prendo spunto da una mail di Blegino nell alista di Nexa:
On 27/11/2014 19:03, Blengino wrote:
> Forse era inevitabile, e forse anche giusto, però non vedo un disegno chiaro
> sull'internet di domani, ma reazioni un po’ scomposte contro l'internet di
> oggi, dettate da convergenti interessi di diversa origine e natura, non
> tutti temo basati sulla tutela e sull'interesse degli utenti.
scrissi in epoca non sospetta [3 anni fa]
> chi fa il gatekeeper, puo' anche fare il contenuto ?..
> anche la finanza è regolamentata in modo simile modo (non con grande successo, ma immginiamoci se non lo fosse!) con le pareti cinesi: chi fa studi (e da le opinoini sugli investimenti, su dove andare a mettere i tuoi quattrini) non deve comunicare con chi degli investimenti beneficia.
> ovvero chi fa gli interessi dalla domanda e chi fa gli interessi dell'offerta devono essere separati.
qualche giorno fa ho chiesto in audizione alla Camera a Giorgia Abeltino di Google "quale meccanismo vede opportuno per evitare che quattrini fatti da un serrvizio su cui si ha significativo potere di mercato venga usato per conquistare mercati adiacenti ?"
la risposta e' stata (per come la ho capita) il mercato di riferimento e' piu' ampio, non esiste un mercato della search [ci sono anche amazone e snapchat su internet] e aspettiamo a vedere che dice l'antitrust europeo su un caso che si trascina da molti anni.
credo che la separazione della search, definendo bene cosa intendiamo con cio', possa essere, con una opportuna definizione, un possibile meccanismo procompetitivo per quanto riguarda... la search. ma penso anche che il tema sia piu' ampio della sola search e riguardi in generale chi fa il gatekeeper (in ogni caso) e chi fa gli altri servizi che il gatekeeper consente di raggiungere. [se il gatekeeper ha un significativo potere di mercato.]
penso che abbiamo due impianti in europa che si sposano male alla situaizone di rapida evoluzione e bassa regolamentazione dei servizi digitali.
una regolamentazione di comunicazioni che opera ex ante in modo procompetitivo ma su mercati predefiniti ed una regolamentazione antitrust che opera ex post (e quindi in tempi lunghissimi) su mercati individuabili caso per caso.
penso che la commissione attuale non potrà non occuparsene, dopo anni di sostanziale stallo con la commissione precedente.
spero solo che non si ritenga di avere risolto una questione generale indirizzando un caso particolare...
pensiamo ad esempio a chi fa il gatekeeper del servizio di pagamento rispetto a chi il servizio di pagamento lo fa.
quando una carta emessa da una banca X viene usata sul POS della banca X stessa, non si pagano commissioni ai circuiti ("on us" in gergo bancario). non si paga nemmeno quando la carta X e' usata sulla banca Y quando c'è un accordo "di peering" tra le banche X e Y ("on we", in gergo bancario). Il circuito interviene quando la carta della banca X viene usata su un POS della banca Z che non è interconnessa alla banca X. Con Apple Pay, invece, tutti i pagamenti vengono intermediati da Apple e fatti sui circuiti internazionali. anche quando la carta X e' usata sul pos della stessa banca X.
chi e' il gatekeeper, ovvero ha il controllo del dispositivo, puo' fare un servizio di pagamento ?