qui trovate i risultati del primo quarter di TI: Risultati finanziari primo trimestre 2013 | Gruppo Telecom Italia.
sono riuscito a guardarli solo oggi, a causa delle note disavventure.
che dire dell'andamento domestico ? mi sembra tutto abbastanza secondo le tendenze che prima pronosticavo e poi osservavo...
complessivamente ricavi giù del 10,1%, EBITDA a -9,8%.
La fissa perde in ricavi "solo" il 7,7%. Ma i segnali che ci leggiamo dentro sono quelli che interessano...
- Ricavi Wholesale: in calo (-6,6%). Stante che non vedo grandi reti di accesso alternative in giro, non e' un buon segnale nemmeno per i competitor. Probabilmente lo spostamento da fissa a wireless, accelerato dai primi LTE, sta dando i suoi primi segnali, aiutato dalla recessione economica. Sono abbastanza pessimista sulla possibilità di recupero. Questo era il momento per avere una rete in fibra per difendere valore e spostare clienti. Se il fisso nella percezione dell'utente non è tanto diverso dal wireless, perchè tenerne due ? gli effetti sulla rete fissa sono diretti e molto pesanti. Leggete questo: 2007.04.03 Beltel - AcquaItalia, Waternet e la One Network.
Ci torniamo su quando parliamo di separazione della rete.
- Sul fisso, la voce perde 127 milioni di ricavi, i dati aumentano di 2 milioni (business+consumer). Non mi pare ci sia altro da aggiungere. Forse una annotazione sul fatto che nel mercato retail la quota di mercato è abbastanza stabile al 50,7%. (anche questo è da tenere a mente).
- Sul wireless, ricavi a -16,4%; l'wholesale regge mentre in retail perde 17,1%. (i volumi dell'wholesale sono 1/20esimo del retail). il calo retail deriva da guerra di prezzi e volumi. penso che si ripercuoterà con un minimo di latenza anche sull'wholesale; anche gli operatori clienti di TI subiranno la pressione dal mercato...
- L'estero non riesca a compensare; a livello gruppo ricavi a -3,2% ed EBITDA a -6,4%
- Per quanto riguarda gli investimenti, rispetto ai ricavi, queste le percentuali che ho calcolato (spero di non avere sbagliato) Italia 14,4% Argentina 12,2% Brasile 10%. Non è giusto pero' fare una fotografia statica ad un quarter. Seppure gli investimenti in Brasile sono limitati, nel mese di marzo TIM ha preso piu' del 50% delle nuove SIM; bisognerà vedere investimenti volumi e margini nel medio periodo.
- Il debito aumenta dell1,7% a 28,8Bn; vengono confermati i target di riduzione a fine anno sotto i 27Bn. Bisognerà vedere a fine anno in che misura verranno toccati gli investimenti.
Ma la vera novità è la slide 14 di Bernabè in cui per la prima volta si parla della separazione strutturale della rete fissa.

Nota bene: i km di fibra sono lo 0,7% dei km del rame.
La parte interessante è quella riassunta nei punti dei benefici della separazione strutturale: due tecnici e due regolamentari.
- tecnici: qualità del rame (ovvero manutenzione; come dire che se non c'e' separazione invece ne risentirebbe ?) e sviluppo dell'FTTx (undici anni che se ne parla...). non mi pare che sia questo il "core" del discorso che invece mi sembra essere quello riguardante gli aspetti...
- regolamentari: "garantire la piena equivalenza degli input" [tra TI ed i competitor che acquistano all'ingrosso], cosa che però un annetto fa sembrava già più che raggiunta quando in questo discorso che faceva il bilancio di 3 anni di Open Access TI diceva che "represents a consolidated best practice at the European level". Poi c'è il "Stabilize the regulatory framework". Le regole sono europee ed applicate in italia dall'AGCOM. Non capisco che cosa si intenda "stabilizzarle", aldilà del fatto che si vorrebbe cambiare qualcosa (ovvero le regole asimmetriche imposte a TI con finalità procompetitive, ovvero a favore dei nuovi entranti. ma attenzione, TI ha pur sempre più del 50% di quote di mercato praticamente in tutto eccetto che nel wireless!)
Concludendo...
i nodi stanno arrivando al pettine. l'idea di separare la rete in una nuova società in cui entrino anche i concorrenti ("One Network") ormai è più che matura.
per andare avanti occorre smussare qualche dettagliuccio... tipo a chi rimanga il controllo della società rete (se TI consolida o meno) cosa legata alla quantità di debito da allocare alla nuova entità; le regole applicabili a TI una volta fatto questo passaggio (i concorrenti sono abbastanza sensibili e preoccupati, come si vede da questo articolo dell'ottima Oliveri sul Sole), ecc.

Dulcis in fundo c'è la partecipazione all'investimento da parte della Cassa Depositi e Prestiti (la società finanziaria di proprietà dello stato che fa investimenti sia emettendo obbligazioni proprie, sia garantiti dallo stato (in particolare dal risparmio postale; per questo non può fare investimenti rischiosi)).Proprio per minimizzare i rischi e' importante che l'operazione sia "di sistema", coinvolgendo gli altri operatori, che però non vedono ovviamente di buon grado assumersi eventuale debito di TI.
IMHO il momento politico, con le complicazioni che l'italia sta affrontando, non è particolarmente favorevole per un benestare simile da parte del governo; non è un caso che l'incontro (o gli incontri ?) tra Letta e Bernabè e Zanonato abbia sortito solo le dichiarazioni di rito...
P.S. nei giorni scorsi, anche, Telecom è stata sanzionata dall'antitrust con 103,8 milioni per avere difeso le sue quote di mercato ostacolando l'offerta dei concorrenti. Come se al nostro ipotetico amico dipentente che guadagna 30.000 euro all'anno, fosse comminata una sanzione di 174 euro. Direi che a questo livello, al contrario delle precedenti, si nota...