YouTube riferisce di come si stia concretamente adoperando per supportare alcuni dei propri utenti che si ritengano vittime di richieste di rimozione inappropriate: il diritto d'autore viene troppo spesso imbracciato come un'arma per ridurre al silenzio chi eserciti il diritto di esprimersi proprio a partire dai contenuti protetti. Non si tratta solo di manifestazioni artistiche fondate sul remix: sovente i contenuti vengono riusati per essere criticati o commentati, e questo riuso risulta spesso sgradito ai detentori dei diritti.
A difesa di chi esercita il fair use, YouTube prevede un meccanismo di contestazione: le rivendicazioni su video caricati da terzi, anche quelle generate automaticamente dal sistema Content ID, possono essere contestate dagli utenti che le ricevono, anche sulla base dell'uso legittimo che si sostiene sia stato fatto del contenuto rivendicato. Se la controversia non dovesse risolversi nel contesto della piattaforma, però, si può ricorrere ai tribunali: la legge statunitense, con la sezione 512(f) del DMCA, punisce coloro che rivendichino impropriamente dei diritti su contenuti legittimi, o legittimati dall'intento del riuso.
....nella direzione completamente opposta vanno le clausole contrattuali che garantiscono a certi soggetti il pieno diritto di soffocare il fair use. Electronic Frontier Foundation segnala infatti come il Tubo firmi con "alcuni titolari di copyright" degli accordi che concedono loro carta bianca nel richiedere le rimozioni di contenuti che ospitino stralci delle opere di cui detengono i diritti. EFF cita l'esempio del canale di LiberalViewer: dedicato al commento della scena politica statunitense, ospitava stralci di comizi. È il contratto stipulato da YouTube con Universal, fra le etichette più rigide nella tutela dei propri contenuti, ad aver determinato la rimozione dei video dal canale, solo perché la campagna elettorale di Obama, che LiberalViewer ha seguito nel suo evolvere, si nutriva delle note di "Signed, Sealed, Delivered I'm Yours" di Stevie Wonder, parte del catalogo della major.
YouTube non lo nasconde: "alcuni di questi titolari di copyright musicali ci chiedono di applicare delle regole diverse da quelle abituali", formalizzate in contratti sulla base dei quali YouTube spiega che potrebbe essere "costretta a rimuovere alcuni video dal sito o bloccarli in determinate aree geografiche, o ancora impedirne il ripristino in seguito a una contro notifica". "In alcuni casi - avverte ancora YouTube - è persino impossibile presentare un ricorso di Identificazione contenuti e/o una contro notifica".
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in questo caso la legge che non si applica è la procedura DMCA, superata da una corsia accelerata per chi fa un accordo privato con Youtube.
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