash flow degli incumbents non potrà mai diminuire. La Kroes ha dichiarato che i proventi delle reti telefoniche degli incumbents, per quanto vecchie, ammortizzate e tecnologicamente superate, dovranno continuare ad essere remunerate riccamente per i prossimi 8 anni. Quindi: impossibile lamentarsi in queste condizioni. Per aggiungere un po’ di drammaticità ad un quadro poi non così drammatico, ETNO reitera il tema della cooperazione e dei modelli di business con gli operatori Internet e gli OTT. Come al solito, non si chiarisce quale sia la legislazione da introdurre o abolire per facilitare questa benedetta cooperazione, e perchè ci sia un problema regolamentare da risolvere. Chi impedisce a Telecom Italia di fare accordi con Google? Nessun impedimento, il solo problema è che non si può obbligare Google &Co a fare accordi con Telecom Italia che solo quest’ultima vuole fare. Il tentativo di sovvertire questo quadro introducendo dei principi maliziosi in sede ITU è stata un flop clamoroso (per rendersene conto suggerisco di leggersi la recente posizione del Berec sull’argomento). La genericità del comunicato ETNO sul punto mi porta a pensare le telco storiche stiano pensando ad un piano B, visto che quello A (regolamentare la questione a livello ITU, sedendosi al tavolo con Arabia Saudita, Libia ed Emirati Arabi) è ormai fallito.
Scritto alle 23:14 | Permalink | Commenti (1) | TrackBack (0)
Apple Now Owns the Page Turn - NYTimes.com.
This design patent, titled, “Display screen or portion thereof with animated graphical user interface,” gives Apple the exclusive rights to the page turn in an e-reader application. Yes, that’s right. Apple now owns the page turn. You know, as when you turn a page with your hand. An “interface” that has been around for hundreds of years in physical form
Tra fine anni 90 e inizio 2000 ci fu la famosissima campagna pubblicitaria di Apple "Think different", di cui alcuni poster sono ricordati nella miniatura qui di fianco.
Il testo diceva:
Here’s to the crazy ones.
The misfits.
The rebels.
The troublemakers.
The round pegs in the square holes.
The ones who see things differently.
They’re not fond of rules.
And they have no respect for the status quo.
You can quote them, disagree with them, glorify or vilify them.
About the only thing you can’t do is ignore them.
Because they change things.
They push the human race forward.
And while some see them as the crazy ones,
We see genius.
Because the people who are crazy enough to think
they can change the world,
Are the ones who do.Ecco quelli pazzi.
I disadattati.
I ribelli.
Coloro che causano problemi
I paletti rotondi nei buchi quadrati
Quelli che vedono le cose in modo diverso
Loro non amano le regole.
E non hanno rispetto per lo status quo.
Puoi citarli, essere in disaccordo con loro o calunniarli
Ma l'unica cosa che non puoi fare e' ignorarli.
Perchè loro cambiano le cose
Loro spingono in avanti il genere umano.
E mentre alcuni li vedono come i pazzi
Noi vediamo il genio.
Perche' le persone abbastanza pazze da pensare
che possono cambiare il mondo,
sono quelli che lo fanno.
Scritto alle 22:52 | Permalink | Commenti (11) | TrackBack (0)
… dalle nostre prime verifiche, risulta che al momento l’assistenza sia praticamente inesistente. Una volta composto il numero verde 800 915 904, segnalato sul sito della Apple nella parte relativa alla garanzia, dall’altro lato risponde una voce automatica che recita “Hi, You’ve reached a not working numebr at Apple!”. Questo avviene per due volte di seguito, quindi la linea cade senza che il consumatore abbia ricevuto le informazioni desiderate. Abbiamo segnalato questa procedura all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, affinché solleciti Apple ad attivare il numero verde e il servizio di assistenza corrispondente.
Scritto alle 16:32 | Permalink | Commenti (5) | TrackBack (0)
Scritto alle 11:16 | Permalink | Commenti (0) | TrackBack (0)