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25/10/2013

Commenti

twitter.com/alessiodd

Caro Stefano, se dovessimo metterci a compilare la lista delle aziende che vogliono i tuoi dati a tutti i costi perderemmo una giornata. Ad esempio c'è dropbox che anche se collego al computer un macinacaffè mi chiede di importare i dati in cambio di qualche MB in più. Purtroppo il cloud (anche quello che ti fanno pagare profumatamente) sancisce definitivamente la trasformazione dell'utente nel prodotto.
Bisognerebbe che qualche politico volenteroso (un nome a caso :-) ) promulgando delle leggi per l'enforcement del diritto costituzionalmente garantito alla privacy nell'epoca dell'informatica di massa, sensibilizzasse l'utenza a pratiche virtuose (hard disk di rete invece di Dropbox) e mettesse un freno alla voracità degli operatori cloud statunitensi con delle norme più rigorose.
BTW fa riflettere che mentre questa configurazione di mercato metteva - palesemente - radici, in Italia alcuni politici si trastullassero con due o tre tentativi di mettere la mordacchia ai blog...

Eddy

Ma no, è per offrirti un servizio migliore! Dopo le tue impronte digitali(*), vogliono sapere anche chi sono i tuoi amici e quando li incontri, per incrociare meglio i dati...

(*) lo so, loro giurano che rimangono nel tuo iCoso, fino al prossimo asterisco.

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