E' un momento topico.
E' arrivata l'attesa proposta di norme del Commissario EU Neelie Kroes che, se approvato, determinerà il futuro delle TLC e di internet in Europa. E potrebbe essere decisamente non roseo, come vedremo.
1 LA PREVENZIONE DEI CRIMINI
Fatemi iniziare da questo passaggio della proposta, solo a mo' di inciso. Poi entriamo nel merito degli effetti di mercato, sull'informazione, ecc.:
Reasonable traffic management measures shall be transparent, non -discriminatory, proportionate and necessary to:
a) implement a legislative provision or a court order, or prevent or impede serious crimes
Tecnicamente l "traffic management" viene fatto con apparati che esaminano il contenuto dei pacchetti di dati intransito nella rete, ovvero ciò che c'è scritto dentro.
Traduco quindi in italiano:
Se c'è una decisione di un giudice, gli operatori devono esaminare il contenuto delle comunicazioni in rete per prevenire o impedire crimini.
Sono indeciso quale di queste due immagini renda meglio l'idea

2 DA DOVE VENIAMO
Le regole attuali sono originate nel 1992 con la "Open Network Provision" che ha liberalizzato il settore. Obiettivo è sviluppare la concorrenza, ovvero ridurre le quote di mercato degli operatori monopolisti di stato (che erano quindi il 100%
Le regole vigenti sono perciò asimmetriche, per favorire lo sviluppo di operatori alternativi.
Laddove c'erano da costruire reti ex novo (quelle mobili, che io preferisco chiamare wireless) le regole hanno funzionato. Le tariffe di terminazione hanno garantito trasferimento di fondi dal monopolista (rete fissa) agli operatori mobili con i quali fondi hanno sviluppato le reti mobili
Ma le reti mobili costano due ordini di grandezza in meno delle reti fisse.
Una teoria del Prof. Martin Cave prevedeva che solo la concorrenza tra reti fisicamente distinte potesse garantire una competizione in grado di assicurare vantaggi a lungo termine ai clienti.
L'alternativa, ovvero che la competizione fosse sui servizi, fu scartata dalla Commissione che adottò l'idea di Cave ("ladder of investments").
Gli operatori monopolisti si profusero in operazioni di lobby a sostegno di questa tesi. Loro, che conoscevano bene il business, capivano bene che una competizione tra reti alternative sarebbe arrivata dopo Godot.
A 20 anni di distanza, in vari paesi, tra cui l'italia, le quote di mercato degli operatori di rete fissa (ex monopolisti di stato) sono superiori al 50%. Da monopolisti di stato a monopolisti di fatto.
Quando dico "monopolisti", intendo che hanno "significativo potere di mercato" nell'accezione Antitrust, e quindi soggetti a vincoli che gli proibiscono di competere sfruttando il loro significativo potere di mercato.
Nell'ordinamento italiano, mi spiegano i giuristi, la dottrina antitrust trova radicamento nella Costituzione che prevede che tutti i soggetti abbiano una parità sostanziale di diritti e non solo formale, da cui le misure asimmetriche procompetitive ed il divieto di abuso della posizione dominante.
Tornando alla rete fissa, adesso è chiaro a tutti che la rete non e' duplicabile, lo ammette anche Telecom in Italia; anche per questo si parla di separazione e di intervento dello Stato.
I politici europei del 1992, inesperti della materia e con poca fantasia, preferirono promuovere il modello Martin Cave, una idea di competizione centrata su muratori che scavano e stendono cavi piuttosto che su softwaristi che sviluppano applicativi.
A loro discolpa si può dire che all'epoca c'era internet ma non c'era il web e solo pochi pionieri di allora, che iniziavano le loro società, avevano una vaga intuizione di ciò che sarebbe potuto avvenire.
3 DOVE RISCHIAMO DI ANDARE
Con il pacchetto Kroes, se approvato, si aprirebbe una nuova stagione ed a mio avviso i regolatori europei farebbero per internet un altro grave errore come fu fatto per la rete fissa.
