Ricevo da Lventure Group, che non conosco, ma mi sembra un bel riassunto, che posto qui:
Ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto startup che prevede importanti agevolazioni fiscali per chi investe in startup innovative.
Gli sgravi fiscali valgono sia nel caso di investimenti diretti in startup, sia nel caso di investimenti indiretti per il tramite di società di capitali, come LVenture Group*, che investono prevalentemente in startup.
Le persone fisiche e giuridiche che investono in startup innovative possono beneficiare delle seguenti agevolazioni fiscali:
- Le persone fisiche possono detrarre dall'Irpef un importo pari al 19% dei versamenti in denaro, per importo non superiore a 500.000 euro per anno;
- Le persone giuridiche possono dedurre dall'Ires un importo pari al 20% dei versamenti effettuati, per importo non superiore a 1.800.000 euro per ciascun periodo d’imposta.
Questi incentivi fiscali sono validi per tutti gli investimenti in startup innovative effettuati negli anni fiscali 2013, 2014, 2015. Il beneficio fiscale è correlato ai conferimenti in denaro effettuati sia in sede di costituzione della startup innovativa, sia in sede di aumento del capitale sociale in caso di startup già costituite.
Il modello UNICO 2014 è già stato arricchito con un nuovo prospetto dedicato alle agevolazioni per gli investimenti in startup innovative e permetterà di applicare la misura alle operazioni compiute nel 2013.
Testo del decreto startup: DM 30 gennaio 2014, attuativo delle agevolazioni fiscali riconosciute dall’art.29 del Decreto Crescita 2.0.
Mi potresti chiarire cosa intende il legislatore per startup innovativa ?
Scritto da: vincenzo | 23/03/2014 a 10:49
qui c'e' un ottimo riassunto http://www.fe.camcom.it/attivitaistituzionali/registro-imprese/start-up/start-up
Scritto da: Stefano Quintarelli | 23/03/2014 a 14:15
Non entro nel merito ma faccio una riflessione che potrebbe stare a monte.
Prendiamo un falegname.
Concordato fiscale, guadagna x; ma solo se è solo e se lavora con strumenti non innovativi, ad esempio le mani, la sega (anche motorizzata a dire il vero) e la sgurbia.
Mettiamo che invece che fare restauro ricostruendo parte di un intarsio a mano, voglia prendere una macchina da taglio da 70 cm * 70 cm a controllo numerico.
Il commercialista gli riferisce di desistere perché dovendosela far fatturare, risulterebbe che "fa innovazione" e quindi il guadagno x passerebbe a (x + 0.75 x).
È un caso reale, ma non diretto perché non faccio il falegname.
Ora, se fino ad oggi "fare innovazione" implica una immediata penalizzazione (la curva di apprendimento, i costi di impianto, la verifica di utilità, efficacia ed efficienza sono saltati a pie' pari e dall'anno successivo si presume - e sappiamo che l'onere della prova è invertito – che l'incremento reddituale sia del 75%, mica un prospero), dopo questo decreto, tutto il corpaccione dell'amministrazione stapperà ad ogni innovatore o lo metterà tra coloro che si sono "autodenunciati"?
Oppure stiamo solo facendo il giro da dietro e ci bussiamo alle spalle sperando che i gonzi finiscano per guadagnare il 75% in più solo per il fatto di esistere?
Sono due estremi, bianco e nero; ma siamo sicuri che il tutto produrrà invece sfumature intermedie?
Scritto da: mORA | 23/03/2014 a 15:58
Grazie.
Il punto 3 chiarisce un po' le cose però mi fa sorgere una domanda:
Se ho capito bene, se sono "start up innovativa" come requisito ho che devo essere licenziatario o possessore di almeno un IP. Questo implica a monte che devo anche essere strutturato per la gestione delle IP. Non mi pare una cosa banale se per start up si intendono anche nano e micro imprese.
In più non mi pare che ad oggi il sistema di gestione delle IP nostrano abbia brillato particolarmente per efficienza.
Ad esempio, tu tempo fa, scrivesti che avevi finalmente ottenuto il riconoscimento di una IP in ambito compressione/elaborazione segnali di immagini (vado a memoria), come difendi questa tua IP ? Perchè poi credo che alla fine si combatta con le fionde contro delle corazzate.
Stiamo in Europa certo ma il mercato è pur sempre globale (a maggior ragione se si parla di prodotti innovativi).
Scritto da: Vincenzo | 23/03/2014 a 17:25
"almeno uno" dei tre principi.
e si, una patent e' una protezione il cui valore e' inversamente proporzionale all'arsenale dell'avversario se tu usi anche IPR sua.
very difficult
Scritto da: Stefano Quintarelli | 23/03/2014 a 17:55
Buongiorno! Che tu sappia, la richiesta di questi incentivi esclude la possibilità di accedere a interventi tramite microcredito? Ho trovato queste informazioni http://www.finanziamentipergiovani.it/microcredito-lazio.html ma non capisco cosa sia più conveniente o se si tratti di interventi simili nelle caratteristiche. Grazie
Scritto da: marco | 27/03/2014 a 10:15
ti suggerirei di cercare un commercialista "innovativo".. io non lo sono e corro il rischio di dirti sciocchezze..
Scritto da: Stefano Quintarelli | 27/03/2014 a 17:56
Grazie!! Vado subito a vedere!!!
Scritto da: Sito Wp | 28/03/2014 a 21:26