Molto bella questa ricerca commissionata da Ofcom che analizza le violazioni del copyright relative a musica, film, libri, programmi tv, software e videogiochi e, tra l'altro, trova che:
- il 10% dei trasgressori più attivi (non chiamati "pirati") sono solo l'1,6% della popolazione con più di 12 anni e sono responsabili del 79% delle infrazioni.
- il successivo 10% dei trasgressori è responsabile solo del 9% delle infrazioni
- il 20% dei trasgressori più attivi (3,2% della popolazione) fruiscono anche del 11% dei conetnuti legali
- il 62% dei trasgressori è interessato ad un solo tipo di media; il 42% musica, il 28% film
- i trasgressori fruiscono e pagano più offerta legale rispetto ai non-trasgressori (il top 20% trasgressori spendono il 77% in contenuti legali rispetto ai non trasgressori)
- il prezzo ottimale che i vari segmenti di trasgressori sono disposti a pagare tende ad aumentare con il volume delle infrazioni (chi trasgredisce di più dichiara un prezzo ottimale più alto)
- mediamente solo il 28% dei fruitori (sia legali che no) si dichiara molto confidente di sapere se un contenuto è legale o meno
Questa me la segno per la prossima volta che qualcuno mi dice "ma se uno non vuole pagare, non pagherà mai". E non è la prima ricerca che leggo che prova che chi utilizza mezzi poco leciti per usufruire di contenuti multimediali lo fa perché manca una risposta del mercato alla domanda e non per voglia di rubare. Piattaforme come Steam nel campo dei videogiochi e Spotify nella musica stanno finalmente offrendo dei servizi totalmente impensabili fino a 10 anni fa in Italia, a prezzi totalmente irrisori (se non gratuiti)... Quando avremo finalmente da noi anche veri servizi di film/telefilm on demand come Netflix o Hulu?
Scritto da: Alessandro | 26/05/2013 a 11:36
la dimensione piccola del nostro mercato unitamente all'arretratezza della diffusione e al (basso) livello di aggiornamento dell'infrastruttura, rendono il nostro mercato non molto interessante per operatori video internazionali. Pero' mediaset premium live e chili e skygo e apple store non sono malissimo, anche se il catalogo è non confrontabile con netflix...
Scritto da: Stefano Quintarelli | 29/05/2013 a 10:23