Certo, le tariffe di roaming vengono abbassate. Molto bene. una misura che piacerà molto a viaggiatori e turisti; cosa che a un politico a pochi mesi dalle elezioni non può che far piacere...
Il portavoce del Commissario Kroes si è dato un gran da fare per cercare di convincere i media (che a loro volta disseminano informazione al pubblico) che il Commissario difende la neutralità della rete come dice di voler fare.
A mio avviso purtroppo i fatti sono radicalmente diversi e la verità, opposta. (rispetto a quanto scrivevo nel post linkato in questo paragrafo, il testo finale del provvedimento è lievemente diverso. una limatura lessicale che lascia inalterato lo schema, rendendolo solo meno impresentabile).
I comunicati stampa della Commissaria parlano di "difesa della neutralità della rete" quando l'articolo 19 prevede esplicitamente l'obbligo per gli operatori monopolisti di predisporre una offerta non neutrale.
L'operazione di comunicazione della Commissione mi pare starebbe bene come quarto principio del Socing di 1984
- L'ignoranza è forza
- La guerra è pace
- La libertà è schiavitù
- La prioritizzazione è neutralità
L'articolo 23 della stessa norma dice infatti
The provision of specialised services shall not impair in a recurring or continuous manner the general quality of internet access services.
Gli "specialised services" è un eufemismo per dire "servizi prioritari" che "non devono compromettere in modo ricorrente o continuo la qualità generale dei servizi di accesso Internet".
Cioè, possono compromettere la qualità generale dei servizi di accesso ad internet, ma solo in modo discontinuo e saltuario!
Se un utente si sentisse danneggiato, una dimostrazione della discontinuità e saltuarietà è molto difficile da fare, se non praticamente impossibile.
Ma, a parte ciò, vi rendete conto ? vi immaginate se vi dicessero che, per favorire la distribuzione di acqua minerale, l'erogazione dell'acqua comunale non dovrebbe essere compromessa in modo ricorrente o continuo ?
La Neutralità della rete sta nel non discriminare traffico per tipologia, sorgente e/o destinazione. La prioritizzazione è l'opposto: la gestione del traffico per assicurare che uno abbia la precedenza su altri, in funzione della sua tipologia, sorgente e/o destinazione.
Il portavoce del Commissario Kroes, è stato molto attivo anche su twitter; ne riporto tre che ha pubblicato in stretta sequenza in una discussione, che mi paiono assolutamente emblematici dell'operazione di comunicazione in corso



In questi tre tweet difende a spada tratta la prioritizzazione, ovvero l'opposto della neutralità (che invece nel comunicato diffuso sostiene di difendere)
La tesi che traspare è
- che quei cattivoni che sostengono la Neutralità della rete possono causare la morte di persone negli ospedali
- perche l'accesso ad internet prioritizzato serve per salvare vite umane
- perchè non tutti i dottori sono in ospedali [e abbisognano di collegamenti ad internet prioritizzati]
- e perchè non tutti gli interventi chirurgici [che abbisognano di collegamenti ad internet prioritizzati, senza i quali morirebbero persone negli ospedali] sono pianificati e i dottori chissà dove sono
La conclusione che traggo io è che, dato che il portavoce del Commissario Kroes è australiano e vive in Belgio, non mi farei mai curare in Belgio nè in Australia dove ci sono chirurghi che operano interventi non pianificati, da casa, via rete.
Un amico chirurgo ha commentato usando le parole "follia pura"
Io mi limito a considerarla una mistificazione (dizionario: Alterazione della verità per il proprio interesse).
Anche perchè il provvedimento tende a modificare il mercato degli utenti residenziali; il mercato business è completamente diverso ed è dal 2000 circa che gli operatori vendono collegamenti gestiti alle aziende (ed ospedali) !
4 PERCHE' LA NEUTRALITA' DELLA RETE E' IMPORTANTE
Se qualcuno ha ancora dei dubbi, cerco di spiegarlo facendo riferimento a questa slide che schematizza la struttura del mercato.

