I just bought a new TV. The old one had a good run, but after the volume got stuck on 63, I decided it was time to replace it. I am now the owner of a new “smart” TV, which promises to deliver streaming multimedia content, games, apps, social media, and Internet browsing. Oh, and TV too.
The only problem is that I’m now afraid to use it. You would be too — if you read through the 46-page privacy policy.
The amount of data this thing collects is staggering. It logs where, when, how, and for how long you use the TV. It sets tracking cookies and beacons designed to detect “when you have viewed particular content or a particular email message.” It records “the apps you use, the websites you visit, and how you interact with content.” It ignores “do-not-track” requests as a considered matter of policy.
It also has a built-in camera — with facial recognition. The purpose is to provide “gesture control” for the TV and enable you to log in to a personalized account using your face. On the upside, the images are saved on the TV instead of uploaded to a corporate server. On the downside, the Internet connection makes the whole TV vulnerable to hackers who have demonstrated the ability to take complete control of the machine.
More troubling is the microphone. The TV boasts a “voice recognition” feature that allows viewers to control the screen with voice commands. But the service comes with a rather ominous warning: “Please be aware that if your spoken words include personal or other sensitive information, that information will be among the data captured and transmitted to a third party.” Got that? Don’t say personal or sensitive stuff in front of the TV.
robe da matti...
Ciao Stefano come sempre proponi spunti molto interessanti su cui riflettere. Non sarebbe il caso di pensare ad una regolamentazione per chiarire quali e come questi dati possano essere raccolti? È impensabile, a mio avviso, lasciare la facoltà di scelta alla singole aziende che vendono prodotti o offrono servizi. Che poi spesso queste si limitano solo a riportare alcuni avvisi generici, talmente generici che l'utente neanche riesce da questi a capire cosa effettivamente viene condiviso.
Una curiosità: ma questi apparecchi (non solo TV) possono anche tenere una sorta di Log e quindi anche se utilizzate senza una connessione ad una rete esterna poi nel momento in cui vengono connesse, per es. per effettuare un aggiornamento, questi condividono tutti i dati raccolti che fino ad allora non era stato possibile inviare?
Un caro saluto
Matteo
Scritto da: Matteo | 23/11/2014 a 12:05
In teoria se non ti chiedono niente no, ma se ti hanno chiesto in fase di accensione "Vuoi aiutarci a rendere la tua esperienza interattiva migliore che mai? SI|NO" e hai risposto sì, allora hai acconsentito e quindi possono.
Per il resto molte delle cose avvengono già con qualunque smartphone: forse la questione su cui soffermarsi è il fatto che lo smartphone è considerato personale, quindi sono io che ho dato un consenso a creare i dati che verranno analizzati mentre una TV è uno strumento di fronte al quale chiunque può passare. Io configuro la mia TV per condividere con il produttore tutto quello che dico e il mio amico che viene a trovarmi e di fronte al TG esprime sue opinioni politiche viene registrato contro la sua volontà? Forse l'amico se vedesse una telecamera che lo punta potrebbe "allertarsi" e decidere cosa dire, ma se c'è una "semplice TV".... Io acconsento al fatto che venga registrato l'elenco dei programmi e i miei familiari, a loro insaputa, si trovano "sorvegliati" (e può avvenire che tuo figlio di 5 anni pigia SI su una finestra che gli impedisce la visione del cartone animato e tu ti trovi "registrato" a tua insaputa).
Scritto da: Stefano Bagnara | 23/11/2014 a 16:59
Ciao, con le app per smartphone si è arrivati a livelli di invadenza ormai assurdi, qualsiasi cosa venga installata raccoglie i dati più disparati, che tra l'altro apparentemente non sembrano nemmeno necessari all'utilizzo effettivo dell'applicazione. Io comunque non parlerei di consenso dato ad una app visto che la maggior parte delle volte nelle impostazioni non può essere disabilitato nulla ma si limitano solo in fase di installazione ad avvisarti a quali info, personali e non, avrà poi accesso, quindi all'utente l'unica scelta data è quella di installare l'applicazione o meno.
Analogamente per le TV come il caso di LG che se non accettavi le loro condizioni di servizio non potevi utilizzare molte delle funzionalità smart della TV e non penso che per poter utilizzare chessò Skype ad esempio sia necessario (al funzionamento di Skype stesso ;) ) inviare ad LG quali sono i programmi TV preferiti, quante volte metti in pausa un film o a che ora preferisci guardare la televisione.
Non ho una smart TV ma probabilmente se l'avessi prenderei in considerazione l'idea di bloccare alcuni indirizzi IP continuando però a pensare che non sia questa una soluzione vera.
Scritto da: Matteo | 23/11/2014 a 19:06
In inglese ci sarebbe un termine migliore per definire queste apparecchiature: "Telescreen".
Io continuo a tenermi le mie vecchie TV a tubo catodico. Emettono un po' di raggi X ma vabbè.
Scritto da: Mike | 24/11/2014 a 12:44
Ci sono strumenti per rilevare a distanza (breve, a dire il vero) cosa sta visualizzando un tubo catodico.. dovresti fare un cappottino di piombo alla tua casa ;-)
Scritto da: Stefano Bagnara | 24/11/2014 a 22:45