Consider the case of Amazon.com, which has been browbeaten by the mayors of Boston, Chicago, and New York into providing its Prime same-day delivery service in low-income neighborhoods previously denied this benefit. A recent report in Bloomberg BusinessWeek revealed that Amazon froze out certain ZIP codes, such as Roxbury or the South Side of Chicago, areas inhabited by large numbers of black people.
Amazon told Bloomberg that too few customers lived in the areas, or that making deliveries there would cost too much. There’s no evidence the company was motivated by racial animus; it was motivated by math. Amazon holds billions of sales records collected from millions of customers, and it doesn’t make a move without crunching those numbers. It’s “big data” at its biggest, the kind of statistical analysis used these days to make key decisions at every major company on Earth.
But there’s more to life than big data. Sometimes, software should be overridden by common sense. After all, single moms in poor neighborhoods might derive more benefit from same-day service than pampered millennials in trendy ZIP codes. So a chastened Amazon has expanded its same-day service offerings to the neglected neighborhoods.
It was a minor embarrassment, easily resolved. But bigger controversies are brewing. Even the fairest software can produce biased results. And it’s not clear that we can do much about it
E' questo è il ruolo della politica.
definire cosa è socialmente deiderabile edrientare i mzzi ai fini.
e la dice anche lunga sul fatto di quegli intermediari che diventano de facto delle risorse essenziali per la vita delle persone.
C'è un problema di scala. Fintanto che si tratta di piccoli aggiustamenti (includere il sobborgo povero di Chicago), tutto si risolve felicemente, la politica dimostra la propria sensibilità sociale, l'azienda di essere ancora guidata da giudizi umani, non solo da algoritmi e i quotidiani pubblicano la bella storia edificante della mamma povera che finalmente riceve il pacchetto di Amazon.
Ma quando la scala del problema di regolamentare il ruolo dei nuovi intermediari diventa sistemica, la desiderabilità sociale e il ruolo della politica sono concetti del tutto non condivisi e quasi sempre ideologici o strumentali. La politica che voglia sostenere la desiderabilità sociale (posto di riuscire a definirla) come criterio per definire la responsabilità d'azienda facilmente viene messa nell'angolo come retrograda, antimoderna e inefficiente. È già successo, la storia facilmente si ripete, tanto più nello scenario attuale.
Scritto da: marco cremonini | 07/05/2016 a 16:25
è il rapporto tra azioni e fini (ne parlo anche nel libro)
apposta ci sono le elezioni...
Scritto da: Stefano Quintarelli | 07/05/2016 a 19:50
Abbiamo già degli incentivi per chi porta internet in luoghi dove non converrebbe.
Abbiamo già incentivi per chi fa girare treni in posti dove non converrebbe.
Basterebbe un incentivo per chi fa arrivare un corriere dove non conviene (che sia per densità di popolazione o per scarso potere di spesa potrebbe diventare meno importante a quel punto).
Chiaramente un incentivo lo puoi anche vedere come una "non tassa": tassi le zone ad alto rendimento e le altre no (così non è un costo per il resto del sistema, ma un bilanciamento all'interno dello stesso sistema).
Per il resto io non vedo la manovra di Amazon così strana: anche le catene di negozi fisici o di benzinai decidono dove aprire in base a parametri economici e sociali allo stesso identico modo.. allora in quel sobborgo dovrebbero avere lo stesso numero di benzinai e lo stesso numero di ristoranti, di librerie, di negozi di bricolage, di oreficerie degli altri? Mi sembra non possa funzionare... se una zona è meno appetibile metti degli sgrafi fiscali per renderla più appetibile: è qeusto che deve fare la politica, non costringere le aziende a preoccuparsi del sociale (le aziende pagano le tasse, con quelle gestisci i problemi sociali come ti pare).
Le aziende sono aziende, non è loro compito perseguire la morale o il socialmente desiderabile: sono le regole del gioco (tassazioni in primis) che devono fare in modo che diventi conveniente fare le cose moralmente giuste e socialmente desiderabili.
Scritto da: Stefano Bagnara | 12/05/2016 a 14:49