Le palle stanno a rappresentare gli operatori che vendono accesso ad internet (operatori di accesso).
La situazione è simile nella maggior parte dell'Europa: c'è un operatore, di solito l'ex monopolista di stato, che ha la maggior quota di mercato (talvolta più della metà) poi ve ne sono alcuni grandi, e poi molte decine o centinaia di piccoli, come in Italia.
Le TV stanno a rappresentare le emittenti TV. Una grande blu che, essendo finanziata dal pubblico deve raggiungere tutti gli utenti e non può fare accordi esclusivi con un solo operatore, una grande rossa che essendo privata può farli, e centinaia di piccole.
Le linee nere stanno a rappresentare collegamenti senza gestione della prioritizzazione delle trasmissioni dati, le linee celesti collegamenti con gestione della prioritizzazione
IP Transit è il tipo di collegamento fornito agli operatori di accesso dagli operatori di transito che portano il traffico in giro per il mondo. Uno hub importantissimo in Europa è Londra.
Peering è il collegamento diretto locale tra operatori.
4.1 ESEMPI DI EFFETTI DELLA NON NEUTRALITA'
- Supponiamo che BigNet faccia un servizio prioritizzato BigNetVideo, un servizio di videocomunicazione di base. Servizi di video comunicazioni alternativi, anche migliori dal punto di vista tecnico, con chat e condivisione di schermi, semplicemente non avrebbero mercato perchè in modo saltuario e discontinuo, quando stai usandoli, potrebbero risultare compromessi... Un freno alla concorrenza applicativa
- Una startup che volesse innovare usando servizi di videocomunicazione in qualche nuova diavoleria risulterebbe penalizzata perchè il servizio potrebbe risultare compromesso in modo saltuario e discontinuo dal piu' stabile ma poco innovativo servizio BigNetVideo. Un freno alla innovazione
- Tra l'altro, trattandosi di fenomeni per loro natura statistici, è molto complesso verificarli e comunque i dati sono soggetti ad interpretazioni. Potrebbe essere che, sfruttando questa concessione, l'operatore BigNet volontariamente comprometta in modo saltuario e discontinuo i servizi di una applicazione concorrente per favorire la propria. La cosa, una volta tollerato che il traffico venga "gestito", sarebbe di difficilissima (se non impossibile) dimostrazione. Certamente nessuno pensa che una azienda deliberatamente ricorra a questi mezzucci per danneggiare i concorrenti introducendo artatamente dei disservizi, magari da manager inferiori all'insaputa del top managament. Comportamenti simili sono invece stati sanzionati da Antitrust e ci sono voluti dieci anni, dopo che i concorrenti hanno iniziato ad osservarli. Un'arma per la concorrenza sleale.
- Supponiamo che BigNet e SmallNet (verde) facciano ciascuno il proprio servizio di videocomunicazione prioritizzato. UViola1 ed UViola2 parleranno tra loro alla grande. Un utente di SmallNet, dato che la maggioranza degli utenti stanno da BigNet, avrà più probabilità di parlare con un utente di BigNet piuttosto che con un altro utente di SmallNet. Un nuovo abbonato che debba scegliere sara' piu' portato ad abbonarsi a BigNet, anche se magari l'assistenza tecnica, la precisione di fatturazione, la stabilità della banda di SmallNet sono meglio.
E' un po' lo stesso discorso di uno spreadsheet: tutti usano Excel perche' tutti usano Excel e ci si scambiano i files più facilmente, anche se Lotus Improv era superiore... Un effetto rete ottenuto mediante prioritizzazione che aiuta i più grandi a diventare sempre più grandi.
- Per mitigare questo rischio, SmallNet potrebbe decidere di chiedere a BigNet (anzichè parlarsi attraverso un collegamento IP Transit) di fare un peering diretto che gestisca la stessa prioritizzazione che gli utenti di BigNet usano. In questo modo il nuovo abbonato potrebbe scegliere indipendentemente dall'effetto rete a quale operatore rivolgersi, se BigNet o SmallNet perchè la dimensione non sarebbe un fattore competitivo. Lui parlerebbe bene sia con i pochi abbonati di SmallNet che con i piu numerosi abbonati di BigNet.
