I miei amici di H-ART sono in continua crescita
In questo momento ci sono diverse posizioni aperte su Milano, Treviso, Roma, Firenze.
Le posizioni di seguito,
- ACCOUNTANT TREVISO, ITALY
- ART DIRECTOR TREVISO, MILAN,ITALY
- CLIENT DIRECTOR TREVISO, MILAN, ITALY
- COMMUNITY MANAGER TREVISO, MILANO, ROMA, ITALY
- COMMUNITY MANAGER - INTERNSHIP TREVISO, FLORENCE, ITALY
- DIGITAL STRATEGIST MILAN, TREVISO, ITALY
- INTERACTION DESIGNER MILAN, TREVISO, ITALY
- PHP DEVELOPER TREVISO, VENETO, ITALY
- PM ASSISTANT - INTERNSHIP TREVISO, ITALY
- PROJECT MANAGER TREVISO, MILAN, ITALY
- SOCIAL MEDIA MANAGER TREVISO, MILAN, ITALY
tutti i dettagli a questo link
uno dei problemi, credo, e' che gli over 55, rispetto al resto della popolazione, sono culturalmente digital divisi.
non lo dico io, lo dice l'AGCOM (slide 5)
e gli over 55 occupano posti preminenti nei media, nell'imprenditoria e nel policy-making.
non e' una questione di erà ma di semplice densità di probabilità. la probabilità che un over 55 sia culturalmente digital diviso, stando ai numeri AGCOM, e' 3,5 volte più alta di un 40enne.
hanno chiaro che aumentando del 10% i metri edificabili non dai da lavorare solo a muratori, ma anche a geometri, architetti, serramentisti, elettricisti, ecc.
conoscono la filiera dell'edilizia che e' stato uno dei principali driver della crescita degli anni 60, legata al boom demografico che ricordano da ragazzi, i migliori anni della loro vita.
ma non conoscono le filiere dell'innovazione e delle tecnologie.
al massimo ti sanno dire, come una mano di bianco per rinfrescare la loro comunicazione, che "il digitale e' importante".
ma se graffi un po' e gli chiedi perchè e per come, scopri che, generalmente, non hanno contezza di che si tratta.
non conoscono le nuove professionalità e, quando gliele snoccioli, pensano che siano cose poco serie, di certo a nobilta' analoga a quella dell'imbianchino, meno del giardiniere.
quando invece valgono per la società 5 volte tanto (Moretti)
molti colleghi interpretano il digitale in forma assai riduttiva. come se parlare di elettricità fosse limitato ad una lampadina (che non era considerata da alcuni blasonati commentatori come una non-necessità, un lusso da ricchi per risparmiare sulle candele), non vedendo e non capendo le trasformazioni profonde edlla economia e quindi della società.
chiedigli cosa fa un digital strategist o un interaction designer o un social media manager e non ne hanno la minima idea.
(l'elettrificazione della francia è costata 760 miliardi, a valori correnti; ah, quando la politica pensava al futuro...)
poi ti spiegano che - senza contraddittorio e con rilancio in prima pagina - che internet è quella cosa che rende stupidi. (e vale sempre la pena ricordare questo)
un indigeno dell'amazzonia ti direbbe che le auto puzzano.
se lasciassimo a lui il policy making, le vieterebbe. pensa agli incidenti, ai costi sociali, ai pronti soccorsi, alle tragedie famigliari, ai pompieri ed ambulanze.. tutto per cosa ? solo per andare un po' piu' veloce da qui a li'.
solo se sei addentro a un sistema e ne comprendi le sfaccettature, puoi prendere una decisione informata soppesando costi e benefici
il futuro viene dall'innovazione.
è micidiale nei confronti del futuro lasciare agenda setting e policy making in mano ai digital divisi, a chi non conosce il mondo attuale (e si, non sono "nuove" tecnologie, definirle così serve a crearsi un alibi)
il parlamento finlandese ha un Comitato per il futuro che si riunisce due volte a settimana.
noi no.
beh, invece di andare a londra o berlino, adesso qualcuno di voi puo' pensare di andare a milano, treviso, firenze o roma..