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29/11/2014

Commenti

Dino Bortolotto

non importa come chiamino questa e qualsiasi altra entità ne cosa dichiarino pubblicamente, ciò che conta sono SOLO gli interessi economici che hanno (e quelli non cambiano cambiando nome)

Se ci si focalizza sui loro interessi economici allora è semplice comprendere lo scopo reale nascosto con astuzia in dichiarazione apparentemente condivisibili.

Lo scopo degli incumbent da alcuni è sempre lo stesso e cioè poter utilizzare il termine "internet" anche per vendere alla massa ciò che internet NON E'.

La domanda da porsi è quale siano le caratteristiche di internet che vogliono mutare ovviamente senza dover affrontare il mercato (come farebbe qualsiasi azienda onesta) con una proposta di diversità commerciale esplicita che non inganni lo sproveveduto.

Internet ORA è:
- Best Effort (se il Best Effort NON E' isolato End-To-End dalla QoS allora ad ogni tecnico onesto è chiarissimo che o è una falsa QoS oppure la QoS è la vendita ad un soggetto diverso della Best Effort gia pagata dall'utente finale ma gli incumbent non PROPONGONO QoS separata end-to-end dal canale di "Best Effort" e cioe circuiti diversi e quindi IP QoS distinto da IP "Best Effort" ne consegue che nessuno è in grado di capire quanto le infrastrutture Best Effort siano utilizzate per fornire la QoS

- Net Neutrality alias Neutralità del trasporto (il "trasportatore di accesso" non può:
---> alterare il contenuto (evidente a tutti)
---> modificare l'ordine di consegna dei pacchetti all'end-user rispetto all'ordine di ingresso dei pacchetti nella rete del trasportatore di accesso (pochi percepiscono che questa è la finta QoS cioe il trucco con cui il trasportatore si fa pagare una seconda volta per la stessa infrastruttura pagata dal contratto dei suoi utenti di aceesso)
---> elminare i pacchetti (uguale a ritardo infinito e quindi sottocaso di quello precedente) e qui la lobby dei prepotenti si allarga anche ad altri soggetti che vorrebbero a semplice discrezione amministrativa e cioé fuori del controllo di UN GIUDICE calpestare l'art. 15 della Costituzione Italiana.

- Bill&Keep che regola le gestione economica dell'interconnessione tra "trasportatori di accesso" e questo è l'esatto contrario del "roaming" (quarda caso quella cosa che con le unghie gli operatori telefonici cercano disperatamente di mantenere il più a lungo possibile).
E' bene ricordare che i trasportatori si dividono in due grandi categorie:
--> Accesso
--> Transito

il Bill&Keep riguarda lo scambio di traffico tra trasportatori di accesso direttamente connessi o indirettamente connessi per mezzo di operatori di transito nel senso che un operatore di accesso ha il traffico OFF-NET suddivisibile in:
- traffico scambiato per mezzo dei PEERING
- traffico scambiato per mezzo degli operatori di transito

una gestione TRASPARENTE di un operatore di accesso nei confronti dei suoi clienti dovrebbe riportare nei contratti quali siano le garanzie di banda nei suoi punti di peering e quali siano le garanzie di traffico nei suoi punti di transito, ma nei contratti non vi é nulla di tutto ciò.

Un operatorre di accesso per onorare il suo contratto di accesso internet (standard) dovendo garantire al proprio cliente che esso raggiungerà qualsiasi ALTRO UTENTE (e non semplicemente la sottoparte da lui decisa) allora deve o interconnettersi direttamente con gli altri operatori di accesso (peering) oppure acquisire un transito fino ad un punto dove tale peering avviene.

A testimonianza di quale sia il grado di falsificazione a cui si prestano gli incumbent per mascherare le proprie reali intenzione è sufficente considerare che utilizzano il traffico dei propri utenti verso gli OTT affermati (meno di 10 soggetti a livello planetario) per giustificare la chiusura del peering verso i piccoli operatori di accesso e cioè per esercitare un ricatto che va contro quanto dovrebbero garantire ai propri utenti stante il loro attuale contratto di accesso internet.

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