Questo era uno degli assunti della liberalizzazione della fonia. La qualità del servizio di interconnessione tra operatori telefonici era garantito, misurato e controllato. In questa proposta della Kroes si dà il via libera agli operatori per fare prioritizzazioni al proprio interno ma gravemente non vi è una parola sull'interoperabilità, cosa che penalizza i più piccoli.
- Supponiamo BigNet e TeleBigRosso si accordino per erogare i contenuti di quest'ultima con qualità garantita su BigNet. La scelta di quali contenuti prioritizzare la fa l'operatore, non la fa l'utente. E' l'operatore che decide, in base alle proprie convenienze, quali saranno i contenuti con una corsia preferenziale e quali invece potranno risultare penalizzati e compromessi in modo saltuario e discontinuo.
- Se TeleBigRosso è molto, molto popolare, BigNet avrà un vantaggio competitivo; i suoi utenti si abboneranno perchè così possono vedere erogati in modo preferenziale i contenuti di TeleBigRosso, a scapito di chi non ha un rapporto analogo con TeleBigRosso.
Se uno delle centinaia di operatori piccoli andasse da TeleBigRosso e chiedesse un simile accordo, TeleBigRosso lo concederebbe ? avvierebbe centinaia di contratti con operatori piccoli, solo per spirito di equità per non dare un vantaggio competitivo all'operatore di dimensioni maggiori ? ovviamente no, e si avvataggerebbero cosi' nuovamente gli operatori maggiori.
- Anche TeleSmall sarebbe penalizzata, dato che gli utenti di BigNet accederebbero con una erogazione preferenziale ai contenuti di TeleBigRosso, a scapito delle televisioni private di minori dimensioni.
TeleSmall potrebbe chiedere a BigNet di avere un trattamento analogo, ma BigNet avvierebbe centinaia di contratti con televisioni piccole, solo per spirito di equità per non dare un vantaggio competitivo alle televisioni di dimensioni maggiori ? ovviamente no, e si avvataggerebbero cosi' nuovamente le televisioni maggiori, a scapito anche del pluralismo.
- Queste situazioni non sono nuove nel mercato televisivo via cavo che prevede, proprio per non sfruttare vantaggi indebitamente (in senso antitrust), condizioni dette "must offer" e "must carry": l'operatore via cavo può chiedere all'emittente i suoi contenuti e l'emittente può chiedere all'operatore via cavo di trasportare anche i propri contenuti.
La differenza è che nelle TV via cavo, emittenti ed operatori sono poche unità, su Internet sono centinaia determinando una complessità ingestibile. Comunque, anche su questo, nessuna parola del Commissario Kroes che vieti lo sfruttamento di posizioni con significativo potere di mercato, ed è strano, perchè di casi simili di bundling si occupò quando era Commissario alla concorrenza.
4.2 NEUTRALITA' DELLA RETE ED ANTITRUST
Si noti che il problema nasce quando sono coinvolti operatori di grandi dimensioni, quelli che hanno un "Significativo Potere di Mercato" (SMP in gergo Antitrust).
L'operatore SMP si difende dicendo "certo, ma apposta c'è l'Antitrust, per sanzionare eventuali abusi". E ciò è vero, solo che...
- misurare e verificare fenomeni che sono per loro natura statistici, al fine di rilevare eventuali comportamenti abusivi è molto, molto, molto complesso e soggetto ad interpretazioni (vedi secondo bullet sopra)
- i tempi della giustizia sono estremamente lenti, specie nei casi Antitrust. Il celeberrimo caso Microsoft, per il quale NON vi erano dubbi interpretativi su dati statistici, fu iniziato da Novell nel 1993; Microsoft fu sanzionata nel 2004, perse l'appello nel 2007; Microsoft non si adeguò e fu risanzionata nel 2008, l'appello contro questa nuova sanzione si concluse con una riduzione della sanzione (da 899 a 860 milioni di euro) nel 2012. dal 1993.
