E-book, appello alla Ue: "Tagliare l'Iva o rischia il mercato unico digitale" I responsabili di Italia, Francia, Germania e Polonia chiedono a Bruxelles di intervenire sulle attuali norme: "Applicare le stesse aliquote sui libri digitali e su quelli a stampa per consentire un più ampio accesso alle informazioni". Plauso dell'Aie: "Editori italiani pronti a fare la loro parte"
via www.corrierecomunicazioni.it
certamente, sul trimestre vendere ebook conviene, anche se li vende amazon...
make no mistake: nel mercato dell'ecommerce i prezzi li fa Amazon. se amazon abbassa, gli altri seguono.
Amazon fa 84Bn di ricavi e 177M di utili.
Ovvero lo 0,2%
E Amazon non e' certo un dinosauro inefficiente. E' solo un soggetto che vende un casino a prezzi bassissimi. E non vedo perche' dovrebbe cambiare politica.
Abbassa l'IVA e Amazon abbassera' i prezzi. e' solo questione di tempo
E molte persone compreranno ebook e perlopiu' li compreranno, quindi, su amazon. E compreranno il kindle. e ci metteranno su tutti i loro ebook con il DRM (la cifratura) proprietaria di Amazon e se uno volesse prendere un ebook e leggerlo su un altro reader non potra' farlo e continuerà a comprarli da Amazon.
Che a un certo punto dirà al titolare dei diritti le proprie condizioni (certo, magari non all'editore titolare dei diritti delle stelle della narrativa, a stelle e striscem, tipo ken follet, che avrà la forza negoziale per resistervi) ma al microscopico (al confronto) autore italiano, si.
E allora avremo abbassatto l'IVA (perdendo gettito) aiutando Amazon a consolidare la sua dominanza.
E il passo avanti per gli editori sarà compiuto.
A meno che... la riduzione dell'IVA sia vincolata alla interoperabilita' dei contenuti, ovvero alla possibilita' di prenedrli da qualsiasi negozio su qualsiasi reader e poterli spostare su un qualsiasi altro reader.
avremo fatto sempre un grande favore ad Amazon, ma un po' piu' piccolo, un faviore che lascia la possibilita' teorica di uno spazio.
Sono d'accordo su tutto Stefano. Certo gli editori europei (o almeno quelli italiani) potrebbero fare un po' di più invece di lamentarsi. Potrebbero consorziarsi, creando un canale di vendita online centralizzato e investendo per creare un ottimo ebook reader per formati epub e pdf, come hanno fatto in Germania con Tolino, Se un dispositivo è fatto bene, permette di acquistare facilmente i libri, costa il giusto ed è semplice da usare la gente lo comprerà.
Scritto da: Marco | 19/03/2015 a 21:52
afaik stanno lavorando proprio per usare tolino, ma io non credo sara' sufficiente. come fare firefoxOS non e' sufficiente per competere contro play store..
Scritto da: Stefano Quintarelli | 20/03/2015 a 09:02
Proposta condivisibile, ma gli editori hanno un attaccamento peloso ai DRM, quindi dubito succedera'.
(Oltretutto, tornerebbe a vantaggio degli editori stessi rimuovere i DRM, anche a prescindere dall'incentivo dell'IVA ridotta, come dimostrato da anni dall'industria musicale...)
Per la cronaca, nel 2013 in Francia la deputata Isabelle Attard aveva proposto di applicare l'IVA ridotta (proprio l'aliquota che ha portato alla recente procedura di infrazione UE) agli eBook solo se senza DRM, e non era passata.
Scritto da: Alberto Pettarin | 20/03/2015 a 13:36
Dreeeeams are my realityyyyyy......
Si chiama Capitalismo, pesce grande mangia pesce piccolo finché non ne resterà uno grandissimo che a quel punto essendo in posizione dominante aumenterà i prezzi. In più globalizzazione = standardizzazione della cultura, all'americana insomma.
E' vero che de-DRMizzare gli e-book é fattibile essendo smanettoni ma resta comunque fastidioso e complicato.
Evidentemente se gli editori non accettano questa proposta (come in Francia) sanno che un e-book de-DRMizzato messo in rete fa perdere molti più soldi di quanti ne facciano recuperare la maggiore vendita dovuta ad un'IVA quindi prezzo inferiore.
Scritto da: sbseries | 20/03/2015 a 14:00
potrebbero sempre usare un drm interoperabile..
Scritto da: Stefano Quintarelli | 20/03/2015 a 14:19
Può darsi Stefano, per questo le cose devono essere fatte bene, e l'esperienza d'uso (soprattutto le funzionalità di acquisto dei libri) deve essere semplice, a prova di casalinga di Voghera. Il tutto condito con una campagna pubblicitaria che spieghi anche i benefici dei formati aperti (e.g. la possibilità di leggere gratuitamente i libri disponibili tramite MediaLibraryOnLine).
D'altronde credo che gli editori (e non solo loro) debbano agire in fretta: la disputa dell'anno scorso tra Amazon e Hachette ha messo in luce tutto il potere che detiene il colosso americano. Oggi può decidere se vendere o no i libri di un determinato editore, domani se far vendere o meno i libri di un determinato autore (per esempio facendo leva sul prezzo e sui tempi di consegna).
Scritto da: Marco | 25/03/2015 a 17:42
La scelta se mettere il DRM su un libro o meno è dell'autore od editore, NON di Amazon. Leggo sul Kindle diversi autori che il DRM non lo mettono, e Amazon non lo aggiunge di suo. Dà semplicemente la possibilità di inserirlo, possibilità che è richiesta da molti autori ed editori stessi.
Scritto da: Ander | 27/03/2015 a 10:55
beh, mica c'hanno scritto gio' condor, no ?
se lo mettessero obbligatorio, sarebbe un evidente abuso di posizione dominante.
pero' se consideri che molti, moltissimi vogliono metterlo e loro ti offrono il loro ed e' tanto comodo metterlo, alla fine molti, moltissimi lo mettono ed il risultato e' lo stesso, ma piu' difficile da dimostrarlo legalmente.
io, al loro posto, farei lo stesso...
Scritto da: Stefano Quintarelli | 27/03/2015 a 20:09