In questi 20 anni, Novell non esiste più. 20 anni sono forse un caso limite, ma molti anni e' la norma. Un caso contro Deutsche Telekom nell'efficientissima Germania arrivò a conclusione dopo 10 anni.
A questo tende il principio della Neutralità della rete, a prevenire non a curare, a proteggere il mercato per evitare che si verifichino abusi di posizione dominante a scapito degli operatori di dimensione minore, prevenendo azioni la cui sanzione rischia di arrivare a babbo morto.
Mica ad ammazzare bambini negli ospedali.
5 IL PROBLEMA DEGLI INVESTIMENTI ED UNA PROPOSTA ALTERNATIVA
Certo che gli operatori monopolisti, quelli che hanno la proprietà della infrastruttura (che non è duplicabile) sono gli unici che possono fare una modernizzazione dell'infrastruttura che è un vantaggio per tutto il Paese
In questo video cercavo di spiegare perchè un ostacolo alla realizzazione di nuove infrastrutture è l'attuale struttura del mercato per come si è logicamente evoluta a seguito dell'idea della competizione basata su muratori, scavi e fili anzichè su sviluppatori e software applicativi.
Gli operatori ex monopolisti di stato dicono che senza la possibilità di vendere prioritizzazione "qualità del servizio", loro non avranno risorse per poter investire in nuove infrastrutture.
Gli stessi operatori i cui amministratori delegati a fine anno scorso hanno fatto un importante workshop al riguardo; 11 capi di telco europee che nell'ultimo esercizio avevano distribuito dividendi per più di 20 miliardi di euro.
La liberalizzazione delle TLC in Europa prevedeva misure asimmetriche a vantaggio dei nuovi entranti per aumentare la concorrenza. Beh, sulla rete fissa non ha funzionato: posizioni ancora SPM e niente nuove infrastrutture.
Come descritto sopra, l'attuale linea del Commissario Kroes appare
molto favorevole a loro (non ho parlato del club dei grandi operatori
che si rischia di venire a creare in forza edll'articolo 19 della stessa
proposta Kroes), sperando che extramargini derivanti da queste concessioni si traducano in un rilancio degli investimenti in nuove reti, anzichè in dividendi e malinvestimenti (come ci sono stati a bizzeffe in questi 20 anni).
Personalmente ritengo che gli incentivi al top managament siano più correlati ai dividendi che alle reti in fibra e quindi che sia una pia speranza l'idea che la concessione di extramargini porti a maggiori investimenti.
Ma anche ammettendo ciò, mi permetto sommessamente di fare una proposta che permetterebbe di mitigare i numerosi rischi anticompetitivi di cui sopra: anzichè pensare di vendere QoS ai fornitori di contenuti, si venda la prioritizzazione sul segmento della rete di accesso degli utenti.
Sia la base di tutto internet best effort (e' l'internet di oggi, si chiama "best effort" e corrisponde a massima flessibilità di utilizzo), sia l'utente a chiedere di avere prioritizzato il traffico da e verso una certa destinazione, non l'operatore a imporglielo sulla base di suoi accordi commerciali con content provider o di proprie convenienze commerciali per propri servizi.
Sia l'utente a chiedere di avere prioritizzato sulla sua ADSL Spotify piuttosto che SferaMusica o Messagenet piuttosto che PippaVoce.
Ovviamente per una tariffa incrementale rispetto alla normale internet "best effort" (l'obiettivo è guadagnare di più per fare investimenti, no ?)
Ogni operatore potrebbe farlo per i propri utenti, se richiesto; non ci sarebbero rischi di abusi, importanti effetti rete, discriminazioni, limitazione del pluralismo, ecc. Perchè l'incaponirsi sul prioritizzare i fornitori di contenuti ed applicazioni grazie ad accordi con loro, a me fa venire il dubbio che invece per qualcuno possano essere proprio gli effetti desiderati.
Perchè tutti amiamo la concorrenza, ma per gli altri.